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Cambi di casacca, solo 18 alla Camera dall’inizio della legislatura

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Servizio |lE NUOVE REGOLE FRENANO I PASSAGGI

Cambi di casacca, solo 18 alla Camera dall’inizio della legislatura

Dall’inizio della legislatura 18 deputati hanno cambiato casacca. In Senato nei prossimi giorni dovranno trovare nuova collocazione gli espulsi dal M5S: il senatore Gregorio De Falco, tra i protagonisti della fronda interna anti-condono a Ischia e contro il Dl sicurezza e il senatore Saverio De Bonis che non aveva partecipato al voto. Per il senatore Lello Ciampolillo, invece, il collegio dei probiviri ha optato per il richiamo. A palazzo Madama finora non erano stati registrati “passaggi”, complice il nuovo regolamento varato per combattere i cambi di casacca e il proliferare di nuove formazioni nel corso della legislatura: oggi chi non ha almeno dieci senatori e non si è presentato alle elezioni con simboli e candidati non può formare nuovi gruppi. Una regola che ha stoppato tutti i cambi strumentali di casacca.

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Diciotto passaggi alla Camera: indenni Lega, Pd e Fdi
Alla Camera invece, secondo i calcoli di OpenParlamento, sono 18 i “passaggi” registrati, anche se la maggior parte avvenuti per la formazione di Leu. La scorsa legislatura aveva chiuso a Montecitorio con un vero record di cambi di casacca: 566. Un valzer che - secondo i calcoli di OpenPolis - ha coinvolto 347 parlamentari, con una media di 9,58 cambi al mese. In questa legislatura nessun cambio di casacca nelle file della Lega, del Pd e di Fratelli d’Italia, mentre si contano meno 13 deputati nel gruppo misto (14 deputati hanno lasciato per formare Leu, ma l’ex forzista Sgarbi è entrato nel gruppo), meno due onorevoli nelle file del M5S e un parlamentare in più per Forza Italia.

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Fonte: Open Parlamento

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Dall’Osso passato in Fi dopo la bocciatura dei suoi emendamenti sui disabili
L’ultimo passaggio in ordine di tempo prima delle vacanze natalizie è stato quello di Matteo Dall’Osso, transitato dopo una forte polemica condita da insulti dalle file del M5s a quelle di Forza Italia. Il deputato - al quale a 19 anni era stata diagnosticata una sclerosi multipla - eletto in questa legislatura per la seconda volta nelle file del M5S, ha lasciato per la bocciatura dei suoi emendamenti sui disabili. «Mi sono sentito solo, in parte tradito, umiliato. E mi sono sentito disabile. Mi hanno trattato male», ha dichiarato il parlamentare al Giornale annunciando la sua decisione.

Il polemico passaggio di Sgarbi da Fi al gruppo misto
Prima di lui, il 4 ottobre, era invece stato Vittorio Sgarbi a lasciare le file di Forza Italia per passare al gruppo misto. Il celebre critico d’arte aveva lasciato - parlando di «una congiura del suo piccolo partito» - dopo l’annullamento della visita di Silvio Berlusconi a Sutri, municipio di cui Sgarbi è primo cittadino. Il Cavaliere avrebbe dovuto inaugurare una via dedicata a Erasmo da Rotterdam e una targa a Sergio Marchionne. Archiviata anche la sorpresa preparata da Sgarbi per l’ex premier di intitolare un giardino alla madre Rosa Berlusconi.

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La vicenda del velista Mura
Prima di lui, il 26 luglio, il passaggio al gruppo misto di Andrea Mura, deputato espulso dal Movimento 5 stelle con l'accusa di assenteismo. Dopo essere passato al gruppo misto dal 26 luglio al 27 settembre 2018, sono state accettate le dimissioni da parlamentare. Mura ha dichiarato di essere «stato oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti, di accuse ignominiose basate su fatti inesistenti, su affermazioni da me mai pronunciate, che nessuno ha mai voluto verificare».

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Fonte: Open Parlamento

L’ingresso in Fi di Costa
Fra i parlamentari che a Montecitorio hanno cambiato casacca c’è il deputato Enrico Costa, più volte ministro nei governi Renzi e Gentiloni e viceministro alla Giustizia nel governo Renzi. Alle politiche del 4 marzo 2018 è stato rieletto deputato per la coalizione di centro-destra nel collegio uninominale di Alba (48,24% dei voti). Poi il 19 aprile 2018 ha abbandonato “Noi con l’Italia” e il gruppo misto ed è entratonelle file di Forza Italia.

La formazione in deroga del gruppo Leu
Numeroso alla Camera il plotone di Leu, grazie al via libera unanime dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio alla costituzione in deroga del gruppo parlamentare. La formazione, che era inserita nel gruppo Misto, contava quattordici deputati a fronte del minimo di venti previsto dal regolamento di Montecitorio. Dunque i passaggi di Nicola Fratoianni, Federico Fornaro, Nico Stumpo, Federico Conte, Michela Rostan, Roberto Speranza, Pier Luigi Bersani, Stefano Fassina, Erasmo Palazzotto, Ettore Guglielmo Epifani, Rossella Muroni, Laura Boldrini, Luca Pastorino e Giuseppina Occhionero.

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