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Berlusconi: in Italia clima illiberale. La replica di Salvini:…

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al congresso dei giovani di FORZA ITALIA

Berlusconi: in Italia clima illiberale. La replica di Salvini: sciocchezze

«C’è un’aria di illibertà, siamo in una democrazia illiberale, anticamera della dittatura, se continua così». Così Silvio Berlusconi ai giornalisti arrivando al congresso dei giovani di Forza Italia a Roma, parlando del M5S al governo. «Dopo aver salvato l’Italia dagli eredi dei comunisti nel ’94 - ha aggiunto -, sono ancora in campo per dare un contributo al nuovo salvataggio dell’Italia». Matteo Salvini gli risponde poco dopo: «Mi dispiace che Berlusconi usi le parole
che di solito usano i Renzi, le Boldrini e gli Juncker».

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«Io - aggiunge il ministro dell’Interno e segretario della Lega - certe sciocchezze le lascerei dire ai burocrati di Bruxelles e ai frustrati di sinistra. Chi parla di rischio dittatura in Italia non ha ben presente che l’Italia sta bene».

«Penso - ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio che - ci sia la certezza che il centrodestra rimanga unito e che questo governo non possa durare. La Lega si accorgerà che non può tradire i suoi elettori e il governo cadrà». In questo scenario «ci sono due possibilità: o un mandato di governo al centrodestra che cerchi i voti in parlamento per una maggioranza, oppure nuove elezioni».

In vista delle europee di maggio Berlusconi lavora a un progetto anti-sovranista che dovrebbe chiamarsi “Altra Italia”. «Il nostro obiettivo - ha spiegato Antonio Tajani, vicepresidnete di Forza Italia - è quello di guardare alla società civile, al mondo cattolico, riformista e liberale allargando i confini di Forza Italia». Parlando ai giovani del suo partito Berlusconi li ha esortati a usare la Rete «nella grandissima campagna per le Europee che dobbiamo fare». Un aspetto sul quale l’ex presidente del Consiglio ha fatto autocritica ammettendo di aver sottovalutato la comunicazione internet: «Da uomo di tre generazioni - ha riconosciuto - fa non è il mio mondo» sottolineando come questo sia stato un fattore del deludente risultato elettorale. Prima delle elezioni politiche del 4 marzo, «in base ai sondaggi”, Berlusconi era convinto di «prendere il 24 per cento»: «Invece abbiamo preso il 14».

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