Trovate le risorse per il deficit al 2,04%, reddito di cittadinanza senza variazioni ma da fine marzo 2019, ecotassa solo per le auto extralusso e i suv e non per quelle di piccola cilindrata e taglio fino al 40% delle pensioni d’oro. Sono le novità principali del vertice notturno a palazzo Chigi sulla manovra, durante il quale è stato trovato l’accordo nel governo gialloverde e che dovrebbe scongiurare l’apertura della procedura di infrazione contro l’Italia da parte della Ue.
La manovra tornerà domani in commissione Bilancio del Senato, dove si riprenderà l'esame degli emendamenti alle 9.30 del mattino. È quanto stabilito dai capigruppi della commissione al termine di una riunione convocata dopo il vertice di ieri sera a Palazzo Chigi e la decisione di non riunirsi affatto nella giornata di oggi. La commissione chiederà anche lo slittamento di qualche giorno dell’Aula.
Garavaglia (Economia): ottimisti che Ue non apra procedura
Intanto, il governo conferma la sua fiducia in un accordo con Bruxelles. «Siamo ottimisti» che la Ue non apra la procedura
d’infrazione, ha detto il sottosegretario leghista all’Economia, Massimo Garavaglia, intervistato al Gr 1 Rai. Per reddito
di cittadinanza e quota 100, decurtati di due miliardi ciascuno rispetto agli stanziamenti iniziali, Garavaglia spiega: “Questo
sul 2019 non comporta problemi, ciò che è importante è che le misure si tengono nel triennio». Il sottosegretario non nega
poi le distanze tra Lega e M5S sulla politica economica, ma ribadisce che «come vedete alla fine si trova sempre un accordo,
e questo è positivo».
Di Maio: è il momento di essere compatti
«Sono le ore più importanti che stiamo vivendo dal 4 marzo a questa parte. È il momento quindi di essere compatti, di non
cedere alle strumentalizzazioni e alle provocazioni di chi vorrebbe veder naufragare tutto quello per cui abbiamo lottato
e che siamo a un passo dall'ottenere», ha scritto il vicepremier Luigi Di Maio sul blog dei 5 Stelle. «Nelle prossime ore
ci sarà la cartina di tornasole. Scopriremo se a Bruxelles hanno voglia di costruire e portano rispetto o se invece prevale
il pregiudizio, verso un governo dell'imprevisto», ha detto invece il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini a
Milano. «Siamo alla settimana decisiva. Sono convinto che con Giuseppe e con Luigi porteremo a casa un risultato che sarà
di esempio anche a tutti gli altri governi e popoli europei», ha aggiunto il ministro dell'Interno.
Reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza costerà circa 6,1 miliardi al quale si aggiunge il miliardo diretto alla riforma dei centri per
l'impiego. Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi ribadendo che la misura, rispetto all'impostazione iniziale, resta invariata
nei tempi e nella platea. La riduzione dei costi, si spiega, è dovuta al fatto che si partirà da fine marzo: i 9 miliardi
iniziali erano previsti per il costo della misura per 12 mesi. Inoltre, sulla base delle relazioni tecniche si prevede che
il 90% degli aventi diritto - e non tutti, quindi - faccia richiesta del reddito.
La misura del reddito di cittadinanza non ha subito alcuna variazione. «Infatti nelle previsioni iniziali abbiamo stimato che, nell'arco di 12 mesi per ognuno dei prossimi tre anni, i costi sarebbero stati i seguenti: nel 2019, 9 miliardi e la stessa cifra anche nel 2020 e 2021. Le modifiche attuali sono dovute a due ragioni. La prima è una valutazione tecnico-statistica -precisano fonti di Palazzo Chigi -. Storicamente, le misure di sostegno sociale non sono richieste da tutti coloro che fanno parte della platea degli aventi diritto: sulla base dell'esperienza recente, la percentuale di chi fa richiesta non è stata superiore all'80%. Ad esempio, le domande per il Rei sono state presentate da circa il 50% di chi ne aveva diritto».
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Rispetto alla stima iniziale dei costi presentata a settembre, che si basava sull'ipotesi che tutti gli aventi diritto al Reddito di cittadinanza ne facciano richiesta, le nuove relazioni tecniche sono comunque molto prudenti perché si basano sull'ipotesi che sia il 90% di chi ha diritto a fare richiesta. Si tratta ovviamente di una previsione, perché il diritto resta per tutti coloro che rispettano i parametri stabiliti, ma consente di stimare con più precisione lo stanziamento veramente necessario, si spiega ancora. Il secondo motivo per cui le nostre stime di costi cambiano è che nel 2019 non serviranno più 9 miliardi, perché la misura partirà a fine marzo e dovrà essere finanziata solo per nove mesi. Quindi, se dividiamo i 9 miliardi per 12 mesi e moltiplichiamo per il costo mensile per 9 mesi, si ottengono 6.75 miliardi all'anno. In base all'aggiustamento tecnico-statistico, il 90% di 6.75 miliardi fa 6.1 miliardi. Sommando a questa cifra 1 miliardo necessario per i centri per l'impiego otteniamo 7.1 miliardi, il costo definitivo del Reddito di cittadinanza per il 2019, sottolineano le stesse fonti. Negli anni successivi 2020 e 2021 non sarà più necessario 1 miliardo all'anno per i centri per l'impiego, ma soltanto 300 milioni per pagare gli stipendi ai nuovi assunti, e anche questi sono stati previsti. Nel 2020 e 2021, sulla base dell'aggiustamento statistico, la misura costerà quindi circa 8,1 miliardi.
Deficit al 2,04%
Le coperture per arrivare al 2,04 del deficit/Pil ci sono. Lo assicurano fonti di Palazzo Chigi secondo le quali le risorse
che mancano - che ammonterebbero a circa 3 miliardi - sono state trovato, tra l'altro, nelle pieghe del bilancio dello Stato.
Ecotassa
L'ecotassa solo per le auto extralusso ed i suv resta ed è esclusa per quelle di piccola cilindrata. Sarebbe questo, a quanto
si apprende da fonti di governo, il cuore dell'accordo tra M5S e Lega sul nodo dell'ecotassa per le auto inquinanti. Il balzello,
spiegano, si applicherebbe sulle auto con emissioni di almeno 20 punti in più rispetto alla norma originaria. Saranno poi
aumentate le colonnine per la ricarica elettrica. Un ecobonus fino a seimila euro per le auto non inquinanti, ibride ed elettriche.
E' questo, si apprrende da fonti di governo, uno dei punti dell'accordo tra M5S e Lega sull'ecotassa.
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Pensioni d'oro
Resta il taglio fino al 40% delle pensioni d'oro. E' questo, si apprende da fonti di governo, uno dei punti de4ll'accordo
tra M5S e Lega nel corso del vertice di governo sulla manovra. Passa anche la norma “end of waste”, sul processo di riciclo
dei rifiuti. Le risorse che verrano dai tagli alle pensioni d'oro serviranno per finanziaria la misura pensionistica “opzione
donna”.
Bonus cultura
Via il bonus per i concerti e i cinema. Il bonus, si apprende da fonti di governo, a contributo invariato sarà finanziato
solo per l'acquisto di ebook e libri.
Buche e metro Roma
Ok del governo per i fondi da inserire in manovra e da destinare alla costruzione della metropolitana di Roma e alla soluzione
del problema delle buche delle strade capitoline.
Taglio premi Inail e debiti Pa
Via libera del governo alla riduzione delle tariffe Inail e ai pagamenti dei debiti da parte della Pubblica amministrazione
alle aziende.
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