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Dossier | N. 63 articoliGenova, tutto sul crollo del ponte Morandi

Politica, imprese e finanza rispondono all’appello: l’unità sia la lezione per il dopo Genova

Un richiamo all’unità, per trovare tutti insieme le soluzione e permettere a Genova e al Paese di rialzarsi dopo il crollo del ponte Morandi. Senza cavalcare la rabbia e il rancore, senza rincorrere i colpevoli sostituendosi alla giustizia. Dal mondo delle imprese, del sindacato, del sistema bancario, passando per gli esponenti della politica, sono molte le voci che si sono associate all’appello lanciato dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, in una lettera pubblicata sul Sole24Ore.

Gentiloni: dal governo serviva un esempio di unità
«Condivido l’appello di Boccia - spiega l’ex premier Paolo Gentiloni (Pd) –. Giusto stringersi attorno alle famiglie. Sacrosanto accertare le responsabilità. Ma l’Italia non può reagire a una simile tragedia dando spettacolo di divisione. A dare il buon esempio dovrebbe essere il Governo che purtroppo invece contribuisce a un clima di rissosa confusione».

Siri: la giustizia farà il suo corso, il governo farà la sua parte
Dalla maggioranza Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture, risponde al presidente di Confindustria: «Boccia? Come ho già detto su Genova non potrà finire tutto a tarallucci e vino. La giustizia farà il suo corso e mi auguro che sia rapido. Il Governo farà la sua parte per quanto gli compete non solo appoggiando quando richiesto dalle amministrazioni locali ma assicurando un intervento rapido di ripristino e messa in sicurezza di tutte le infrastrutture a rischio. Penso lo debba fare nominando un Commissario straordinario per evitare le paludi della burocrazia».

Gelmini: serve una commissione d’inchiesta
Tornado all’opposizione, lato Fi, Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera, sottolinea: «Giusto che chi sbaglia paga ma l’accertamento compete alla magistratura. Il governo acceleri le risposte all’emergenza e favorisca la ricostruzione anche con leggi apposite che snelliscano la burocrazia. Noi vogliamo che il parlamento con legge istituisca una commissione d’inchiesta per verificare le responsabilità e fare una indagine conoscitiva su grado di sicurezza delle infrastrutture».

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Brunetta: mettere da parte il partito del no alle opere
«Siamo tutti dalla parte delle vittime», è il commento di Renato Brunetta, deputato di Fi ed ex ministro: «Condivido l’appello del presidente della Confindustria. Non servono i processi sommari. Il governo deve dare risposte concrete sul fronte della sicurezza, ma anche sul potenziamento delle infrastrutture mettendo da parte il partito del no».

Robiglio: consapevoli del ruolo sociale dell’impresa
Secondo Carlo Robiglio, presidente della Piccola industria di Confindustria «non possiamo che condividere il richiamo all’unità del presidente Boccia, soprattutto nel giorno dei funerali delle vittime, alle quali va il nostro pensiero. Piccola industria è consapevole del ruolo sociale dell’impresa: desideriamo sottolineare il suo ruolo creativo e distributivo di benessere non solo per gli azionisti e chi ci lavora, ma per l’intera comunità. L’impresa si legittima non solo e non tanto per la capacità di realizzare profitti quanto per l’attitudine a essere un attore sociale».

Buia (costruttori edili): subito un decreto anticrisi
Per Gabriele Buia, Presidente Ance (costruttori edili) «stanziare risorse non basta. Occorre subito è un decreto anticrisi che anticipi alcune modifiche del Codice degli appalti, che di fatto in questi anni ha ritardato la realizzazione di opere pubbliche, e contenga alcuni snellimenti procedurali».

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Zoppas: riflessione sulle norme per la manutenzione
Matteo Zoppas, presidente Confindustria Veneto, dopo aver evidenziato come «la tragedia di Genova ci impone un profondo rispetto per le vittime e i loro familiari», evidenzia: «È indispensabile che vengano identificate quanto prima le responsabilità secondo l’iter giuridico previsto. È opportuna una profonda riflessione per capire se le stesse normative che disciplinano le manutenzioni ordinarie e straordinarie e i monitoraggi sulle infrastrutture risultino ancora adeguate».

Mazzuca: il bene del Paese è nella sua coesione
Natale Mazzuca, presidente di Unindustria Calabria, è convinto che il bene principale di un Paese sia «la sua coesione sociale e mi ritrovo – aggiunge – perfettamente nelle parole del presidente Boccia. È importante dare il giusto grado di priorità alla realizzazione delle opere utili al Paese, alcune già programmate, così come ai necessari interventi di salvaguardia e messa in sicurezza, abbandonando quella cultura del no a prescindere».

Dell’Orto: giustizia sì, ma lontani dalle tifoserie
Andrea Dell’Orto, presidente Ancma ed Eicma, parla della necessità di esser «uniti nel dolore e lavorare tutti e immediatamente per le soluzioni. Condivido pienamente – aggiunge – la posizione di Boccia, tesa ad accertare le responsabilità e lontana dalle tifoserie (giustizialiste o giustificazioniste)».

Zigon: rammarico per la mancata unità del Pese
Anche Marco Zigon, membro dell’Advisory Board di Confindustria, consigliere del Cnel e patron della Getra, condivide «il giudizio del presidente Boccia» ed esprime «grande rammarico»: «Una vicenda così tragica non ha unito il nostro Paese e la sua classe dirigente. Dovremmo trarre da questo doloroso evento un forte insegnamento ed avviare rapidamente un piano di interventi sul sistema infrastrutturale».

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Fiorentino (Banca Carige): occorre una rivincita collettiva
Il crollo del ponte di Genova ha avviato una riflessione anche nel mondo bancario. Per Paolo Fiorentino, ceo di Banca Carige (che ha il suo quartier generale proprio in città), vanno contati «i giorni non della vendetta ma della ricostruzione»: «Da anni Genova sta combattendo con tutte le sue forze per uscire dall’isolamento geografico, ora deve essere la stagione della rivincita collettiva».

Castagna (BancoBpm): reti fondamentali per l’Italia
Per Giuseppe Castagna, consigliere delegato di BancoBpm, è «più che opportuno l’appello alla necessità di privilegiare l’azione rispetto alla parole. Le infrastrutture sono prioritarie per la ripresa del Paese: la tragedia di Genova ci ha ricordato che un sistema di reti moderno ed efficiente è determinante anche per la sicurezza e la sopravvivenza dell’Italia».

Furlan (Cisl): serve una risposta comune
L’appello di Boccia trova sponda anche tra i sindacati. Annamaria Furlan, segretaria Cisl, si dice «molto d’accordo. Istituzioni, comunità locali, forze politiche, parti sociali devono poter dare insieme una risposta immediata alle tante famiglie distrutte, pretendere che si faccia celermente giustizia senza giustizialismi. Si valuti lo stato di manutenzione delle rete autostradale avviando un piano nazionale di verifica a tappeto. Si faccia chiarezza e trasparenza – sottolinea – anche sui “monopoli” che di fatto sono stati costituiti nell’ultimo ventennio in tanti settori ex pubblici privatizzati, a cominciare dalle autostrade».

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