È l'operazione finale dei “quattro re di Roma”. Sotto scacco del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone finisce il clan Casamonica, ritenuto una associazione per delinquere di tipo mafioso. In manette sono finite 37 persone, in una inchiesta che parte dalla Capitale per poi estendersi alla Calabria, per i presunti legami con cosche di ’ndrangheta.
Gli arresti
Gli arresti sono stati compiuti tra il quartiere periferico Romanina della Capitale e le province di Reggio Calabria e Cosenza. Tra gli arrestati anche il boss, Giuseppe Casamonica, recentemente uscito dal carcere dopo circa 10 anni di detenzione. L'uomo era diventato famoso perché indicato come uno dei «quattro re di Roma». Questa inchiesta dei carabinieri, coordinata dall'aggiunto Michele Prestipino e dal pm Giovanni Musarò, arriva dopo le recenti operazioni che hanno portato in carcere oltre 50 persone appartenenti ai clan Spada e Di Silvio.
Le accuse
Gli arrestati sono anche ritenuti responsabili, in concorso fra loro e con ruoli diversi, di aver costituito un'organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di droga, estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti ed altro, tutti commessi con l'aggravante del metodo mafioso.
Una consorteria mafiosa dall'estrema pericolosità
In alcuni passi dell'ordinanza firmata dal gip di Roma, Gaspare Sturzo, emerge tutta la forza di intimidazione del clan che controlla i quartieri romani di Appio e Tuscolano. Si legge nelle carte che i Casamonica controllano il territorio facendo forza sulla «paura che tale cognome genera nella popolazione romana». Un controllo del territorio, scrive ancora il gip «realizzato anche attraverso accordi con organizzazioni criminose omologhe, sopprimendo i soggetti che a quel controllo si contrappongono». Il clan rom è considerato, dal gip, «una consorteria mafiosa dall'estrema pericolosità». A risultare fondamentali per gli arresti di oggi le parole di diversi pentiti che hanno ricostruito la forza intimidatrice del clan.
Il funerale di Vittorio Casamonica
Nelle carte dell'inchiesta che ha portato all'arresto di 37 persone affiliate al clan dei Casamonica si parla anche del funerale del bosso Vittorio Casamonica, morto a 65 anni nell'agosto del 2015. Quel funerale-show con la musica del film «Il Padrino» in sottofondo e petali lanciati dall'alto. «31 arresti per mafia, spaccio di droga e usura di esponenti del clan dei Casamonica (quelli che mi avevano minacciato) con 250 carabinieri al lavoro da stanotte. Grazie. #lamafiafaschifo, vinciamo noi» scrive il ministro dell'Interno Matteo Salvini commentando il blitz dei carabinieri di Roma. «Bene operazione Carabinieri contro clan Casamonica. Ringrazio Comando generale Roma. Ancora una volta insieme per dire #FuoriLaMafiaDaRoma. #nonabbassiamolosguardo», è il commento sempre su Twitter della sindaca di Roma Virginia Raggi.
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