Dopo anni di crescita frenano le spese per manutenzione e sicurezza della rete autostradale italiana. Se gli ultimi 15 anni hanno rappresentato un passo avanti per il sistema nel suo complesso, l’analisi dell’ultimo anno monitorato dal ministero, il 2016, rileva dei peggioramenti. Dati alla mano, dal 2000 la rete è passata da circa 5.600 km in esercizio a più di 6mila; con un incremento dei km a tre, a quattro e a cinque corsie. Complessivamente, secondo la relazione 2016 del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, «dal 2000 al 2017 (2017 dati previsionali, ndr) le società concessionarie hanno posto in essere una spesa per investimenti pari a 22,127 miliardi di euro, corrispondente a una spesa d'investimento annuo di 1,301 miliardi di euro».
Nel periodo, la spesa sostenuta dal settore per la manutenzione ordinaria è risultata pari a 11,639 miliardi, per la maggior parte spesi per la pavimentazione (che misura il 28% del totale>), la sicurezza, il 15%, e le operazioni invernali che hanno assorbito l'11% delle risorse. In generale, dunque, tutta la rete autostradale ha beneficiato di maggiori servizi all'utenza, di iniziative a tutela dell'ambiente, di una miglior qualità delle strade.
Diversa la fotografia del 2016, che rileva il peggioramento di alcuni indicatori. L'indice Q (cioè la sintesi degli indicatori Ipav e Is medio, rispettivamente dello stato della pavimentazione e del correlato livello di sicurezza) che fornisce una misura oggettiva e complessiva della qualità, infatti, registra un leggero peggioramento passando da 82, 92 del 2015 a 82,74 del 2016. Più pesante la flessione se si rapporta il dato al valore del 2011, dove i punti erano quasi 85.
Peggioramento che si evince anche dal dato relativo agli investimenti in manutenzione, dove prevale il segno meno sulle spese per le pavimentazioni e sulla sicurezza, che nel caso di Autostrade per l’Italia (-19,7%), Autostrada del Brennero (-12,1%), Autovie Venete (-34%) Milano Serravalle e Milano Tangenziali (-21,1%) registrano flessioni a doppia cifra. Aumenta, invece, il numero dei controlli effettuati sui concessionari e la lista delle conseguenti non conformità, cha passano da 4.298 del 2015 a 6.156 del 2016. Le buone notizie riguardano l’incidentalità: continua a migliorare il tasso di mortalità, pari a 0,24 nel 2016, contro l'1,10 del 1999.
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