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Di Maio: inceneritori? Roba vintage. Salvini spinge per costruirli…

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lo scontro sui termovalorizzatori

Di Maio: inceneritori? Roba vintage. Salvini spinge per costruirli e Conte media

«La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c'entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo». Con queste su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio ha dato il via giovedì scorso alla polemica a distanza sui termovalorizzatori con Matteo Salvini che aveva auspicato «un impianto per ogni provincia perché se produci rifiuti li devi smaltire». Una richiesta che ha fatto infuriare Di Maio, forte del contratto di governo che promette «una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica ed incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti, adottando metodi tecnologicamente avanzati ed alternativi».

GUARDA IL VIDEO - Rifiuti, Di Maio: Salvini era dietro striscioni No inceneritori

La posizione di Salvini pro-termovalorizzatori
Salvini per adesso tiene il punto. E prova a mostrare un volto più conciliante nei confronti del vicepremier M5s, pur invitandolo a dare prova di realismo. «Nel contratto è vero che c'è il superamento degli inceneritori, ma - ha detto il leader della Lega - intanto siamo nel 2018 e le cose cambiano, non possiamo bloccare opere utili alla crescita. Ma sono sicuro che, come abbiamo fatto in questi mesi, con Luigi Di Maio troveremo un'intesa per il bene del Paese». Per Salvini sono comunque necessari nuovi termovalorizzatori. «L'obiettivo è bruciare sempre meno e andare sempre meno in discarica e differenziare sempre di più. Intanto - ha spiegato - siccome siamo al governo per risolvere i problemi e a Napoli e in Campania pagano la tassa rifiuti come in tutta Italia, è giusto dare a loro questa possibilità, che hanno tutte le altre regioni italiane. Ormai c'è un sistema di termovalorizzatori sicuri. A Copenaghen inaugureranno un inceneritore con una pista da sci e una parete da arrampicata, altrove sono musei. Se gestiti bene e controllati bene portano più salute e più economia. Non voglio un Paese che torna indietro».

Di Maio: inceneritori? Roba vintage
Per Di Maio invece «parlare oggi di inceneritori è come parlare della cabina telefonica col telefono a gettoni. Qualcuno può essere anche ancora affascinato dal vintage ma sempre vintage rimane». Di Maio ha sottolineato la necessità di puntare sulla raccolta differenziata in Campania: «Dobbiamo investire sulla differenziata - ha detto - perché si creano più posti di lavoro. Con la differenziata siamo al 50% e facendo una norma nella legge di bilancio in cui si dice che se produci meno immondizia paghi meno Tari vedrete che in pochi anni possiamo arrivare a percentuali in media Ue. Inoltre - ha concluso - per fare un inceneritore non ci vuole un giorno ma anni e anni. Negli stessi anni facciamo la differenziata e guardiamo al futuro invece di guardare al passato».

La mediazione di Conte: guida è contratto
Nella querelle un ruolo di mediazione se lo è ritagliato il premier Giuseppe Conte, ponendosi come garante dell’osservanza del contratto di governo, su tutto il programma, quindi anche sul tema dell'ambiente e dei rifiuti. «Non c'è nessuna polemica, c'è qualche diversità di vedute ma l'indirizzo politico del governo è chiaro» e «la guida è il contratto» ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti prima di firmare nella prefettura di Caserta il protocollo di intesa per la Terra dei fuochi.

E in una nota condivisa oggi da Conte con i due vicepremier si legge: «Il governo lavora a una soluzione condivisa e senza polemiche. L’obiettivo è sempre la tutela della salute e del territorio. Il contratto di governo sul tema generale dei rifiuti esprime un chiaro indirizzo politico-amministrativo: dobbiamo lavorare per realizzare quanto prima una completa economia circolare e rendere “verde” il nostro sistema economico».

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