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Reddito cittadinanza, Di Maio: Poste Italiane stamperà le…

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il vicepremier: accordo con ue senza tradire italiani

Reddito cittadinanza, Di Maio: Poste Italiane stamperà le tessere, nessun “giallo”

Sul reddito di cittadinanza «non c’è nessun giallo, da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste per tutto, inclusa la stampa delle tessere». Così il vicepremier Luigi Di Maio, a Bruxelles per partecipare al suo primo Consiglio Ue competività e per incontrare alcuni commissari, smentisce l’esistenza di un “caso” intorno alle tessere per il reddito di cittadinanza sulle quali la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli, durante un’intervista con Lilli Gruber, non aveva saputo dare risposte precise. Sul reddito minimo garantito Di Maio incassa il sostegno della Commissione Ue, che però invita il governo italiano ad affrontare «il nodo del finanziamento» dello schema, per il quale non potranno essere usati i fondi strutturali.

GUARDA IL VIDEO / Il giallo della card per il reddito di cittadinanza (di Nicoletta Cottone)

«Vediamo se parte veramente questa procedura Ue» ha detto poi vicepremier parlando di manovra. «Il tema non sono numerini ma i cittadini», ha spiegato, «credo che nel dialogo Ue ma senza tradire gli italiani» perchè «anche a noi interessa ridurre il debito».

Il ministro del Lavoro ha affrontato anche il dossier Alitalia - «il nostro obiettivo è newco senza soldi italiani» - e quello dell’Ilva, un caso «aperto da 10 anni che abbiamo chiuso in 3 mesi e mezzo», ha sottolineato il vicepremier. E anche sul Global Compact per l’immigrazione che divide la maggioranza, Di Maio non ha dubbi: «Troveremo una soluzione». Nessun’ombra, poi, sulla pensione di cittadinanza, rispetto alla quale «non si torna indietro».

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Manovra:troveremo punto d’incontro con Ue
«Interpreto le parole di Dombrovskis sul deficit al 2,2% del pil come un incoraggiamento: si è detto che il tema non sono i decimali ma la struttura complessiva della manovra». Così ha detto Di Maio rispondendo a chi gli chiedeva di chiarire la posizione del governo sulla linea della Commissione, che ieri ha dichiarato insufficiente un calo del deficit/pil nominale dal 2,4% al 2,2%. E ha aggiunto: «Troveremo un punto di incontro senza sacrificare gli interessi dei cittadini».

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Con Ue siamo sinceri, no a mea culpa
Quanto ai toni usati con Bruxelles, Di Maio ha detto che «quando si è sinceri non bisogna mai colpevolizzarsi o fare mea culpa», «in passato si veniva qui con una bella faccia e con educazione si parlava ai commissari e si diceva “vorremmo fare 1,5%, 1,6%, 1,2%” e poi a fine anno si arrivava a 3%». Questa «era una presa in giro di questa istituzione che ci ha fatto perdere credibilità», oggi invece «noi abbiamo sempre detto 2,4% e arriviamo a 2,4%», ha aggiunto.

Alitalia: obiettivo newco senza soldi italiani
Alla commissaria all’Antitrust Vestager «ho detto che tutte le operazioni che porteremo avanti saranno di mercato», ha riferito Di Maio parlando di Alitalia.
Il vicepremier ha parlato genericamente di “disponibilità” della commissaria Ue, né ha voluto rispondere nel merito della possibilità di prorogare la scadenza per la restituzione del prestito ponte di 900 milioni concesso all'Alitalia (15 dicembre). «Il nostro obiettivo -ha continuato Di Maio - è creare una newco che non miri a sopravvivere ma che permetta il rilancio di Alitalia, che è stata gestita malissimo finora ma che se è gestita in un’ottica di mercato può fare grandi cose». La compagnia aerea «è stata un bancomat della politica per troppi anni», ha aggiunto, ma «ora l’obiettivo è non rinunciare a un’azienda che, senza metterci altri soldi degli italiani e quindi con un’operazione di mercato, possa servire al Paese».

Troveremo soluzione sul Global Compact
Sul global compact per l’immigrazione «dovremo trovare un accordo e non si può prescindere dal dibattito in Parlamento» come è avvenuto anche in altri Paesi, ha spiegato poi il leader M5S. «Non ne faccio assolutamente un mistero che le due forze politiche non hanno una visione identica - ha ammesso Di Maio - ma troveremo una soluzione, come l’abbiamo trovata su altre cose molto più importanti».

Su terreni di famiglia sarà fatto il necessario, sono tranquillo politicamente
Il vicepremier ha fatto poi un cenno al sequestro di alcuni terreni di famiglia avvenuto stamane. «C’è stato il sopralluogo della polizia municipale, a Mariglianella, in provincia di Napoli, in questa campagna di mio padre dove sono stati posti sotto sequestro secchi, bidoni, una carriola, calcinacci, teli e ora saranno fatti accertamenti sugli edifici» ha detto Di Maio. «Sono terreni di mio padre e mia zia, tutto quello che c'è da fare lo faranno», ha concluso. E a chi gli chiedeva se si sentisse «tranquillo politicamente» dopo il caso del padre, il successo di Salvini nei sondaggi e gli interventi di Di Battista, il leader M5S ha risposto «assolutamente sì», respingendo l’ipotesi di “finalità politiche” degli accertamenti sull’impresa di famiglia.

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