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Crescono i rischi e il «meteorologo» Visco consiglia prudenza

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L'Analisi|assemblea abi

Crescono i rischi e il «meteorologo» Visco consiglia prudenza

Abbiamo imparato tutti, in questi anni di eventi climatici estremi, a tenere nel dovuto conto gli allerta meteo della Protezione civile. Analogamente, occorrerebbe far tesoro delle indicazioni che il “meteorologo” Ignazio Visco ha espresso di fronte alla platea dei banchieri dell'assemblea Abi e di fronte al nuovo ministro del Tesoro Giovanni Tria. Senza usare toni drammatici il governatore della Banca d'Italia ha dato conto di un cambio di clima economico intervenuto in questi mesi in Italia e nell'Unione europea , dove «restano ancora da completare le riforme avviate per ridurre le fragilità messe in evidenza dalla crisi finanziaria globale e da quella dei debiti sovrani».

Tanto nel continente quanto nel nostro paese la propensione a proseguire sul terreno delle riforme, per motivi diversi, si è assai attenuata. In Europa non si riesce neppure a discutere di come migliorare la governance economica e a proseguire sulla strada dell’Unione bancaria perché prevale la diffidenza sulla distribuzione tra stati di costi e benefici.

Quanto a noi, in Italia si parla apertamente di tornare indietro su alcune importanti riforme avviate in campo bancario; e appare al momento in ribasso il desiderio di ridurre gli ostacoli all'attività d’impresa e all’innovazione nonché le tante rigidità della pubblica amministrazione. In queste condizioni, avverte Viaco, se nel mondo avvenisse un altro caso Lehman Brothers «saremmo oggi molto più vulnerabili di quanto lo eravamo dieci anni fa». Tanto in Europa quanto in Italia.

Non è quindi il momento per cambi di rotta bruschi. Il governatore ricorda come sul piano congiunturale sia in atto nel nostro paese un rallentamento: c'è qualche segnale positivo e i maggiori centri di previsione vedono per l'Italia un passo di crescita dell'uno per cento medio nel triennio 2018-20. Ma tutto questo presuppone, oltre alla prosecuzione di una politica monetaria accomodante, che le condizioni finanziarie dei mercati restino distese e che nel mondo lo scenario si mantenga favorevole (in pratica, che non si concretizzino gli effetti peggiori del protezionismo).

Non basta. Il governatore ricorda che tra metà maggio e inizio di giugno i titoli decennali del Tesoro in alcuni giorni hanno visto un'impennata dei rendimenti sopra il 3 per cento e lo spread con i Bund ha oltrepassato i 300 punti base. Poi la volatilità è rientrata, ma il differenziale con i titoli tedeschi resta tuttora 100 punti al di sopra dei livelli prevalenti nella prima metà di maggio.

Mantenere condizioni ordinate sui mercati finanziari è vitale per la stabilità del sistema finanziario e per la tutela dei risparmiatori. Tanto più importante, quindi, poter disporre di un orientamento prudente e bilanciato della politica economica. Vi è certamente bisogno di investimenti pubblici; così come serve un'ampia ed equilibrata riforma fiscale. Ma le politiche di sostegno della domanda andranno dosate con cura, senza mai dimenticare la necessità di tenere sotto controllo il rapporto fra debito e Pil. Con i partenr europei, invece, secondo il numero uno di via Nazionale, occorrerà sottolineare che non si riducono i rischi di un avvitamento tra debiti sovrani e banche cambiando le regole prudenziali sui titoli di stato.

In campo creditizio, dopo aver rimarcato che la qualità del credito sta ancora sensibilmente migliorando, Visco ha mostrato apprezzamento per la richiesta di proroga delle garanzie sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs) e ha battuto sulla necessità di proseguire sul terreno degli interventi che accelerino le procedure giudiziarie.

Ma il messaggio principale rivolto al Governo riguarda, anche in questo caso, la necessità di non tornare indietro sulle riforme delle aziende di credito di dimensioni minori, a cominciare da quella delle Bcc, che non deve essere rinviata, per proseguire con le banche popolari, la cui riforma va portata a compimento. Per tutte è essenziale una buona qualità della governance e un controllo rigoroso dei conflitti d'interesse. Anche perché il passaggio dalla “banca che sostiene il territorio” a quella “catturata dal territorio” è breve.

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