In quel taglio dello 0,36 che scaturisce dal passaggio dal 2,4% del rapporto deficit-Pil, previsto dai due programmi di bilancio che l’esecutivo M5s-Lega ha fatto pervenire a Bruxelles, al 2,04 che il premier Conte ha proposto al presidente della Commissione europea Juncker in occasione del faccia a faccia di mercoledì 12 dicembre ci sono sei miliardi e mezzo da sottrarre al budget complessivo della manovra (36 miliardi), così come previsto nel Ddl bilancio, attualmente all’esame del Senato.
Faro di Bruxelles sul deficit strutturale
Il passo successivo è capire se la proposta messa sul tavolo dal governo basterà a convincere Bruxelles a non avviare la procedura
di infrazione nei confronti dell’Italia. Il faro di Bruxelles si è acceso sul deficit strutturale: quell’1,7% previsto dall’esecutivo è, agli occhi della Commissione,
«la deviazione più significativa nella storia del Fiscal Compact». Intanto però si può capire da dove, secondo il governo,
arriveranno i risparmi con cui coprire la riduzione del rapporto deficit-Pil.
Da reddito e quota 100 risparmi per 3,6 miliardi
Il capo del governo ha confermato le due misure chiave della legge di Bilancio: il reddito di cittadinanza e quota 100 pensioni.
Negli emendamenti alla manovra che saranno presentati nel passaggio a Palazzo Madama, ci sarà lo snellimento, pari a 3,6
miliardi, del maxi fondo da 16 miliardi destinato a coprire reddito di cittadinanza e quota 100. Numeri alla mano, due miliardi
di risparmi per il 2019 arriveranno dalla dote destinata al superamento della legge Fornero; il resto, cioè 1,6 miliardi, da quella per il sostegno al reddito delle fasce più povere.
Le dismissioni immobiliari vanno a ridurre il deficit
Da un non meglio specificato piano di dismissioni immobiliari e da un mini intervento ulteriore sulla spending review arriveranno,
secondo i calcoli dell’esecutivo, 2,9 miliardi, che sommati ai 3,6 fanno così 6,5 miliardi.
Nella nota di aggiornamento al Def, la Nadef, e nel piano di riduzione del debito proposto nel programma di bilancio rivisto e trasmesso a Bruxelles è chiarito che per il 2019 il governo prevede ricavi dalle dismissioni di patrimonio immobiliare per 640 milioni. I 2,9 miliardi dovrebbero inglobare i 640 milioni, ma il quadro non è ancora chiaro.
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