I 28 cercano a fatica l’intesa al vertice di Bruxelles sul principio di responsabilità condivisa sui migranti e sui movimenti secondari. Ma la strada è tutta in salita e la cancelliera Merkel lancia la “coalizione dei volenterosi” in caso di fallimento, mentre l’Italia è pronta al veto sulle conclusioni del summit se non trovasse “nei fatti” la solidarietà degli altri Paesi europei, dice il premier Conte.
Quest’ultimo ha bloccato l'adozione delle conclusioni della prima parte del vertice europeo, spiegando che l'Italia intende dare un voto sull'intero documento, compresa la parte dei migranti in discussione stasera. Un eventuale veto bloccherà tutto.
La mediazione serale
Nelle ultime ore sta però prendendo corpo un tentativo di mediazione sull’asse Italia-Francia, Conte-Macron, basato non solo sulla creazione di «hotspot» extra-Ue ma anche di centri di protezione in Europa, da attivare su base volontaria. Si tratterebbe di piattaforme di sbarco sotto le insegne Ue (quindi non solo in Italia): se altri paesi accettassero di prendersi delle responsabilità sui movimenti primari, cioè sugli sbarchi, allora anche Roma aderirebbe.
«Il premier Giuseppe Conte ha concordato con il presidente francese Macron conclusioni direttamente ispirate agli obiettivi contenuti nella proposta italiana (European Multilevel Strategy for Migration) e ora si sta cercando di coinvolgere altri Paesi» sui migranti, spiegano fonti da fonti di Palazzo Chigi. In sostanza la proposta di Francia e Italia riguarda la responsabilità condivisa sugli sbarchi, centri in Europa e soldi per il Fondo fiduciario per l'Africa. Dieci Paesi - Svezia, Italia, Germania, Francia, Belgio, Spagna, Irlanda, Croazia, Malta, e Slovenia - formerebbero la coalizione dei volenterosi disponibili a collaborare, ma il tentativo è quello di coinvolgere anche altri Stati.
La difficoltà è riuscire a raggiungere un accordo a 28, che è l'obiettivo al
quale l'Italia punta. Se poi non ci si riuscirà, si percorreranno altre strade, ma ora l'obiettivo è un accordo tra tutti. Tenendo conto che se non si raggiunge, salta tutto.Dunque resta esclusa la possibilità che il capitolo sull'immigrazione sia stralciato dal documento conclusivo.
Conte non esclude veto su migranti
Il veto sulla questione migranti? È «una possibilità che non voglio considerare, ma se dovessimo arrivare a questo, sicuramente per parte mia non arriveremo a conclusioni condivise». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al suo arrivo nella sede del Consiglio Ue a Bruxelles per il vertice dei capi di Stato e di Governo ha delineato la posizione italiana nel caso in cui nel testo finale non dovesse essere inserito il concetto di responsabilità condivisa sui salvataggi in mare. «Oggi - ha poi ribadito prima dell’avvio della prima sessione di lavori - capiremo se davvero l’Europa vuole gestire in maniera solidale il fenomeno migratorio. Compromessi al ribasso non li accetteremo. L’Italia la sua buona volontà l'ha sempre dimostrata».
Per l’Ue quella sui migranti è una partita determinante
Quello che si è aperto oggi è un vertice dall’esito totalmente incerto, dal quale i capi di Stato e di governo della Ue rischiano di uscire alcuni più fragili di quello che già sono, altri (soprattutto i leader dell’Est) forse più forti all’interno dei loro paesi. C’è però un elemento che emerge in maniera chiara: sulla risposta che i 28 (ormai a 27 visto che il Regno Unito sta negoziando la Brexit) daranno sul tema della gestione dei migranti, la Ue in quanto tale si sta giocando la partita di una lunga stagione politica.
