L’italiano Paolo Scalzulli è il nuovo campione mondiale. Oltre 250 allievi provenienti dalle Accademie LudoSport di tutto il mondo, 64 atleti qualificati nei rispettivi tornei nazionali, 2 intense giornate di duelli spettacolari tra spade luminose e grandi campioni: questi i numeri con cui si è conclusa la terza edizione della Champions' arena, il torneo mondiale di Light saber combat sportivo che si è tenuto a Milano l'1 e 2 dicembre presso il centro sportivo Pavesi. Anche quest'anno il tricolore ha prevalso conquistando il podio: il primo posto è stato mantenuto dall'Italia con il suo nuovo campione mondiale, Paolo Scalzulli, allievo dell'Accademia milanese LudoSport Alpha, già scuola del campione uscente Lorenzo Ferrario. Al secondo posto, dalla stessa Accademia, il plurifinalista Mauro Visinoni. Il terzo posto è stato invece conquistato dallo spagnolo Guillermo Serra dell'Accademia LudoSport Madrid, una delle maggiori d'Europa
Per il 2019 la Spagna si sta già organizzando per ospitare la quarta edizione
La disciplina
Ispirata a una delle saghe più iconiche del cinema, Star wars, la disciplina è nata in Italia (Milano) nel 2006 quando viene creata LudoSport, la prima associazione sportiva dedicata esclusivamente a questa disciplina, associata all’Uisp. LudoSport si è diffusa in tante altre città italiane tra cui Torino, Roma, Bologna, Caserta. Dopo pochi anni approda all'estero, passando per Inghilterra, Spagna, Francia, Svezia e arrivando fino agli Stati Uniti. Oggi il network è presente in 15 Paesi e in più di 50 diverse città, con migliaia di allievi che si allenano, si confrontano e scalano le classifiche internazionali in sfide e tornei.
Sport & business
Una realtà in crescita che porta con orgoglio la bandiera del made in Italy anche nella produzione dell'attrezzatura dedicata, partendo dalle divise degli atleti fino all'oggetto più importante, le Spade Laser, prodotte da LamaDiLuce, brand completamente italiano e fornitore ufficiale del network LudoSport.
Gli ideatori
La disciplina nasce dalle menti e dalle mani di Gianluca Longo e Simone Spreafico che negli anni hanno codificato le tecniche
schermistiche adatte a uno strumento unico come la spada laser, creando 9 stili di combattimento differenti ma tra loro complementari,
che spaziano dalla spada singola fino alle due spade, passando anche per la staffa a doppia lama.
Uno studio che ancora non è finito ma che viene portato avanti insieme agli allievi più esperti e ai numerosi istruttori che
negli anni hanno aiutato a diffondere questa disciplina che è costruita attorno all'acronimo “Se.Cu.Ri. – Servizio, Cura,
Rispetto”, valori condivisi in tutte le sedi sparse per il mondo e che danno un'indicazione precisa della filosofia del Light
saber combat sportivo.
“Privilegiando la velocità, l'agilità e soprattutto la tecnica rispetto alla forza fisica questo sport permette di non dover distinguere tra classi femminili e classi maschili ”
il Light saber combat di LudoSport può essere praticato senza bisogno di armature o protezioni se non quelle standard come i guanti protettivi. Non solo: privilegiando la velocità, l'agilità e soprattutto la tecnica rispetto alla forza fisica questo sport permette di non dover distinguere tra classi femminili e classi maschili.
Le regole
Sono diverse dalla scherma: essendo codificato in maniera sicura sono proibiti affondi e colpi diretti al volto,ogni colpo si conclude con il taglio, l'altezza nei colpi laterali e diagonali non supera l'altezza della spalla dell'avversario, i fendenti puntano idealmente alla nuca dell'avversario in modo che il colpo non cerchi direttamente la fronte e arrivi morbido e in pieno controllo. Ovviamente è escluso e severamente vietato l'utilizzo dell'elsa, soprattutto in maniera aggressiva, così come è vietato ogni tipo di contatto aggressivo col corpo (calci, prese, spinte). Le uniche prese o contatti con il corpo, codificate sempre in maniera sicura, senza proiezioni o blocchi articolari, sono previste nelle “armoniche”: tecniche di difesa e contrattacco da utilizzare esclusivamente nel caso in cui si venga disarmati durante il combattimento.
L’assegnazione dei punteggi
Si fa un punto toccando con la lama l'avversario in qualsiasi parte del corpo esclusi le mani e gli avambracci, i piedi e
la parte della gamba inferiore al ginocchio. Il punto è detto OH e viene dichiarato verbalmente dall'avversario colpito.
Quando si tocca l'avversario nei punti “non letali” (mani, avambracci, piedi, gamba al di sotto del ginocchio), questo è tenuto
a concedere un vantaggio dichiarando verbalmente un IH e aprendo la propria guarda per un tempo che varia a seconda della
velocità del combattimento. Ovviamente potrà tentare di scappare o muoversi per sfuggire all'attacco avversario.
I colpi devono essere tassativamente dichiarati dagli atleti in gara, pena un richiamo verbale da parte degli arbitri. Dopo tre richiami scatta un cartellino giallo che blocca l'incontro e concede il punto all'avversario dell'ammonito. In caso di comportamento scorretto o particolarmente violento l'arbitro assegna un cartellino rosso che chiude gli assalti di quel particolare incontro decretando la vittoria dell'avversario. In caso di comportamento pericoloso, irrispettoso o comunque grave scatta un cartellino nero che decreta l'espulsione dal torneo, la cancellazione dei punteggi acquisiti e in casi estremi l'espulsione dall'accademia.
Gli incontri
Gli incontri, durante le eliminatorie, consistono in tre assalti da portare a termine in un tempo massimo di 1 minuto. Vince
l'incontro chi realizza un punteggio al meglio dei tre. L'incontro può finire in parità, i punteggi di tutti gli incontri
decretano poi l'accesso dei primi 5 classificarti alle fasi post-eliminatorie. Nelle fasi post-eliminatorie c'è un massimo
di 5 assalti in 3 minuti. La finale non prevede invece un tempo massimo.
La spada
Si chiama Polaris. È costituita da un'elsa in alluminio di 30 cm divisa in maniera modulare con alla fine un pomello cavo in cui poter inserire dei pesetti per bilanciarla a piacimento. il peso regolare dell'intera spada nelle competizioni deve essere di minimo 500 g. Nell'elsa c'è una scheda elettronica unita a un led e un microfono per simulare i suoni (che aiutano gli arbitri a sentire i colpi) e la luce della lama (che lampeggia ad ogni contatto). Una spada senza luci o suoni non può essere considerata “armata” e pertanto non può essere utilizzata nelle competizioni. La lama, sporge per una lunghezza massima di 86 cm dall'elsa nella spada lunga e per un massimo di 60 cm nella doppia spada corta; è un tubo in policarbonato rigido, abbastanza elastico però da assorbire i colpi e non fare male all'avversario nel contatto; all'interno vi è una pellicola riflettente per aumentare l'effetto del led, la punta è chiusa da un tappo di sicurezza arrotondato.
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