Questa volta ad accendere il faro sulle pensioni italiane è l’Ocse. E a finire sotto la lente dell’”Outlook Pensions 2018” non è il superamento della legge Fornero tramite quota 100, cavallo di battaglia della Lega nel contesto della manovra 2019, all’attenzione delle cronache di questi giorni, ma le pensioni di reversibilità.
Se non ha ottenuto un titolo nell’indagine dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, tuttavia, le soluzioni per l’uscita anticipata delineate dall’attuale maggioranza hanno avuto il loro spazio nei report di istituzioni, nazionali e internazionali . L’attenzione è tutta sulla sostenibilità finanziaria nel medio lungo termine della proposta dell’esecutivo giallo verde per superare la legge Fornero tramite il meccanismo di “quota 100”. Ad accendere il faro nei giorni scorsi Fondo monetario internazionale, Ufficio parlamentare di bilancio, Inps, Bankitalia.
La proposta giallo verde su quota 100
Allo stato attuale la soluzione allo studio del governo poggia su “quota 100” in versione “ponte” per i prossimi tre anni, in vista dell’introduzione, dal 2022-2023, di quota 41
per tutti. La proposta dovrebbe entrare nel Ddl bilancio, in queste ore all’esame della Commissione bilancio della Camera,
nel passaggio del testo al Senato, in seconda lettura, mediante un emendamento. Il via a “quota 100” sembra confermata verso aprile, come ha ribadito nei giorni scorsi il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, anche se Matteo Salvini ha insistito sulla
partenza anticipata.
La scelta del “timing” non è casuale: tra 4 o 5 anni, come ha già sottolineato Il Sole 24 Ore, oltre il 65% dei nuovi pensionati avrà un montante a calcolo misto con prevalenza contributiva e il coefficiente di trasformazione a 62 anni sarà più penalizzante, per questo il sistema “naturalmente” disincentiverà i ritiri anticipati di massa.
GUARDA IL VIDEO - Pensioni: «quota 100» solo per 3 anni, poi 41 di contributi per tutti
Lo stop dell’Ecofin: a rischio sostenibilità nel medio - lungo periodo
Nel documento messo nero su bianco dagli sherpa dell’Ecofin a fine novembre, i rappresentanti del Tesoro dei Paesi della zona
euro hanno criticato la riforma delle pensioni giallo verde , perché da sola mette i conti a rischio sostenibilità nel medio-lungo
periodo. E va contro tutte le riforme fatte finora, che invece hanno messo in sicurezza le finanze pubbliche, a cominciare
appunto da quella Fornero che la solzione quota 100 intende superare.
Il rapporto Ue sul debito: rischio retromarcia sulle riforme
Il rapporto sull’evoluzione del debito italiano, pubblicato dalla Commissione europea il 21 novembre, mette in evidenza che
le misure incluse nel Documento programmatico di bilancio rivisto che l’Italia ha inviato a Bruxelles indicano un rischio
di retromarcia sulle riforme che l’Italia aveva adottato in linea con le raccomandazioni. Tra le righe il riferimento è, anche,
al superamento della legge Fornero tramite quota 100.
L’Fmi: misure allo studio fanno crescere ancora di più la spesa pensionistica
Il 13 novembre il Fondo monetario internazionale, al termine della consueta missione in Italia dei commissari di Washington
per stilare il rapporto-paese Article IV, esprime forti dubbi su quota 100 che, ad avviso dell’Fmi, peserebbe sia sui conti
che sui giovani. Le misure allo studio «farebbero crescere ulteriormente la spesa pensionistica aumentando il fardello sulle
più giovani generazioni». E non c’è neppure la garanzia che ai pensionamenti corrisponderebbe poi un analogo numero di assunzioni
tra i giovani.
I tecnici del parlamento: risultato lontani dalle aspettative
Il 12 novembre arrivano i rilievi dell’Ufficio parlamentare di bilancio. La riforma della legge Fornero sulle pensioni, è
il messaggio, darà risultati lontani dalle aspettative. Con le nuove regole previdenziali, è l’allarme dei tecnici del Parlamento,
l’assegno che si intascherà sarà più leggero: la sforbiciata oscillerebbe dal 5 al 30 per cento. Dunque, si potrebbe arrivare
a prendere fino ad un terzo in meno se si decide di anticipare di 4 anni l’uscita.
Il presidente dell’Inps Boeri: con quota 100 debito cresce di 100 miliardi, mancano risorse
Altre perplessità arrivano dall’Inps. In occasione di un’audizione davanti alla Commissione Lavoro della Camera, l’11 ottobre,
il presidente dell’ente Tito Boeri lancia l’allarme: introdurre nel sistema previdenziale la quota 100 con un minimo di 62
anni d’età e 38 anni di contributi insieme allo stop all’indicizzazione alla speranza di vita per i requisiti contributivi
nella pensione anticipata porta a un «incremento del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future nell’ordine di 100 miliardi». Quanto a quota 100, il presidente dell’Inps denuncia la carenza di «risorse aggiuntive per il 2020 ed il 2021 rispetto
al primo anno di applicazione della misura».
GUARDA IL VIDEO - Pensioni, Boeri: «Con quota 100 debito salirà di 100 miliardi»
Bankitalia: salvaguardare la sostenibilità del sistema pensionistico italiano
Qualche giorno prima, nel contesto delle audizioni in parlamento sulla nota di aggiornamento al Def presentata dal governo,
la riforma della legge Fornero è criticata da Bankitalia. Secondo Palazzo Koch bisogna salvaguardare la «sostenibilità e l’equità
intergenerazionale del sistema pensionistico italiano» e dunque «è fondamentale non tornare indietro». Una critica che spinge
il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio a replicare: «Se Bankitalia vuole un governo che non tocca la Fornero, la prossima
volta si presenti alle elezioni con questo programma. Nessun italiano ha mai votato per la Fornero. È stato un esproprio di
diritti e democrazia che viene rimborsato. Indietro non si torna».
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