Chi sbarca in Italia sbarca in Europa
Tra i punti di maggiore contrasto la richiesta italiana agli Stati Ue che si affacciano sul Mediterraneo di assicurare la possibilità di sbarco dei migranti, mettendo in pratica il principio che non deve essere l’Italia il solo punto di attracco delle navi. Ci sarebbe una disponibilità italiana alla creazione di “centri regionali” di sbarco anche in Italia se saranno creati anche in altri Stati.
Da Governo no a proposta Francia su hotspot in Italia
Il Governo italiano non sarebbe intenzionato ad accettare la proposta francese di creare in Italia degli hotspot di nuova generazione europei, sul modello di quelli greci. Sicuramente, fanno notare le fonti italiane - sottolineando che su questo si potrebbe trovare una convergenza - si potrebbe ragionare su degli hotspot fuori dall'Ue e poi si stava pensando a dei centri di protezione all'interno dell'Ue, ma su base volontaria, solo per quei Paesi che accettano, in modo da generare un meccanismo virtuoso a catena, per cui se Spagna, Francia e Grecia accettano, anche l'Italia accetterebbe. Sarebbero comunque centri che fanno riferimento all'Ue e collocati in vari siti, dove potrebbero sbarcare le navi, in modo tale che gli arrivi siano ripartiti tra vari Paesi.
Avec @GiuseppeConteIT, nous nous mobilisons pour trouver un accord européen sur l’accueil des réfugiés.
– Emmanuel Macron(EmmanuelMacron)
Il nodo dei movimenti secondari caro a Merkel
Altro tema controverso, la gestione dei “movimenti secondari” dei migranti: vista la difficoltà di trovare un accordo, la cancelliera Merkel vuole accordi bilaterali o multilaterali per alleggerire la Germania, dove sono arrivati i migranti sbarcati in Italia e lasciati passare verso Nord. La bozza di conclusioni al tavolo dei 28 rinvia senza scadenze la riforma del regolamento di Dublino (che obbliga il paese di primo sbarco a gestire i migranti): la divisione è profonda. Ormai nel cassetto il tema delle quote obbligatorie di ripartizione.
Bilaterale con Merkel prima del vertice
Un’ora prima dell’apertura ufficiale del vertice - tutto incentrato sul confronto sul dossier migranti in programma durante la cena tra i leader di stasera - Conte ha incontrato la cancelliera Merkel. L’Italia punta ad affermare il principio di responsabilità condivisa per lo sbarco dei migranti, la Germania vorrebbe un accordo sui movimenti secondari. Fonti italiane spiegano che, come nei precedenti incontri con la cancelliera, è stato apprezzato il fatto che l’Italia si è presentata con un documento. Merkel ha chiarito la posizione che avrà al vertice: intesa a 28 sul principio di responsabilità condivisa per lo sbarco dei migranti e sui movimenti secondari. Oppure avanti con accordi tra Paesi volenterosi. La posta in gioco è la partecipazione a Schengen.
Finora solidarietà a parole, oggi si traducano in fatti
Prima dell’avvio dei lavori il presidente del Consiglio ha ricordato che «negli incontri che ho avuto, ho avuto molte manifestazioni di solidarietà, oggi è un giorno molto importante; aspettiamo che queste parole si traducano in fatti».
Questo incontro sarà uno spartiacque
«L’Italia - ha sottolineato ancora Conte - ha elaborato una proposta per questo Consiglio europeo» in materia di migranti «che riteniamo assolutamente ragionevole e pienamente conforme allo spirito e ai principi su cui è fondata l’Unione europea». «Questo incontro - ha aggiunto - sarà uno spartiacque per quanto ci riguarda. E per quanto mi riguarda sono disponibile a trarne tutte le dovute conseguenze», ha avvertito il capo del Governo.
«Arriviamo a questo Consiglio Ue - ha poi ribadito Conte su Twitter - con proposte ragionevoli e in linea con spirito e principi europei. In questi anni l'Italia ha ricevuto manifestazioni di solidarietà a parole. Ora basta. Questa è l'occasione in cui tutti possono finalmente dimostrare la solidarietà con i fatti».
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