Un inizio alla Steve Jobs. Con cinque persone chiuse in un garage da cui sarebbe uscita un’idea, quella della suola di gomma che respira, capace di conquistare il mercato dentro e fuori i confini nazionali. E oggi la Geox di Mario Moretti Polegato conta 30mila occupati, tra diretti e indiretti, in tutto il mondo con 1200 negozi e 110 paesi in cui l’azienda di Montebelluna esporta le sue famose scarpe. Moretti Polegato, però, percorre il paese in lungo e in largo non solo per far conoscere la sua società. Perché il manager, membro della giunta e dell’advisory board di Confindustria, è da sempre impegnato sui temi dell’educazione, dell’innovazione e della proprietà intellettuale.
Moretti Polegato: l’educazione finanziaria è fondamentale
Ecco perché, nel corso di una delle tavole rotonde della conferenza di apertura del mese dell’educazione finanziaria, batte forte su questo tasto. «È un argomento fondamentale in questo periodo storico
dove abbiamo il web», spiega l’imprenditore. Il motivo è presto detto: Internet ha ridotto le distanze e moltiplicato le
opportunità. Ma ha aumentato anche i rischi di «furberie e illeciti». Ergo: occorre attrezzarsi per fare scelte oculate e
consapevoli. «La cultura finanziaria si deve acquisire e non è facile nemmeno per le persone specializzate», sottolinea Moretti
Polegato che evoca il caso del fallimento delle banche venete per spiegare «che anche diversi attori di quegli istituti non
erano forse coscienti di quello che facevano».
Occorre partire dalla scuola
Il pensiero del patron di Geox è chiarissimo. «Ritengo che si debba assolutamente fondare la cultura sull’educazione finanziaria, a partire dalla scuola
perché troviamo spesso senza la capacità di sapere quello che facciamo. Ci vogliono tecnici che siano realmente tali, che
abbiano una morale e che siano realmente preparati». Insomma, il tema dell’educazione finanziaria deve diventare centrale.
«È come se una persona di questo paese non conoscesse la lingua madre. Senza l’educazione finanziaria non possiamo vivere»,
avverte ancora Moretti Polegato. Che evidenzia con forza l’esigenza di collocare questo fronte al centro dell’agenda: «È un
grande problema, siamo ancora all’inizio e la la proliferazione del mondo finanziario è spaventosa».
Tre elementi per il successo imprenditoriale
Servono dunque percorsi formativi mirati per proteggere le persone e per renderle capaci di scelte consapevoli. Poi uno sguardo
al paese e agli ostacoli che impediscono a tante aziende di crescere. «Quando mi si chiede perché gli italiani, che pure sono
famosi per la loro capacità di creare, non riescono a sfondare nel mondo - racconta l’imprenditore -, rispondo che è un fatto
culturale». E per raggiungere il successo, prosegue il manager, servono tre elementi: «Non basta creare o modificare le idee,
bisogna brevettarle e sperimentarle, magari coinvolgendo politecnici e università che sono pieni di persone capaci che possono
aiutare gli imprenditori. Solo se si uniscono questi tre tasselli si può trasformare un’idea empirica in un progetto concreto».
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