Una esordiente nel Sei Nazioni e una veterana del panorama rugbystico. L'edizione 2019 del torneo più antico e prestigioso del mondo propone un'accoppiata tutta italiana per le posizioni di vertice tra i partner della federazione. Da una parte Cattolica Assicurazioni, compagnia con sede a Verona e con 1.500 agenzie in tutta Italia, nuovo main sponsor delle formazioni azzurre, dall’altra Macron, azienda emiliana che tra l’altro veste da tempo tutto il rugby scozzese a livello internazionale e che dal 2017 è sponsor tecnico dell’Italia.
Cattolica si è affacciata al mondo ovale con un investimento forte in termini economici e temporali. A quanto risulta, ha garantito fino al 2025 un impegno da oltre due milioni di euro all’anno. Sia il presidente Paolo Bedoni sia l’amministratore delegato Alberto Minali credono fortemente a questo nuovo legame, che si intende rafforzare anche tramite il coinvolgimento dei dipendenti: in 2.300 erano presenti allo Stadio Olimpico il 24 novembre scorso in occasione del “Cattolica test match” Italia-Nuova Zelanda e dopo avere assistito alla partita hanno preso parte al mega-terzo tempo con le due squadre.
Da parte sua anche Macron - che come dice l’ad Gianluca Pavanello punta per il 2018 a un fatturato record di 100 milioni – affianca l’Italrugby con un contratto fino al 2025, del valore di 1,5-2 milioni all'anno tra contanti e fornitura di materiale. Una scommessa che si gioca su una collezione di prodotti che va ben oltre le “sole” maglie, con royalty molto alte sulle vendite.
Per Macron Scozia-Italia, match della prima giornata del torneo in programma sabato prossimo, è una sorta di derby mentre non vivrà conflitti di interesse uno sponsor appena arrivato: Honda Auto.
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