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il governo: il taglio ci sarà

Taglio pensioni d’oro, non c’è accordo Lega-M5S. Per ora slitta la modifica in manovra

È stallo alla Camera sulla manovra. I lavori in commissione Bilancio, fermi da venerdì 30 novembre perché gli emendamenti del governo e dei relatori attesi per sabato sera sono stati depositati con 12 ore di ritardo (54 i ritocchi presentati), sono ripresi poco prima delle otto di sera di domenica 2 dicembre. Diventa quindi più probabile un ulteriore rinvio dell’approdo in Aula del testo al momento fissato, dopo molti slittamenti, a mercoledì 5 dicembre.

Tra le modifiche che saranno messe al voto nella maratona notturna è confermato l’aumento della deducibilità dell’Imu sui capannoni industriali. Che, “cinguettato” anche da un tweet del vicepremier Matteo Salvini, raddoppia salendo dal 20% a quota 40 per cento.

Arrivano poi altri 50 milioni di euro l’anno per la riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. I grandi nodi di “quota 100” per le pensioni e del reddito di cittadinanza saranno affrontati solo nel passaggio del disegno di legge di bilancio al Senato.

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Fra le proposte di modifica niente taglio pensioni d’oro e pacchetto famiglia
Fra le proposte di modifica presentate da governo e relatori non c’è nemmeno il taglio delle pensioni cosiddette “d’oro” (che dovrebbe essere introdotto con un emendamento al Senato) e neppure il pacchetto per la famiglia. Non è però escluso, come ha anticipato il sito del Il Sole 24 Ore, che la partita delle pensioni più elevate si possa riaprire a Montecitorio e potrebbe essere oggetto di confronto nel prossimo vertice di maggioranza sulla manovra. L’incontro potrebbe tenersi in serata, o anche slittare a domani, 3 dicembre.

La conferma che questo potrebbe essere lo scenario è giunta in serata da fonti di Palazzo Chigi. L’emendamento in manovra per il taglio delle pensioni d’oro, hanno chiarito, «ci sarà». Interpellate al riguardo, le stesse fonti hanno precisato che si sta valutando se inserire la norma già nel passaggio alla Camera della manovra. In caso contrario, la misura - è l’indicazione fornita - arriverà «sicuramente» nel passaggio al Senato.

Via alle assunzioni per i Centri per l'impiego
Intanto in Commissione Bilancio alla Camera viene inserita la prima tessera del complesso mosaico del nuovo reddito di cittadinanza, caro al Movimento 5 Stelle. Con uno degli emendamenti alla manovra dei relatori Raphael Raduzzi (M5S) e Silvana Comaroli (Lega) le Regioni vengono autorizzate ad operare fino a 4mila assunzioni da destinare ai Centri per l’impiego. Dal prossimo anno le Regioni potranno assumere 4mila unità di personale per i Centri per l’impiego. Costo dell’operazione quantificato in 120 milioni di euro per il 2019 e 160 milioni di euro l’anno dal 2020. Le risorse necessarie saranno garantite in parte dalla dote prevista dalla manovra per il rafforzamento dei Centri per l’impiego e per un’altra fetta (160 milioni di euro l’anno dal 2021) dall’apposito Fondo per il reddito di cittadinanza. Resta da capire se, per effetto della complessa trattativa con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione sui conti pubblici, questo Fondo, al quale attualmente sono stati destinati 9 miliardi di euro l’anno (comprensivi degli oltre 2 miliardi di euro già in bilancio per il Rei, il Reddito d’inclusione), sarà ridimensionato nel corso dell’esame in Parlamento del disegno di legge di Bilancio.

Più fondi alla ricerca
Con un ritocco del Governo sono poi aumentati i fondi per la ricerca. Al Consiglio nazionale delle ricerche sono infatti destinati 300 milioni di euro per i prossimi 10 anni. La modifica alla manovra riconosce in particolare al Cnr un contributo straordinario di 30 milioni di euro l’anno nel periodo compreso dal 2019 al 2028.

