«Per fortuna ci siamo vaccinati anni fa dalle bufale, dalle fake news dei giornali e si stanno vaccinando anche tanti altri cittadini tanto è vero che stanno morendo parecchi giornali tra cui quelli del gruppo l'Espresso che, mi dispiace per i lavoratori, stanno addirittura avviando dei processi di esuberi al loro interno perché nessuno li legge più perché ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare la realtà». Così Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e vicepremier, in un video pubblicato su Facebook.
Cdr Repubblica e Espresso a Di Maio: non moriremo
Dura la reazione dei giornalisti alle parole del vicepremier. «Ancora un volta il vicepremier Luigi Di Maio non perde occasione
per mostrare a tutti gli italiani la sua cultura. Non solo ignora che il gruppo Espresso non esiste più da due anni, confluito
nel più articolato gruppo Gedi che è il leader in Italia nell'informazione quotidiana e multimediale. Ma dimostra per l’ennesima
volta di non conoscere la differenza tra bufale e notizie, evidentemente perché espertissimo della prima fattispecie e allergico
alla seconda». Così i Cdr della Repubblica e dell'Espresso replicano alle parole del ministro del lavoro e vicepremier Luigi
Di Maio sul gruppo editoriale.
Cdr La Stampa: non ci lasceremo intimidire
«È vergognoso che un ministro della Repubblica, per paradosso ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, preveda la morte
di una impresa del nostro Paese dando l'impressione addirittura di compiacersene» scrive, in una nota, il comitato di redazione
de La Stampa. «I giornalisti de La Stampa possono garantire al ministro Di Maio - prosegue il cdr del quotidiano torinese
- che non si lasceranno intimidire e continueranno nel loro lavoro di informare pienamente i cittadini assieme a tutti gli
altri colleghi delle testate del Gruppo Gedi».
Molinari: doppio errore Di Maio su Gruppo Gedi
«Spiace vedere che il vice presidente del Consiglio, che è anche ministro del Lavoro, incorre in un doppio errore quando parla
del 'gruppo l'Espresso'. Il primo errore Luigi Di Maio lo commette sbagliando obiettivo: il 'gruppo l'Espresso' è confluito
ormai da due anni in una nuova e più ampia realtà, che si chiama Gedi ed è il primo gruppo editoriale del Paese. Di Gedi fa
parte anche GNN, il network capeggiato da La Stampa e che riunisce altre 14 testate, rappresentando un'offerta editoriale
e intellettuale articolata» replica a sua volta in una nota Maurizio Molinari, direttore editoriale GNN. «L’altro errore commesso
da Di Maio è parlare di “giornali che stanno morendo”, questa sì una fake news, dal momento che non risponde assolutamente
al vero. Anzi i giornali, come produttori di contenuti su ogni piattaforma dalla carta ai video, dai siti web ai social network,
registrano un mercato in crescita. A testimonianza della solidità delle radici della libera informazione nel nostro Paese».
Fnsi: minacce Di Maio non fermano informazione
«Gli insulti del vicepremier Luigi Di Maio ai giornalisti di Repubblica e dell’Espresso sono l’ennesima dimostrazione del
disprezzo nutrito nei confronti dell’informazione libera e del ruolo che questa è chiamata a svolgere in ogni democrazia liberale».
Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale
della Stampa italiana. «Di Maio, come del resto buona parte del governo, sogna di cancellare ogni forma di pensiero critico
e di dissenso e si illude di poter imporre una narrazione dell’Italia lontana dalla realtà. Auspicare la morte dei giornali
- continuano - non è degno di chi guida un Paese di solide tradizioni democratiche come è l’Italia, ma è tipico delle dittature.
È bene che il vicepremier se ne faccia una ragione: non saranno le sue minacce e i suoi proclami a fermare i cronisti di Repubblica
e dell'Espresso, ai quali va la solidarietà del sindacato dei giornalisti italiani, e a piegare il mondo dell’informazione
ai suoi desiderata».
Solidarietà anche dal Cdr del Sole 24 Ore
Anche il Comitato di redazione del Sole 24 Ore esprime solidarietà ai colleghi dell’Espresso e del Gruppo Gedi dopo le parole
del vicepremier Luigi di Maio. Accusare i giornali di produrre bufale e fake news, passando il tempo ad alterare la realtà,
è – questa sì – una narrazione “alla rovescia”. Il Cdr del Sole ritiene molto preoccupante tale attacco, che peraltro non
è il primo, al lavoro quotidiano di un’intera categoria professionale, quella dei giornalisti, impegnata ogni giorno per fornire
un’informazione seria, completa e di qualità ai cittadini.
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