Incassata la legge di bilancio entro fine 2018, nell’agenda della maggioranza giallo-verde per il nuovo anno c'è una lunga
lista di provvedimenti da licenziare e di decisioni da prendere. Tra le priorità, i decreti legge sul reddito di cittadinanza e su quota 100 per la riforma della legge Fornero, che dovrebbero arrivare in Consiglio dei ministri a inizio gennaio. Le misure erano inizialmente attese tra Natale e Capodanno, ma il governo è orientato a rinviarne di qualche giorno l’approvazione
in Cdm.
Lega in pressing sulla legittima difesa
Alla Camera c’è poi ai box la proposta di legge sulla legittima difesa, già varata dal Senato lo scorso 24 ottobre, ma ferma in commissione giustizia alla Camera dal 12 dicembre. Si tratta di un provvedimento bandiera del Carroccio, che ha già incassato il decreto sicurezza e la linea dura sui migranti.
La Lega spera in un via libera dell’Aula a febbraio, nonostante i mal di pancia tra i Cinque Stelle.
Chiusura domenicale dei negozi in attesa del varo
Probabile un’accelerazione sulla proposta di legge M5s presentata alla Camera sulla chiusura domenicale di negozi e centri
commerciali. La proposta è ferma in commissione attività produttive a Montecitorio dal 7 novembre. Dopo il coro di polemiche, il leader M5s Luigi Di Maio ha rassicurato che anche con la nuova stretta il 25% dei negozi resterà aperto, in modo che in ogni quartiere ci sia sempre
la possibilità di fare acquisti. Ma la Lega ha fissato paletti. Il ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio, ad esempio,
ha puntualizzato che non si devono bloccare le città turistiche. Di qui lo stand by della proposta, destinata però a tornare
di attualità nel 2019.
Decreto semplificazioni trasmesso al Senato
Rimasto a lungo nel limbo e poi approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 12 dicembre, il decreto semplificazioni è stato trasmesso al Senato, ma l’esame inizierà solo a gennaio dopo il via libera alla manovra. Il decreto prevede tra l’altro l'abolizione del Sistri (il Sistema di controllo della tracciabilità
dei rifiuti), la proroga fino al 30 giugno 2019 ad Alitalia per rimborsare i 900 milioni di euro (più interessi) del prestito ponte nonché la cosiddetta norma Bramini per sostenere
le piccole e medie imprese creditrici della Pa.
Nodo Tav da sciogliere
Nel 2019 dovrà inoltre essere sciolto a stretto giro il nodo Tav Torino- Lione, con la pubblicazione ufficiale dell’analisi
costi-benefici commissionata dal governo. Ieri il ministro Toninelli in una nota ha smentito l’agenzia Bloomberg, che citando
fonti vicine al dossier, aveva anticipato la bocciatura il progetto, perché non economicamente sostenibile. Toninelli ha parlato di analisi non ancora completata. Ma il tempo stringe. E sulla
Tav, invisa storicamente al M5s e caldeggiata invece dalla Lega, una decisione dovrà essere presto presa.
Da rivedere il programma sui caccia F35, annuncio nel 2019
È ancora in corso la valutazione tecnica avviata sul programma dei caccia F35. Quel che è certo è che il programma sarà rivisto,
«nel rispetto degli impegni presi» a livello internazionale con gli Usa «ma tenendo anche conto dell’interesse nazionale»,
come hanno spiegato fonti della Difesa. Nei primi mesi del 2019 è atteso l’esito della valutazione.
La partita delle riforme costituzionali
Ma il 2019 sarà anche l’anno in cui il M5S spera siano approvate le riforme costituzionali targate Fraccaro: quella sull’abolizione del quorum per il referendum e per l’introduzione del referendum propositivo (alla Camera) e sul taglio dei parlamentari (ora al Senato). Per quest’ultima misura, la commissione Affari Costituzionali del Senato ha concluso il 19 dicembre l’esame
del Ddl, dando mandato al relatore Roberto Calderoli a riferire all'Assemblea.
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