In una fase di difficoltà dei rapporti tra l’Europa e l’Italia un attestato di stima importante arriva per l’Istituto per il Credito Sportivo dalla Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (Ceb). La struttura europea che ha sede a Parigi ed è partecipata da 41 Paesi del Vecchio Continente promuove investimenti in ambito sociale e sportivo e ha individuato nel Credito Sportivo guidato, dopo la lunga stagione commissariarle, da Andrea Abodi, un partner affidabile per incentivare la realizzazione di moderne infrastrutture sportive pubbliche. L’intesa è stata sottoscritta presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza del sottosegretario Giancarlo Giorgetti, da Abodi e dal vicegovernatore per la strategia finanziaria della Ceb Carlo Monticelli.
Il finanziamento inziale concesso a tassi particolarmente agevolati è pari a 150 milioni e ha durata ventennale. I fondi saranno
direttamente destinati al sostegno dei progetti degli enti locali compresi nei bandi “Sport Missione Comune” e “Comuni in
pista” finalizzati, rispettivamente, alla costruzione, riqualificazione, efficientamento energetico, messa a norma e acquisto
attrezzature di impianti sportivi pubblici e ad investimenti su piste ciclabili, ciclodromi e strutture di supporto. In linea
generale inoltre anche fuori dai bandi potranno presentare richieste per attingere a queste risorse tutti gli enti locali
che vorranno varare iniziative per mettere in cantiere nuove opere anche in ambito scolastiche di carattere sportivo.
«Per il Credito sportivo si tratta di una grande opportunità – spiega Abodi – perché contiamo di spendere al meglio queste risorse e dimostrare alla Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa che una banca pubblica italiana può utilizzare i finanziamenti in modo efficace e proficuo. In questo modo credo che già alla fine del 2019 chiederemo di attivare nuove linee di finanziamento agevolato. Questo ci consentirà peraltro di utilizzare meno il nostro fondo contributo per gli interessi e quindi a sostenere più iniziative».
Il Credito sportivo aggiunge così una nuova fonte di approvvigionamento alle due a cui fa normalmente ricorso, vale a dire la Cassa Depositi e Prestiti e la Banca centrale europea. La Ceb che finora in Italia è stata poco presente, collaborando proprio con la Cassa, a sua volta potrà far conoscere la sua attività nel supporto delle politiche sociali.
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