Avanti tutta con la semplificazione e la riduzione della pressione fiscale, ma massima cautela su flat tax e pace fiscale. La neopresidente M5S della commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco (M5S), imbocca la strada del realismo rispetto alle proposte della Lega.
Le aspettative del Paese verso un cambiamento dei rapporti con il fisco sono molto alte. In pista tante proposte, dalla riduzione dell’Irap all’aumento dei minimi per i professionisti. Quali saranno le priorità della commissione?
La nostra priorità sarà declinare nel dettaglio il quadro generale del contratto di governo, che sul fisco è molto chiaro: riduzione della pressione fiscale, ad oggi insostenibile sia per le famiglie che per le imprese, e drastica semplificazione nel rapporto fisco-contribuenti. La riduzione del carico fiscale avverrà principalmente attraverso una riduzione delle aliquote Irpef, ma il dimezzamento dell’Irap rimane un nostro obiettivo di medio periodo; sull’Irap ci interessa anche eliminare la zona grigia che penalizza i professionisti, chiarendo una volta per tutte chi sono i soggetti passivi d’imposta. Infine il regime dei minimi: alzare le soglie di fatturato entro le quali si può aderire è una nostra ambizione, e mi sembra che su questo la sintonia con la Lega sia totale.
Nel contratto di governo c’è però la flat tax. Che cosa secondo lei si potrà fare già nel 2018 e come si potrà proseguire?
Il 2018 è stato un anno molto particolare dal punto di vista delle politiche economiche e di bilancio, dato che la nuova maggioranza ha dovuto approvare un Def tendenziale costruito dal governo uscente. I prossimi mesi serviranno quindi a mettere in piedi il quadro programmatico per il triennio 2019-2021 e a decidere le priorità politiche. Valuteremo cosa è possibile realizzare già nell’anno in corso, a partire da proposte a costo zero per le casse pubbliche ma ugualmente importanti per semplificare la vita di cittadini e imprese. Dubito che nei pochi mesi che ci separano dalla fine dell’anno si riesca a mettere in piedi una riforma come la flat tax.
Il ministro dell'Interno Salvini ha anche rilanciato la pace fiscale invocando la chiusura delle cartelle Equitalia sotto i 100mila euro. È fattibile, con una rottamazione in corso?
Sono aspetti tecnici che vanno studiati, soprattutto per far sì che la pace fiscale non svolga la funzione di un condono. Porteremo avanti i valori che ci hanno sempre contraddistinto: aiutare i contribuenti in difficoltà e punire chi evade di proposito, aumentando le sanzioni amministrative e penali. A questo riguardo inizieremo già dalla prossima settimana una serie di audizioni in commissione Finanze.
Il vostro cavallo di battaglia sono le semplificazioni. Come ripete Luigi Di Maio, spesometro, redditometro e studi di settore vanno aboliti subito. Come procederete?
Sono d’accordo con il ministro Di Maio: via al più presto tutti gli adempimenti inutili che tolgono tempo ed energie produttive a imprese e professionisti. In parallelo, però, va lanciata la fatturazione elettronica, ma sfruttandone tutte le potenzialità tecnologiche. Per questo, prima ancora che si aprano i lavori della commissione Finanze, abbiamo aperto un fitto dialogo con la Sogei, il partner tecnologico di Agenzia delle Entrate. La fatturazione elettronica deve diventare semplice e fruibile da tutti, e non deve impiegare più di qualche minuto. Sento qualcuno dire che spingendo sulla semplificazione fiscale si penalizzano i commercialisti: è una bufala. I commercialisti saranno liberati dalle scartoffie e indirizzati su attività strategiche e di consulenza specialistica alle imprese, con benefici a cascata per l’intero sistema produttivo.
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