Prevenire danni alla salute dei cittadini e all’ambiente attraverso il rafforzamento della presenza dell’esercito e dei carabinieri e l’impiego di medici di base per individuare le aree e i motivi per cui ci si ammala di più. Con un’attività di controllo che prevederà anche l’utilizzo di droni e un sistema integrato e centralizzato di video-sorveglianza. Sono gli obiettivi del “Protocollo d'intesa per un'azione urgente nella Terra dei fuochi” in Campania, firmato oggi in Prefettura a Caserta dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, insieme ai ministri dell'Ambiente, Sergio Costa, del Lavoro e dello sviluppo Economico, Luigi Di Maio, dell'Interno, Matteo Salvini, della Giustizia, Alfonso Bonafede, della Difesa, Elisabetta Trenta, del Sud, Barbara Lezzi e dal sottosegretario al ministero della Salute, Armando Bartolazzi.
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Il presìdio dei siti di stoccaggio dei rifiuti
Il piano prevede che l’esercito vada immediatamente a presidiare quei siti di lavorazione dei rifiuti che, secondo le prefetture
di Napoli e Caserta, sono a rischio di incendi dolosi. In totale in Campania arriveranno 200 militari. Un centinaio dell’esercito nei siti a rischio di incendi dolosi, mentre cento carabinieri, esperti in indagini ambientali,
saranno distaccati sul territorio, per rafforzare l’attività di intelligence. A luglio il Viminale aveva indicato 262 siti
sensibili ed è su questi che i 200 militari (a cui si aggiungono quelli già impegnati nell'operazione “Strade sicure” e le
polizie locali) concentreranno il loro lavoro.
Il ruolo delle Prefetture
Quanto al controllo e alla vigilanza sul territorio, il Protocollo assegna un ruolo determinante alle cinque prefetture campane,
con quella di Napoli che avrà un ulteriore ruolo di raccordo. Saranno le prefetture, al termine dei Comitati provinciali per
l’ordine e la sicurezza pubblica, a predisporre dei «mirati piani di controllo del territorio» da parte delle forze di polizia. Ai vigili del fuoco spetteranno invece due compiti: quello di supporto alla regione Campania per la definizione delle linee
guida per le certificazioni antincendio e, soprattutto, quello di monitorare i roghi anche con l’ausilio dei nuclei Nbcr (nucleare,
batteriologico, chimico e radiologico) ed effettuare le verifiche ispettive presso gli impianti.
Le attività di monitoraggio
Il piano prevede una definizione chiara delle competenze dei vari organi dello stato (forze dell'ordine, vigili del fuoco,
Asl) e di come devono rapportarsi fra di loro. Nel Piano vengono date scadenze precise su quando si devono effettuare le attività
di monitoraggio dell'aria, del terreno, delle produzioni agricole.
Il ruolo della cabìna di regia
Una sorta di cabina di regia a palazzo Chigi servirà a coordinare gli interventi delle varie amministrazioni e appositi 'piani
di controllo' del territorio che potranno essere attuati utilizzando delle task force composte da appartenenti alle forze
di polizia, militari e polizia locale.
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