Il Censis parla di «svalutazione del lavoro in Italia»; e i primi a pagarne l’effetto, in questi anni, sono stati i giovani. Ma in prospettiva l’allarme suona per l’intero sistema economico. Se, come è vero, la dinamica demografica e quella occupazionale, entrambe negative, non aiutano a garantire un adeguato ricambio generazionale nelle forze di lavoro, i vincoli sul sistema del welfare tendono a ossidare ancora di più l’intero assetto del lavoro.
L’emergenza under 35
E così non stupisce che tra il 2007 e il 2017, vale a dire in 10 anni, la componente degli occupati con età compresa tra 25
e 34 anni si è ridotta del 27,3%, passando da 5.627.000 unità (nel 2007) a 4.092.000 unità (nel 2017). All’interno di questa
componente, la parte più pregiata, scrive il Censis, costituita dai laureati, aumenta solo del 10,1%, compensando in parte
la perdita di capitale umano più in linea con i processi innovativi che il mercato richiede. Nello stesso tempo, la classe
di età 55-64 anni è cresciuta del 72,8% e ha visto aumentare al proprio interno la parte di occupati con titolo di studio
più elevato (+91,2%).
Il nodo “sottoccupazione”
Il risultato finale non sembra però confortante: in dieci anni si è passati da 236 giovani occupati ogni 100 anziani a una
sostanziale parità, mentre nel segmento più istruito i 249 giovani laureati occupati ogni 100 anziani del 2007 sono diventati
appena 143. A rendere ancora più critica la situazione è la presenza di giovani in condizione di sottoccupazione, che nel
2017 ha caratterizzato il lavoro di 237mila persone con età compresa tra 15 e 34 anni: un valore che è raddoppiato nell’arco
di soli sei anni, così come è aumentato sensibilmente il numero di giovani costretti a lavorare part time pur non avendolo
scelto: 650mila nel 2017, 150mila in più rispetto al 2011.
Occupati di 25-34 anni | 5.627 | 4.092 | -27,3 |
Laureati | 1.078 | 1.187 | 10,1 |
Laureati sul totale (val. %) | 19,2 | 29,0 | |
Occupati di 55-64 anni | 2.385 | 4.121 | 72,8 |
Laureati | 433 | 828 | 91,2 |
Laureati sul totale (val. %) | 18,2 | 20,1 | |
Giovani occupati per 100 anziani occupati | 236 | 99 | |
Giovani occupati laureati per 100 anziani occupati laureati | 249 | 143 | |
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat |
La “concorrenza sleale”
Tutto questo si scontra anche con un altro tema, collegato. Il Censis parla, in questo caso, di concorrenza sleale nei contratti
di lavoro. Circa il 73% del lavoro alle dipendenze è coperto infatti da contratti colletti¬vi nazionali (dispersi in oltre
800 contratti, secondo i dati del Cnel), ma il restante 27%, uno su quattro, sottoposto a condizioni di tutela a più basso
livello di garanzie, agisce da “concorrente sleale”, condizionando e comprimendo i margini di manovra della contrattazione
e schiacciando verso il basso le remunerazioni (e assieme a loro, le condizioni stesse di lavoro).
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