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Dopo il sì al gasdotto pugliese, la protesta degli attivisti No Tap…

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NON SOLO LE TESSERE BRUCIATE

Dopo il sì al gasdotto pugliese, la protesta degli attivisti No Tap contro M5s corre sui social

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La protesta degli attivisti No Tap, che avevano creduto alla promessa elettorale del M5S che, una volta vinte le elezioni, il gasdotto pugliese sarebbe stato bloccato in due settimane, corre sui social. Nel mirino la decisione del governo Conte di dare il via libera al metanodotto che collegherà il Mar Caspio all’Italia e approderà su una spiaggia di San Foca di Melendugno, nel leccese. Le critiche espresse su facebook dalla base mettono in evidenza il “tradimento delle promesse fatte”: da una parte l’intenzione, annunciata da M5s in campagna elettorale, di bloccare l’opera; dall’altra il via libera deciso dall’esecutivo nelle ultime ore, dopo il via libera del ministero dell’Ambiente. Accuse a cui il vicepremier M5s ha replicato in un appello ai militanti e ai simpatizzanti del M5S pubblicato sul suo blog.

In Puglia, in occasione delle ultime elezioni, i 5 Stelle hanno ottenuto un forte riscontro. Dopo aver dovuto “ingoiare” il rilancio dell’Ilva di Taranto, la cui chiusura era stata promessa, ora il malumore degli attivisti si concentra sul gasdotto. Il via libera dell’esecutivo Conte è visto come l’ennesima promessa non realizzata. Sullo sfondo, poi, si profila un’altra partita che potrebbe aumentare le frizioni tra M5s e la Lega, alleata di governo.

La lettera di Conte: «Chi dice che non ci sono penali non conosce la legge»
La protesta No Tap si è ulteriormente accentuata dopo la lettera pubblicata sul suo profilo facebook dal capo del Governo, in cui il premier ha spiegato perché, a suo avviso, l’opera va portata a termine. «Chi dice che non ci sono penali non conosce la legge - ha sottolineato il presidente del Consiglio -. È certo che, interrompendo il progetto Tap, lo Stato italiano verrebbe coinvolto in un contenzioso lungo e perdente, i cui costi potrebbero aggirarsi, in base a una stima prudenziale, in uno spettro compreso tra i 20 e i 35 miliardi di euro».

Il profilo Fb dei Cinque Stelle pugliesi: «persi migliaia di voti»
«Quando in un territorio già martoriato di suo, imposti un’intera campagna elettorale promettendo la fine di questo scempio, perché di scempio si tratta, e poi non mantieni la promessa adducendo un “risparmio” di 35 miliardi, bhè, avrai anche risparmiato dei soldi ma hai perso migliaia di voti e forse anche un po’ di dignità», scrive Vito sul profilo facebook dei Cinque Stelle pugliesi, a commento di un post che riporta la lettera di Conte sul gasdotto pugliese. «Dai che faremo arricchire quelli che stanno come avvoltoi su questa opera giusto?», osserva Giuseppe.

... e quello del Comitato No Tap: «Ancora il Sud pugnalato da gente del Sud»
Ma il vero malumore degli attivisti trova espressione soprattutto nel profilo Fb del “Comitato No Tap”. Tra i commenti critici, Daniela accusa M5s, Di Maio e Lezzi, la ministra per il Sud accusata di tradimento, perché - a suo avviso - «hanno avuto più di 5 anni per studiare e conoscere la situazione TAP, quindi è da patetici bugiardi parlare di contratti e penali! Hanno utilizzato tematiche importanti come TAP, No Tav, ilva ecc. e abolizione dell obbligo vaccinale (Grandissima Menzognera Giulia Grillo) per rubare milioni di voti». «Ancora una volta il sud pugnalato alle spalle da gente del sud. L’ennesimo scempio perpetrato per l’arricchimento di pochi!», scrive Rosa Maria. Secondo Vito, «pur di restare al Governo come tutti i predecessori tradiscono ogni promessa ed ogni lotta del passato per non infastidire la Lega». «Il signor Di Maio - scrive Nicoletta - afferma che chi governava prima non ha mai mostrato al M5S i documenti comprovanti penali per venti miliardi, però guarda caso anche il nostro Giggino si guarda bene dal mostrare tali fantomatici documenti attestanti le penali». È la volta di Francesco: «Vergognatevi! Rovinare un bel posto marittimo non abbiamo bisogno di gas per poi avere un disastro ambientale non vi stimo più».

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