Via libera al decreto legge che introduce reddito di cittadinanza e pensioni con quota 100. Dopo una riunione durata poco più di mezz'ora, il consiglio dei ministri ha licenziato il testo che contiene le due misure di bandiera del governo Lega-M5s. Non «estemporanee promesse elettorali», ma «un progetto di politica economica sociale di cui questo governo va fiero» ha commentato il premier Giuseppe Conte, spiegando che il provvedimento approvato «riguarda 5 milioni di persone che si trovano in povertà e 1 milione di persone che potranno andare nel triennio in anticipo in pensione».
LE SLIDE DEL GOVERNO SU PENSIONI E REDDITO
Con «quota 100, flat tax e pace fiscale parliamo di aiuti a 10 milioni di italiani» ha detto il vicepremier Matteo Salvini, annunciando che sul fronte pensioni «si parte con quota 100, ma l’obiettivo è quota 41» e assicurando che i soldi per
quota 100 «ci sono per tutti». «Se ci saranno meno persone che faranno domanda - ha detto il leader della Lega - i soldi
che avanzeranno saranno reinvestiti in taglio delle tasse, se ci saranno possibilità maggiori i soldi ci sono. Posso garantirlo». Luigi Di Maio ha spiegato che ci saranno «pensioni di cittadinanza da 780 a 1.032 euro» e che a chi apre un’azienda saranno riconosciuti «fino a 16 mesi di reddito di cittadinanza per avviarla». Le domande per
il reddito si potranno fare «da marzo» e i fondi saranno erogati «da aprile con delle normalissime postepay». «Ci saranno
norme anti-divano, nessuno potrà abusare del reddito», ha aggiunto, e «chi non spenderà i soldi entro il mese li perderà».
Sulla possibilità della fiducia sul decretone, Di Maio crede che «non ci sarà ostruzionismo su una misura che porta nuove
opportunità di lavoro o di pensionamento». E Conte assicura che «non è un gesto di prepotenza», «non intendiamo la fiducia
come uno strumento da esibire per dare uno schiaffo al Parlamento».
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Salvini: 1 milione di posti per 1 milione di pensionati, per gli statali subito 30mila euro cash
«Il diritto alla pensione per 1 milione di italiani contiamo possa trasformarsi in diritto al lavoro per 1 altro milione di
italiani che non deve scappare all’estero», ha detto Salvini subito dopo l’approvazione, sottolineando che il decretone stanzia «22 miliardi, soldi veri». Ci sarà «subito la liquidazione per il settore pubblico, 30mila euro cash», e «non ci saranno costi per i lavoratori» ha
continuato il leader della Lega, e con quota 100, ha ribadito, «non c'è nessuna penalizzazione e nessun taglio, sarà una libertà
di scelta». «Luigi e Giuseppe, vi dico grazie, sono stati 7 mesi entusiasmanti e i prossimi 10 anni lo saranno altrettanto»
ha detto Salvini rivolgendosi a Conte e Di Maio. Interrogato dai cronisti sul “mea culpa” di Juncker, Salvini risponde: è
una «Ue senz’anima, a maggio saranno 400 milioni di europei a decretare un nuovo Rinascimento europeo».
Di Maio: platea reddito per il 50% al Sud
«In sette mesi abbiamo realizzato le misure centrali del contratto di governo: reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni.
Adesso abbiamo la dimostrazione con i fatti che tutti gli altri punti del contratto si possano realizzare», ha commentato
Luigi Di Maio, secondo il quale questo decreto è per le «persone che i governi precedenti hanno spremuto come un limone».
Il leader M5S ha spiegato che la platea di chi percepirà il reddito di cittadinanza sarà «per il 50% al Sud e per il 50% al
centro-Nord» e che ci sarà anche «un patto per la formazione» siglato con «enti di formazione bilaterale, enti interprofessionali
o aziende», per chi non è «adeguatamente formato» per entrare subito nel mondo del lavoro. A chi in conferenza stampa gli
chiede se sia preoccupato della clausola “salva spesa”, Di Maio dice che «quota 100 da oggi è un diritto degli italiani, quando
si acquisisce un diritto per noi è inviolabile, non può prevedere marce indietro ma semmai in avanti».
Le novità
Nel decreto, come già anticipato sul Sole 24 Ore, «c’è una clausola “salva-spesa” anche per evitare sforamenti per l’uscita
anticipata con quota 100».
Per controllare la spesa legata a quota 100 il decreto prevede un monitoraggio bimestrale dell’Inps che, «nel caso in cui
emergano scostamenti, anche in via prospettica», fa scattare i tagli ai ministeri competenti (in questo caso al ministero
del Lavoro) e, quando non sufficienti, dà il via ad altre misure correttive come previsto dalla riforma del Bilancio dello
Stato. Quota 100 viene introdotta in via sperimentale per il triennio 2019-2021, ma chi matura i requisiti entro il 31 dicembre
2021 potrà uscire anche dopo.
Sconto per riscatto università fino agli under 45
Arriva il riscatto con lo sconto degli anni dell'università per gli under 45, che abbiano iniziato a lavorare dopo il 1996
e ricadono quindi per intero nel regime contributivo. Lo prevede l'ultima bozza del decretone, che punta così ad agevolare
i giovani con carriere discontinue a 'coprire' buchi contributivi con costi limitati. Si prevede che si possano riscattare
fino a 5 anni con un versamento minimo.
Statali con quota 100, uscita dopo 6 mesi
È prevista poi una finestra per gli statali che maturano 'quota 100' entro l'entrata in vigore del decreto legge Reddito Pensioni
è fissata “trascorsi sei mesi” dalla data di maturazione dei requisiti. La prima finestra era fissata a luglio per chi ha
maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018, mentre per la scuola la prima finestra è all'inizio dell'anno scolastico,
presentando domanda entro il 28 febbraio.
DI Maio e Salvini: ci sono le risorse
Le rassicurazioni sull'ok al “decretone” erano arrivate già stamattina nel vertice di maggioranza a Palazzo Chigi con il premier
Giuseppe Conte e i due vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio, convocato proprio in vista del Cdm. «Incontro positivo, governo
soddisfatto, ci sono tutte le risorse per quota 100 e per reddito di cittadinanza. Via libera agli stanziamenti per Tfs (Tfr
degli statali) anticipato per tutti e per fondo volo Alitalia» aveva riferito una nota dell'esecutivo a fine incontro.
Il vertice di maggioranza
Alla riunione - cui hanno partecipato anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria, i sottosegretari Laura Castelli e Massimo
Garavaglia, il responsabile per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro e il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon
- era necessario mettere il sigillo sulle coperture per reddito di cittadinanza e quota 100 dopo alcune voci di difficoltà
incontrate in itinere. Se le difficoltà sul decretone sembrano alle spalle una spina nel fianco dell’esecutivo rimane il dossier
ambiente, dove Cinque Stelle e Carroccio non sembrano più di tanto viaggiare di pari passo e che nasconde sottotraccia il
tema altamente divisivo della Torino-Lione.
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