Si allungano i tempi
Alla luce del ritardo accumulato, la commissione si accinge a far scattare dunque una sorta di “no stop” per evitare che l’approdo in Aula del testo slitti al fine settimana. Ma il percorso è tutto in salita. Anche perché oltre ai 54 emendamenti del Governo e dei relatori (nel “pacchetto” anche misure che vanno dal Catasto della frutta ai voucher consulenze per la formazione 4.0 all’incremento dei fondi per la sicurezza e fondi per l’apicoltura), su cui si concentreranno i conseguenti sub-emendamenti, la “Bilancio” dovrà esaminare e poi votare anche i correttivi dei gruppi parlamentari non ancora respinti o bocciati che facevano parte del nutrito elenco delle oltre 500 proposte di modifica “segnalate”.

57 assunzioni per “made in” e frodi agroalimentari
Un emendamento del governo al ddl Bilancio prevede 57 nuove assunzioni per combattere le frodi e le contraffazioni agroalimentari e per proteggere il “made in Italy” del settore. La proposta di modifica consente - per un massimo di spesa di mezzo milione di euro per il 2019 e 2,9 milioni dal 2020 - il rafforzamento del personale al “Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaft. Un altro emendamento prevede l’assunzione a tempo indeterminato dei precari dell’Arera, Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. Senza dover superare un nuovo concorso pubblico, i precari «reclutati a mezzo di selezioni pubbliche» potranno essere stabilizzati «al fine di superare il precariato e ridurre il ricorso ai contratti a termine e valorizzare le professionalità acquisite dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato». Così il numero dei dipendenti a tempo determinato «è ridotto da sessanta a venti unità».

Venti nuovi dirigenti Mef per programmare investimenti
Una proposta di modifica alla manovra dei relatori prevede 20 nuovi dirigenti al ministero dell’Economia, per sostenere le attività di programmazione degli investimenti pubblici, nonché per la valutazione della fattibilità e della rilevanza economico-finanziaria delle proposte di legge e lo studio delle coperture. I dirigenti saranno assunti per concorso, con contratto a tempo indeterminato: il costo è di 2,7 milioni l’anno.

15 milioni dal 2019 al ministero dell’Interno
Un emendamento dei relatori prevede quindici milioni dal 2019 al ministero dell’Interno per «assicurare il funzionamento delle strutture centrali e periferiche e la continuità nell’erogazione dei servizi». Le risorse arrivano dal fondo per l'attuazione del programma di governo.

Manovra: medici privati a tempo per coprire i vuoti di organico negli ospedali

Incarichi Asl a medici “privati” per colmare vuoti
Le Asl potranno affidare, «per garantire i livelli essenziali di assistenza» e «in via eccezionale», a medici privati «incarichi individuali con contratto di lavoro autonomo». È quanto prevede un emendamento dei relatori alla manovra. La norma si riferisce ai casi in cui sia rilevata l’assenza di personale medico pubblico. Perciò le aziende sanitarie dovranno verificare l’impossibilità «oggettiva a utilizzare risorse umane disponibili» e anche che non vi siano graduatorie aperte o concorsi in fase di svolgimento. L’Asl potrà fare ricorso anche a «medici in possesso di diploma di specializzazione in disciplina equipollente o affine». I contratti potranno essere rinnovati una sola volta. Lo stesso emendamento prevede che dal 2019 la contrattazione collettiva di dirigenti medici veterinari e sanitari con rapporto esclusivo concorrerà «alla determinazione del monte salari utile ai fini della determinazione degli oneri derivanti dalla contrattazione collettiva a carico del bilancio delle amministrazioni competenti».

