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Al via il mese dell’educazione finanziaria

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Al via il mese dell’educazione finanziaria

Oltre duecento iniziative gratuite in tutta la penisola, distribuite tra 70 città, grandi e piccole, e con più di 30 tra associazioni e collaborazioni in prima linea. Sono i numeri del mese dell’Educazione finanziaria al via oggi, che sono presentati stamane, nel corso della conferenza di apertura, da Annamaria Lusardi, direttore del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, cui è assegnato il compito di attuare la Strategia nazionale su questo fronte. «Con la costituzione del comitato - spiega Lusardi - l’Italia si allinea alla lunga lista di paesi, circa 70 secondi i dati dell’Ocse, che hanno già adottato una strategia nazionale».

Il comitato in prima linea
L’obiettivo è chiaro: far sì che tutti dispongano di conoscenze finanziarie di base, utili per fare scelte adeguate alla propria situazione e coerenti con le proprie preferenze. Partendo dalla fotografia esistente che, va ricordato, colloca il nostro paese agli ultimi posti sul fronte dell’alfabetizzazione finanziaria. Ecco perché il lancio dell’iniziativa, che terminerà il 31 ottobre con la giornata mondiale del risparmio, ha visto confrontarsi durante la giornata molte delle istituzioni che compongono il comitato: da Banca d’Italia alla Consob, dall’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) alla Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), dal Cncu (i consumatori) all’Ocf (Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari), cui si affiancano quattro ministeri (Economia, Istruzione, Sviluppo Economico, Lavoro e Politiche sociali).

VIDEO / A. Lusardi: «Risparmiatori più “alfabetizzati” e più tutelati»

Signorini: educazione finanziaria e tutela devono lavorare insieme
L’educazione finanziaria come tassello imprescindibile dello sviluppo di un paese. Un filo rosso, questo, che ha attraversato tutti gli interventi, a cominciare da quello di Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale di Bankitalia. «L’educazione finanziaria non sostituisce la tutela del consumatore da parte delle leggi e delle autorità che devono farle rispettare». Sono due elementi, insomma, «che devono lavorare insieme e che si rafforzano a vicenda. Servono a poco dettagliate norme di trasparenza se poi il consumatore non è messo in grado di sfruttarle pienamente perché non dispone dei concetti di base relativi a tassi e rendimenti».

L’impegno di Consob e Covip
Sulla stessa linea anche Anna Genovese, presidente vicario della Consob. «Innalzare i livelli di educazione finanziaria della popolazione è utile anche ad affiancare il sistema delle tradizionali tutele del risparmio e a renderlo più efficace allo scopo», sottolinea Genovese che ricorda anche come la Commissione partecipi attivamente anche ai gruppi internazionali più attivi nel definire standard e metodi dell’educazione finanziaria, come la Iosco che ha lanciato dal 2017 la World Investor Week (Wiw), una campagna mondiale di sensibilizzazione sull’importanza dell’educazione finanziaria. Intensa su questo fronte, poi, anche l’attività della Covip, rappresentata oggi alla conferenza dal presidente Mario Padula: «La pianificazione del proprio futuro previdenziale è fondamentale e non può prescindere dalla conoscenza degli elementi portanti».

La frammentazione delle iniziative esistenti
La strada da fare, è chiaro, non è poca. E le best practice in Europa non mancano. Una di queste è il Portogallo che ha creato una rete molto ampia di soggetti attivi sul tema dell’educazione finanziaria e ha messo su un portale, www.todoscontam.pt che è anche una piattaforma di e-learning dopo un attento monitoraggio delle iniziative già esistenti. Quello che ha fatto anche il Comitato cercando di fotografare la situazione italiana, come ha sottolineato Magda Bianco, titolare del Servizio Tutela dei clienti e antiriciclaggio della Banca d'Italia: i risultati preliminari hanno così censito 193 iniziative ma con un piccolo numero di soggetti partecipanti (in media 200) , riconducibili per il 61% a soggetti finanziari e destinati prevalentemente ad adulti (91%). E con un ancora scarso coinvolgimento delle imprese: solo il 19% delle attività è riservato ad aziende e dipendenti.

La voce delle imprese: Moretti Polegato e Guzzini
Un tema, quello del gap finanziario delle pmi, che è stato affrontato nella sessione pomeridiana da Adolfo Guzzini, presidente di iGuzzini Illuminazione e da Mario Moretti Polegato, fondatore e presidente di Geox. «L’Italia è l’unico paese europeo che ha ancora un approccio negativo nei confronti dell’impresa. È un dato di fatto che un po’ si sta modificando, ma l’impresa, soprattutto quella molto grande dà fastidio. C’è bisogno perciò di più cultura d’azienda, della crescita delle competenze e della formazione continua». L’educazione finanziaria, gli fa eco Moretti Polegato, «è un argomento molto importante in questo periodo storico dove abbiamo il web. Ritengo che si debba fondare la cultura sull’educazione finanziaria e che ciò vada fatto a partire dalla scuola perché ci troviamo spesso senza la capacità di sapere quello che facciamo».

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