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Dalla stretta sui contratti a termine alle delocalizzazioni, tutti i…

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Dalla stretta sui contratti a termine alle delocalizzazioni, tutti i contenuti del Decreto «dignità»

Aumento del 50 per cento delle indennità per i licenziamenti senza giusta causa e stretta sui contratti a termine, che non potranno durare più di due anni e comunque dovranno essere giustificati dopo i primi 12 mesi, con le regole che vengono estese anche agli interinali.

Sono alcune delle misure contenute nel decreto dignità, all'esame del Consiglio dei ministri per l’approvazione nella riunione cominciata con circa un’ora di ritardo rispetto al previsto. Si tratta del primo provvedimento di peso del governo gialloverde e di fortissima marca pentastellata, essendo stato portato avanti con determinazione dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, un pacchetto a cui per la verità non sono mancate critiche diffuse nel mondo produttivo. Nel testo di ingresso previsti anche un pacchetto fisco “light” e la stretta anti-delocalizzazioni, con multe salate per chi se ne va entro 5 anni che non dovrebbe valere però per gli investimenti già fatti. Mentre salta come annunciato l'abolizione dello staff leasing. Scatta anche il bando alla pubblicità di giochi e scommesse per contrastare il gioco d'azzardo patologico, con qualche piccola deroga. Ecco alcune delle principali novità sul tavolo dei ministri.

Fino a 3 anni di indennità per i licenziamenti
Aumenta il valore dell'indennità per i lavoratori licenziati “ingiustamente”, passando da massimo 24 mesi a massimo 36 mesi.

Contratti a termine
Il limite massimo si riduce da 36 a 24 mesi e ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%. Ridotte da 5 a 4 le possibili proroghe.

Tornano le causali
Per i contratti più lunghi di 12 mesi o dal primo rinnovo in poi arrivano tre categorie di causali, esigenze temporanee e oggettive, connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, o relative a picchi di attività stagionali. Le nuove regole valgono anche per i contratti a tempo determinato in somministrazione (non vengono cancellati, come previsto dalle prime bozze, quelli in somministrazione a tempo indeterminato). Salta invece il conteggio di questa ultima tipologia nei limiti del 20% previsto per contingentare le assunzioni a termine.

Multe a chi delocalizza
Alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. In arrivo un meccanismo di “recapture” per l'iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti.

Tutela occupazione con aiuti di Stato
Nel caso la concessione di aiuti di Stato preveda una valutazione dell'impatto occupazionale, i benefici vengono revocati in tutto o in parte a chi taglia nei successivi 5 anni i posti di lavoro.

Stop alla pubblicità sui giochi
Nelle bozze si prevede lo stop totale agli spot sul gioco d'azzardo, che dal 2019 scatterà anche per le sponsorizzazioni e «tutte le forme di comunicazione» comprese «citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli». A chi non rispetta il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità comunque di «importo minimo
di 50.000 euro». Gli incassi andranno al fondo per il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Restano le sanzioni da 100mila a 500mila euro per chi viola il divieto durante spettacoli dedicati ai minori. Salve dallo stop le lotterie a estrazione differita, come la Lotteria Italia, e i contratti in essere.

Interventi “light” sul Fisco
Nella sua ultima versione il pacchetto fisco prevede una revisione del redditometro e l'abolizione del trattenimento diretto dell'Iva da parte dello Stato nei rapporti con i soli professionisti. Per lo spesometro invece si profila un rinvio
della scadenza per l'invio dei dati del terzo trimestre a febbraio 2019, insieme quindi all'invio dei dati del quarto trimestre.

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