Agevolazioni a farmacie “a basso fatturato”
Arrivano, in manovra, agevolazioni per le piccole farmacie, ovvero quelle a «basso fatturato». Con un emendamento del governo vengono infatti aggiornati i limiti di fatturato del Servizio sanitario nazionale che danno diritto alla riduzione degli sconti. Secondo la proposta verrebbero escluse le piccole farmacie (urbane o rurali) con un fatturato annuo inferiore a 150.000 euro, dall’applicazione delle percentuali di sconto operate dal Ssn verso le farmacie convenzionate. Stando alla relazione tecnica dell’emendamento, la modifica riguarda sostanzialmente le farmacie dei piccoli o piccolissimi comuni (sotto i mille abitanti) e che sono, di fatto, l’unico presidio sanitario del luogo.

250mila euro per monitoraggio progetti aeronautica
Il governo, con un emendamento alla manovra, propone di stanziare 250mila euro, dal 2019, per l’attività di «monitoraggio, controllo e valutazione» sui progetti finanziati nel settore aeronautico e per assicurare il funzionamento del Comitato per lo sviluppo dell’industria aeronautica.

Stop ai furbetti della Flat tax
Riscritta la norma antielusiva per evitare uscite “strumentali” dal mondo del lavoro o licenziamenti ad hoc solo per ridursi il carico fiscale e accedere alla nuova flat tax al 15% riconosciuta alle partite Iva con ricavi o compensi fino a 65mila euro. Per fugare ogni dubbio interpretativo viene previsto che tra i soggetti esclusi dall’imposta sostitutiva rientrano anche le persone fisiche la cui attività è esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali il soggetto ancora lavora o ha lavorato nei due anni d'imposta precedenti. Lo stop ai furbetti della flat tax si estende anche se i rapporti di lavoro erano o sono intrattenuti nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili al vecchio datore di lavoro. È quanto prevede uno dei 54 emendamenti depositati dai due relatori al Ddl bilancio.

Proroga per Superenalotto
Il mondo del gioco è chiamato ancora a far quadrare i conti della manovra. Questa volta senza nuovi balzelli o strette sul mercato del gioco pubblico. Ma si ricorre al più volte e collaudato meccanismo delle proroghe delle concessioni. Tra queste anche la proroga dell'attuale concessionario della gestione del Superenalotto. Per permettere di espletare le procedure di gara, si legge in una delle oltre 50 proposte di modifica alla manovra depositate in commissione Bilancio a Montecitorio da Governo e relatori, il concessionario potrà gestire il gioco numerico nazionale fino alla nuova aggiudicazione e, comunque, non oltre il 30 settembre 2019.

Prorogati anche Bingo e scommesse
Oltre al Superenalotto, il Governo lascia in via ancora per un anno le vecchie concessioni per la raccolta del gioco del Bingo, così come si prende un anno in più di tempo per mettere a gara le concessioni per le scommesse sportive: mentre per mandare in soffitta le vecchie slot e sostituirle con le nuove Awpr e completare quel tanto atteso processo di evoluzione tecnologica degli apparecchi da intrattenimento i nulla osta per le attuali Awp e Viedolottery non saranno più rilasciati dopo il 31 dicembre 2019 (termine oggi fissato alla fine del 2018) e la loro dismissione si dovrà completare entro la fine del prossimo anno.

Raddoppia la deducibilità Imu su capannoni
Il raddoppio della deducibilità Imu sugli immobili strumentali ai fini del reddito d'impresa e del reddito dei professionisti è un’altra delle misure previste dagli emendamenti depositati oggi dai due relatori. Per questo intervento vengono messi a disposizione 290,3 milioni di euro per il 2020 e 166,9 milioni di euro a decorrere dal 2021. Le risorse sono state recuperate con una riduzione del fondo per l'attuazione del programma di governo al quale il Ddl di bilancio destina 430 milioni di euro l'anno per il prossimo biennio. Arrivano 100 milioni in più per la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie. L’autorizzazione di spesa prevista dalla manovra di 50 milioni di euro l'anno per il triennio 2019-2021 sale a 150 milioni di euro per l'anno prossimo e 100 milioni di euro l'anno per il biennio successivo.

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