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Dai primi schizzi alla consegna all’armatore: ecco come nasce una nave da crociera

Ieri il varo, nello stabilimento Fincantieri di Marghera, di “Carnival Panorama”: è la nuova nave gemella di “Carnival Vista” e di “Carnival Horizon” (consegnate, rispettivamente, ad aprile 2016 e a marzo scorso), destinata a uno dei brand del colosso statunitense Carnival Corporation, il primo operatore al mondo nel settore crocieristico. Ora comincerà la fase di allestimento degli interni per arrivare infine alla consegna prevista nell’autunno 2019. Il varo, preceduto dalla tradizionale cerimonia della moneta, passaggio benaugurante che consiste nel saldare un dollaro d’argento sull’ultimo ponte della nave seguendo un’antica pratica marinara, è una delle tappe nella realizzazione di queste piccole città sul mare. Una storia articolata, insomma, il cui prosieguo dipende però molto dal futuro della nave.

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Il primo snodo: la vision dell’armatore
È molto difficile fare previsioni sulla durata, ma generalmente l’intero processo, che va dalla progettazione alla posa della chiglia, fino al battesimo, può andare avanti da due a tre anni. Ma il punto di partenza non cambia. Tutto prende le mosse da un progetto e dalla vision dell’armatore che tratteggia un primo standard sulla base del numero dei passeggeri da ospitare come pure sui parametri di lunghezza, larghezza e pescaggio, oltre che sui mari chiamata ad affrontare. Non sfugge ai più, infatti, che le caratteristiche dovranno essere necessariamente diverse se la nave sarà destinata a far rotta sui Caraibi o invece impiegata nelle crociere in Alaska. E gli spazi dovranno essere distribuiti in modo diverso se sarà congegnata per soggiorni molto lunghi.

Prima il progetto, poi l’offerta formale
Dalle suggestioni dell’armatore ai primi schizzi nero su bianco dei progettisti, il passo è breve. Spetta a loro cominciare a dar forma ai tanti tasselli che comporranno il gigante del mare: dalle necessità del mezzo galleggiante ai servizi necessari per il funzionamento dell’ “hotel” fino alle altre caratteristiche tecniche. Una volta definiti gli standard e l’identikit della nave futura, il costruttore consegna all’armatore un’offerta formale che contiene le specifiche tecniche, l’indicazione di una consegna e la lista dei fornitori. Si tratta, in altri termini, della declinazione dello scafo (il “ferro” della nave), che incide oggi sul totale per il 20%, e, soprattutto, del resto, cioè l’allestimento che rappresenta il valore aggiunto.

Come un puzzle fatto di grandi blocchi
Ma come si procede una volta che sono stati definiti i disegni esecutivi? Immaginatevi un gigantesco puzzle con pezzi enormi perché a questo punto la nave viene divisa in blocchi. Sono pezzi anche da 800 e più tonnellate, grandi quanto e più di un palazzo (in alcuni casi, le dimensioni sono pari a quelle di un condominio), la maggior parte dei quali sarà assemblata in grandi unità pre-allestite a terra. Queste sono poi montate in bacino con un’altra cinquantina di blocchi - in sostanza dei completamenti -, per poi essere saldate sullo scafo.

La fase di lavoro a terra
Per avere un’idea complessiva, una nave viene in definitiva montata oggi con 80-90 pezzi. E ciascun blocco è lavorato a terra con tecnologie avanzate, anticipando di fatto le lavorazioni che un tempo, invece, si facevano a bordo. È un grande incastro, insomma, in cui i blocchi vengono prima assemblati in sezioni, o unità d’imbarco (a titolo esemplificativo, unità che verranno posizionate in bacino), e quindi pre-allestiti a terra tramite progressivo montaggio di materiale di allestimento, per poi essere pitturati. A questo punto, le sezioni, o unità d’imbarco, sono quindi rese disponibili per il posizionamento in bacino (o su scalo o su piazzale) per la successiva fase di montaggio della nave attraverso mezzi di sollevamento adeguati.

Il giro di boa dell’impostazione
La data di “impostazione” scatta quando la prima sezione della nave viene posizionata in bacino (o su scalo o su piazzale). Mentre il “varo” rappresenta il momento in cui la nave assemblata è fatta uscire dal bacino (o fatta scivolare sullo scalo o trasportata dal piazzale) e portata in sicurezza “galleggiante” in banchina per la fase finale di completamento. Tra “impostazione” e “varo” le sezioni sono progressivamente assemblate per comporre lo scafo completo dell’unità navale. Come per la fase di pre-montaggio, parallelamente alla saldatura delle varie sezioni, prosegue il pre-allestimento impiantistico e dei macchinari, con il collegamento delle linee di impianto (a titolo esemplificativo, tubi, condotte, etc.) montate in precedenza su sezioni differenti.

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Il passaggio dell’allestimento
Sempre in parallelo sono completate le attività di pitturazione e coibentazione, quelle di allestimento legate alla funzionalità della piattaforma nave (a titolo esemplificativo,approntamento apparato motore, sistemazione linea d'alberi, etc.), e quelle relative al cosiddetto “carico pagante” (arredamento cabine,aree pubbliche, servizi, sistemi di combattimento, etc.). Dopo la data di “varo” inizia quindi la fase di allestimento in banchina con nave galleggiante, nel corso della quale si finalizza l’allestimento degli impianti minori e del “carico pagante” ossia gli impianti, le attrezzature e l’arredo che caratterizza l’uso della nave. Durante tutte le attività di realizzazione della commessa, e, in particolare, nel periodo che intercorre tra il “varo” e la “consegna” nave, sono previste delle consegne formali di blocchi, sezioni, aree, impianti, etc., verso i registri navali, l’“amministrazione di bandiera” e l’armatore.

La nave si avvicina al traguardo: dalle prove in mare alla consegna
Grazie a questo sistema di consegna, si arriva in sostanza a certificare l’accettazione del prodotto ai vari livelli. Le verifiche della performance della nave sono però in gran parte effettuate durante le prove di navigazione, le cosiddette “prove in mare”, che sono realizzate qualche mese prima della consegna con l’esecuzione dei test previsti sia dari registri che dall’armatore. Le “prove in mare” possono essere eseguite solo dopo aver effettuato le prove propedeutiche in banchina degli impianti/sistemi di bordo, i pre-test di funzionamento degli stessi, e l’accertamento delle condizioni di sicurezza. Dopo questo ulteriore snodo, si arriva alla fine della fase di produzione che è sancitadalla “consegna” della nave all’armatore mediante la firma del documento di “verbale di accettazione nave” (protocol of delivery), dove è rappresentato il reale risultato qualitativo e quantitativo di tutte le fasi di costruzione e collaudo.

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