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Dl fisco, dl semplificazioni e manovra: i provvedimenti approvati in…

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GOVERNO M5S-LEGA

Dl fisco, dl semplificazioni e manovra: i provvedimenti approvati in Cdm e messi in stand by

Se non proprio “desaparecidi”, tre provvedimenti licenziati dall’esecutivo M5s-Lega (due decreti legge, fiscale e semplificazioni; e un ddl, quello di Bilancio) sono scomparsi dai radar. Approvati in Cdm e messi in stand by.

Decreto fiscale firmato dal Mattarella, in attesa di pubblicazione in Gazzetta
Quello che dovrebbe emergere in tempi stretti, è quello che più ha messo a dura prova la tenuta del governo Conte in questi ultimi giorni, il decreto legge fiscale. Dopo l’ultimo passaggio chiarificatore nel consiglio dei ministri di sabato scorso, la bollinatura è arrivata nella tarda serata di ieri. Il testo è stato firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il decreto legge, che è collegato alla manovra, è atteso stasera, 23 ottobre, in Gazzetta Ufficiale. Dopodiché, l’approdo in Senato per l’avvio dell’iter di conversione. Nel provvedimento, otto sanatorie e un condono, che porterà in dote alla manovra 390 milioni di euro nel 2019, ma anche il rifinanziamento del Fondo per le Pmi, delle missioni di pace e delle agevolazioni per l’autotrasporto (che costeranno invece quasi 600 milioni di tagli ai ministeri).

Cercasi testo del decreto omnibus con (anche) le misure su Rc auto
Ma c’è un altro decreto legge che è scomparso dai radar. È quello denominato “Semplificazione”. Come la prima versione del decreto fiscale, anche questo provvedimento ha ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri il 15 ottobre, ma ancora non è stato bollinato dalla Ragioneria. E come il decreto fiscale, anche questo provvedimento è collegato alla manovra. Un testo non è ancora circolato. Nel Dl sono contenute misure per la deburocratizzazione, la tutela della salute e le politiche attive del lavoro. È un decreto legge “omnibus”. Tra le soluzioni previste, la riduzione degli oneri per le start-up, le piccole e medie imprese innovative e gli incubatori; lo snellimento delle procedure per la costituzione di società di capitali, più alcune novità sulle RC auto che hanno fatto venire allo scoperto divergenze tra Lega e M5s. Il fine ultimo è abbassare le tariffe Rc auto al Sud. Ma il modo in cui il Governo intende raggiungere l'obiettivo al momento non è noto. Si parla genericamente di norme per garantire una tariffa «più equa». La soluzione, che prevede di realizzare una RC auto più equa attraverso canoni differenziati rispetto al territorio, è sostenuta dai pentastellati; non lo è dal Carroccio, che ha annunciato lo stop alla norma.

Per il ddl Bilancio scaduto il termine del 20 ottobre per l’invio alla Camera
Infine, il terzo provvedimento, la base, quello portante: la legge di bilancio. Il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021 ha registrato il semaforo verde del Consiglio dei ministri il 15 ottobre, insieme agli altri provvedimenti. È il provvedimento che ha in pancia la manovra triennale di finanza pubblica, con le tutte le misure, spiegate nel dettaglio, che realizzano quanto previsto dal Def: reddito e pensione di cittadinanza, Flat tax per partite Iva e piccole imprese, superamento della legge Fornero attraverso quota 100. Il termine per la presentazione ufficiale in parlamento da parte del governo del ddl è scaduto: era il 20 ottobre. La bozza del testo, che attualmente si compone di 73 articoli, attende ancora la bollinatura della Ragioneria generale, quindi servirà il parere della Presidenza della Repubblica per l’invio del testo a Montecitorio. Sul tavolo possibili correttivi, per tranquillizzare i mercati e l’Ue. Tra quelli al vaglio, lo slittamento di alcuni mesi del superamento della Fornero o correzioni in corsa sulla spesa. Stando alle indicazioni fornite da fonti di governo, dovrebbe essere trasmesso alla Camera tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima, in linea con quanto accaduto con i due esecutivi precedenti (Renzi e Gentiloni).

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