Intervento accorato quello della senatrice Emma Bonino in aula al Senato nella discussione generale sulla manovra. La senatrice eletta nelle liste di +Europa, ieri ha ricordato con grande commozione che il fatto che «il Parlamento sia umiliato, esautorato, ridotto alla farsa non è un trofeo di cui andare orgogliosi». Ma «è una ferita grave a tutti, al paese e alla democrazia». È, ha dichiarato, « un ulteriore grave attacco alla democrazia rappresentativa».
Ha contestato l’approdo in aula della manovra senza passaggio in commissione
Ha prima usato toni ironici, «a noi Kafka ci fa un baffo», per denunciare l'approdo in Aula del testo senza nemmeno un voto
in commissione Bilancio, per poi passare a parole e intonazioni ben più pesanti. «Sono tentata di non partecipare al voto,
non mi capita mai», ha annunciato, provocando qualche reazione della maggioranza. «Voi non avete rispetto delle istituzioni,
ci passate sopra come dei rulli compressori, ma un giorno di queste istituzioni avrete bisogno anche voi», ha replicato la
senatrice, parlando «di sovrapposizione di potere giudiziario ed esecutivo e di esecutivo e legislativo, con un Parlamento
esautorato, umiliato e ridotto alla farsa». «Non c’è neanche rispetto per le agenzie indipendenti», ha ricordato.
Fiducia chiesta «su una manovra farlocca»
«Alla Camera - ha detto - avete preteso con la fiducia la votazione su una manovra farlocca che tutti sapevamo non esistere.
Qui pretendete una votazione sulla fiducia su un oggetto misterioso che nessuno ha avuto la possibilità, oltre che il dovere,
di esaminare». E alla maggioranza che rumoreggiava in aula ha detto accorata: «Voi che non capite il senso delle istituzioni,
non avete idea di quanto sia grave». «Ci passate sopra come rulli compressori, e un giorno serviranno anche a voi». Parole
seguite ancora da mormorii che hanno costretto Bonino ad alzare la voce: «voi non capite il senso delle istituzioni non avete
idea di quanto è grave la decisione che devo assumere». La senatrice ha terminato il suo intervento in lacrime. Ma finito
il tempo a disposizione ha rammentato: «Non ho finito il mio impegno a difesa della democrazia». Ha parlato dei due vicepremier
come «irrispettosi, bulli di periferia». E dopo «tanto fracasso, volgarità e dispezzo per le istituzioni una penosa e silenziosa
retromarcia , per nostra fortuna e del nostro Paese». Apprezzamento per chi ha impedito che «il vagone Italia precipitasse
nel burrone».
Protagonista di molte battaglie civili dei radicali
Più volte eletta deputata e europarlamentare, ora senatrice nella lista +Europa, Bonino è stata commissaria europea dal 1995
al 1999, per poi nel 2006 essere ministra del commercio internazionale e delle politiche europee nel secondo Governo Prod,
e successivamente vicepresidente del Senato (2008-2013). Protagonista di molte battaglie civili nelle file dei radicali, nel
2011 è l'unica italiana inclusa dalla rivista statunitense Newsweek nell'elenco delle “150 donne che muovono il mondo”.
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