«Il sistema mediatico e il sistema europeo ormai hanno deciso che questo governo deve cadere il prima possibile. Ma più fanno così, più ci compattano». Luigi Di Maio, vicepremier, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico e leader M5S, torna ad attaccare media e Ue nel corso di un incontro elettorale in Basilicata. «Siamo due forze politiche molto diverse che si sono messe insieme con un contratto di governo, ma stanno riuscendo nel miracolo di compattarci con questi attacchi continui perché dobbiamo difenderci e dobbiamo reagire, ma soprattutto dobbiamo difendere l'Italia».
GUARDA IL VIDEO - Di Maio: tra 6 mesi questa Europa è finita, sarà un terremoto
Sale la tensione Italia-Ue
Intanto continua a salire la tensione Italia-Ue con Salvini e Di Maio che attaccano l’avviso di bocciatura della manovra italiana
come il canto del cigno «di un’Europa perdente», che fra sei mesi «sarà licenziata». Di Maio in Basilicata ha affermato che
«ci sarà un terremoto politico a livello europeo e tutte le regole cambieranno. In tutti i paesi europei - lo vediamo dai
sondaggi - sta per accadere quello che è accaduto qui il 4 marzo. Si vedrà con le elezioni europee e questo ci aiuterà». Ma
ha anche chiarito che «non c'è nessuna volontà né di uscire dall'Europa né di uscire dall'euro. Però se mi si chiede di scegliere
tra i numerini che si è inventato qualche signore o i cittadini, io scelgo sempre i cittadini», ha detto Luigi Di Maio. «Il
deficit - ha sottolineato Di Maio - noi ne facciamo un po' ma lo possiamo ripagare con la crescita, a differenza del passato
in cui si faceva il deficit per poi prendere quei soldi e metterli o in qualche bonus elettorale o nelle banche, nei sistemi
di lobby. E allora, se il problema è il pregiudizio verso questo governo non abbiamo speranze, se invece c'è una volontà di
dialogare con questo governo, noi siamo i primi: ci accampiamo a Bruxelles e gli spieghiamo tutto quello che vogliamo fare,
gli spieghiamo i fondamentali dell'Italia».
Nuovo affondo su Dombrovskis
«Anche a casa sua - attacca Di Maio riferendosi al risultato del voto in Lettonia - il commissario europeo Dombrovskis riceve
una sonora bocciatura: è la fine di un’idea di Europa, delle politiche dell'austerity, dello zero virgola, è l’inizio di una
nuova era. È una tendenza a livello europeo che spezzerà via i numerini, l’austerity e tutta questa gente con la puzza sotto
il naso che mi dice che siccome il Sud è in difficoltà deve restare in difficoltà perché non merita aiuto».
Reazioni a catena per l’attacco ai media
Ieri l’attacco al gruppo Espresso (che non esiste più in quanto confluito nel gruppo Gedi da due anni) del vicepremier Di
Maio che ha causato reazioni a catena in tutto il mondo dei media, a partire dai Cdr dell’Espresso, Repubblica e la Stampa
. «Gli insulti del vicepremier Luigi Di Maio ai giornalisti di Repubblica e dell’Espresso sono l'ennesima dimostrazione del
disprezzo nutrito nei confronti dell'informazione libera e del ruolo che questa è chiamata a svolgere in ogni democrazia liberale»,
hanno sottolineato ieri Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale
della Stampa italiana.
Solidarietà anche dal Comitato di redazione del Sole 24 Ore: «Accusare i giornali di produrre bufale e fake news, passando il tempo ad alterare la realtà, è – questa sì – una narrazione “alla rovescia”. Il Cdr del Sole ritiene molto preoccupante tale attacco, che peraltro non è il primo, al lavoro quotidiano di un'intera categoria professionale, quella dei giornalisti, impegnata ogni giorno per fornire un'informazione seria, completa e di qualità ai cittadini».
Di Maio: «Chartercon i migranti? Nessun accordo»
«Io, sinceramente, questa cosa dei charter con i migranti che arrivano in Italia non so chi l'abbia autorizzata perché sui
'secondary movement', che erano il tema su cui si discuteva come Italia in Europa e che ci chiedeva la Germania, non è stato
sottoscritto nessun accordo», ha detto a Potenza il vicepremier Luigi Di Maio rispondendo alle domande dei giornalisti.
«Adesso vediamo cosa accadrà ma - ha aggiunto - per fare queste cose ci vogliono gli accordi». Oppure, ha proseguito il leader M5S, «si sta dicendo che noi possiamo rimpatriare africani sub-sahariani nei Paesi dell'Africa senza nessun accordo? Se si sta sdogando anche questo principio ce lo dicano: a me non risulta si possa fare in Italia sui Paesi africani e quindi credo che non si possa neanche fare tra l'Italia e la Germania, che si sveglia la mattina e comincia i trasferimenti charter».
Taglio ai vitalizi, pressing sulle regioni
Dopo l’offensiva parlamentare, pressing anche contro i vitalizi degli ex consiglieri regionali. «In legge di bilancio -
assicura Di Maio - ci sarà una norma che dice alle Regioni che se non aboliscono i vitalizi, la quota parte di soldi che
spendono per i vitalizi non la trasferiamo più dallo Stato centrale. E useremo la leva dei trasferimenti anche per i rifiuti».
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