Autostrade per l’Italia ha stanziato 50 milioni per chiudere una serie di risarcimenti milionari con i familiari delle vittime del crollo del ponte Morandi che così rinunciano a costituirsi parte civile al processo. Quasi 25 milioni sono già stati erogati poiché l'accordo (le transazioni sono gestite per conto della società dallo studio Bonelli-Erede-Pappalardo) è stato sottoscritto al momento da 138 persone. La valutazione si basa sui coefficienti fissati dal tribunale di Milano e calibrata al dettaglio sulle singole posizioni: si considerano età e danni morali, cerchia relazionale, apporto economico di cui molte famiglie si sono trovate all'improvviso prive. Dalle indiscrezioni emerge che ciascun familiare diretto - moglie, marito, padre, madre, sorella, fratello o figlio - riceverà tra i 150 mila e i 300 mila euro.
La cerimonia in ricordo delle vittime
Intanto Genova non dimentica e a quattro mesi esatti dal crollo del ponte Morandi, alle 11.36 in punto, c’è stato un minuto
di silenzio e i rintocchi di una campana tibetana, 43 come il numero delle vittime, per ricordare chi è morto nel disastro
del 14 agosto.
I collegamenti riaperti a 122 giorni dal crollo
Nei 122 giorni dal crollo del ponte di Genova, avvenuto il 14 agosto, che ha causato la morte di 43 persone è stata inaugurata
la nuova 'Via della Superba', è stata riaperta la linea ferroviaria che passa sotto il ponte e collega Rivarolo a Sampierdarena,
aperta la strada a mare 'Lungomare Canepa' a 5 corsie, inaugurato il nuovo parcheggio di interscambio al Campasso, riaperto
Via 30 Giugno e Corso Perrone, aperto la rampa sopraelevata che collega il casello di Genova Aeroporto alla Guido Rossa, ha
ricordato il governatore della Liguria Giovanni Toti. La prossima settimana sarà riaperta al traffico via Perlasca. «Un passo
dopo l'altro - ha sottolineato Toti - ne faremo ancora tanti per permettere a Genova di rialzarsi più forte e più bella di
prima. Non ci arrendiamo». È stato calcolato che senza interventi forti sulla viabilità Genova rischia di perdere il 15% del Pil.
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Toti: Aspi non chiede sospensiva è attenzione a Genova
Sul ricorso di Aspi contro il decreto Genova il governatore della Liguria Giovanni Toti ha detto di trovare che «la scelta
di Aspi di non richiedere la sospensiva del 'Decreto Genova' sia una scelta di dialogo e di vicinanza alla città di Genova,
resta il tema che vedremo cosa decideranno i magistrati, incrociamo le dita e tratteniamo il fiato». Per il governatore era
«piuttosto scontato che Aspi non avrebbe vissuto bene l'impianto del 'Decreto Genova' e penso che era annunciato il ricorso
contro il provvedimento, non vi è la richiesta di sospensiva, quindi i lavori andranno avanti, alla fine l'autorità giudiziaria,
come è giusto che sia, deciderà quale è il percorso. Era scontato il ricorso di Aspi, non ci voleva un profeta particolarmente
acuto, ho sempre sostenuto che una strada diversa ci avrebbe consentito di procedere più speditamente senza rischi».
In partenza il cantiere della demolizione
Intanto il sindaco-commissario per la ricostruzione Marco Bucci sta organizzando gli incontri per scegliere chi demolirà e
chi ricostruirà il ponte. Il decreto con i nomi è in arrivo e la data dell'avvio del cantiere resta fissata per il 15 dicembre.
Bucci ha fatto dialogare il raggruppamento Salini Impregilo-Fincantieri-Italferr con le dieci aziende individuate per la demolizione
e la stessa strada l'ha percorsa con Cimolai.
Ci vorranno altri giorni, invece, per sapere chi ricostruirà. In attesa del decreto per la demolizione procede l'attività
per la cessione degli immobili che saranno abbattuti: la scadenza dei termini è il 20 dicembre. E una ventina di pratiche
sono già state chiuse. Il via libera della procura potrebbe avvenire lunedì 17, giorno dell'udienza nell'ambito dell'incidente
probatorio in cui saranno discusse le modalità di demolizione presentate dalla struttura commissariale. «L'udienza del 17
dicembre sarà dedicata, attraverso l'ascolto di periti e consulenti delle parti processuali, anche alla possibile interferenza
tra le esigenze di acquisizione e conservazione delle prove penali e le esigenze urbanistiche. Sarebbe errato leggere tali
esigenze come in contraddizione tra loro, poiché tutte le attività in corso sono dirette alla tutela di interessi primari
della collettività», ha reso noto il tribunale.
Trecento assunzioni per Genova
Il commissario per l'emergenza Toti ha firmato il decreto per dare il via a 300 assunzioni per far uscire gli enti dalle difficoltà
nate in seguito al crollo del ponte. Si tratta di uno stanziamento di 10 milioni: il personale sarà ripartito tra Comune (204
unità), Giunta regionale (56), Camera di Commercio (8) e Amiu, la municipalizzata per l'ambiente (32).
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