Ha mobilitato le associazioni datoriali, i sindacati e le camere di commercio l'ordine del giorno contrario alla Torino-Lione voluto dalla maggioranza Cinque Stelle del Comune di Torino e votato in Aula con 23 voti a favore su 25 presenti. La seduta si è aperta con i consiglieri del centro sinistra espulsi dall'aula per aver alzato dei cartelli a sostegno dell'opera e con l'aula gremita dalle delegazioni che hanno voluto manifestare il sostegno all'Alta velocità. A cominciare dall'Unione industriale di Torino insieme ad Api, Ance, artigiani, commercianti e sindacati (Cisl e gli edili della Cgil).
L’ordine del giorno chiede di sospendere l'opera in attesa dei risultati dell'analisi costi/benefici. «La Giunta comunale è assolutamente favorevole a questo atto» ha detto l'assessore ai Rapporti col Consiglio e all'Ambiente Alberto Unia. «L'atto - ha sottolineato - dice solo che abbiamo bisogno di dati e di sapere se c'è una sostenibilità economica dell'opera». «È la prima volta che vengo espulso - ha commentato l’ex sindaco di Torino Piero Fassino - capita anche questo. L'assenza della sindaca è una scelta grave e irresponsabile, vuol dire avere una grande coda di paglia. Bisogna chiedersi che cosa proporrà agli investitori visto che la sua linea è dire no a tutti gli investimenti».
«Quanto approvato oggi dal Consiglio Comunale di Torino - denunciano i presidenti delle 11 associazioni d'impresa di Torino e i sindacati edili - è un oltraggio al futuro della città, delle imprese, dei lavoratori. Un colpo basso per il territorio e per le sue speranze di ripresa. Non possiamo stare a guardare la distruzione del nostro futuro di cittadini. Presto vi saranno altre iniziative di lotta»o.
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La Confindustria nazionale è scesa al fianco degli industriali di Torino «per affermare l'assoluta necessità di completare i lavori della Tav. Un'opera strategica non solo per il Piemonte - scrivono in una nota - ma per l'intero territorio nazionale e per l'Europa che ha scelto quel tracciato come corridoio per unire l'est all'ovest del Continente». Sempre Confindustria ha annunciato che proprio a Torino convocherà un Consiglio generale straordinario allargato alla partecipazione dei Presidenti di tutte le Associazioni Territoriali d'Italia per protestare contro una scelta, quella del blocco degli investimenti, che mortifica l'economia e l'occupazione del Paese. In particolare, Telt, la società che gestisce il progetto valuta in 8mila addetti le ricadute occupazionali della Torino-Lione, un tema caro al mondo economico piemontese.
Nel cantiere 800 lavoratori, a regime saranno 8mila
Sono due - spiega Telt, la società incaricata di realizzare e gestire la nuova ferrovia - i cantieri attivi per la realizzazione
della sezione transfrontaliera della Torino-Lione, a Chiomonte in Val Susa e a Saint-Martin-La-Porte in Francia, che danno
lavoro a circa 800 persone.
L'occupazione aumenterà fino a 8.000 lavoratori, diretti e nell'indotto, con l'avvio dello scavo del tunnel di base del Moncenisio, lungo 57.5 chilometri, quella galleria
che consentirà ai treni di viaggiare come se fossero in pianura nel cuore della montagna. A oggi è stato scavato il 15% delle
gallerie previste per l'opera e a Saint-Martin-La-Porte si è superato il 60% dei 9 km della galleria geognostica destinata
a restare come primo tratto del tunnel di base.
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