Cinque scaglioni: il primo a 90mila euro lordi annui e l'ultimo oltre i 500mila. E altrettante penalizzazioni: dal 10% al 40%. È la fisionomia definitiva del contributo di solidarietà sulle pensioni elevate, cosiddette d'oro, prevista da un emendamento alla manovra presentato dal M5s, primo firmatario Patuanelli, che è stato depositato in commissione Bilancio al Senato. Ma per la Lega l’emendamento è da riformulare, soprattutto perchè le decurtazioni previste sono troppo elevate e la soglia di accesso (4.500 euro mensili) è troppo bassa. Sul taglio alle pensioni d'oro «le cifre le vedrete e sono coerenti con quanto scritto nel contratto di governo», ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.
Gli esclusi
Il taglio avrà una durata di cinque anni e non riguarderà i trattamenti interamente liquidati con il sistema contributivo e quelli d'invalidità. Restano fuori anche i trattamenti pensionistici au superstiti (le reversibilità) e quelli riconosciuti in favore delle
vittime di azioni terroristiche o del dovere.
I cinque scaglioni dal 10 al 40%
La stretta sarà del 10% per gli assegni superiore a 90mila (circa 4.500 euro al mese) per la parte eccedente fino a 130mila
euro lordi e poi salirà al 20% fino a 200mila euro, al 25% fino a 350mila euro, al 30% da 351mila a 500mila euro e al 40%
oltre questa soglia.
Interessati anche gli organi costituzionali
Il giro di vite, secondo l’emendamento pentastellato, riguarderà anche gli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale,
che autonomamente ne decideranno le modalità.
All’Inps il nuovo fondo per i risparmi
I risparmi previsti confluiranno in un apposito fondo istituito presso l’Inps e verranno utilizzati per adeguare prestazioni
pensionistiche in favore di particolari categorie di soggetti, comprese con tutta probabilità, le pensioni di cittadinanza.
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