Sono partiti a bordo di un pullman gli ultimi 60 richiedenti asilo del Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) di Castelnuovo di Porto (Roma), che saranno trasferiti al Centro di accoglienza Mondo Migliore a Rocca di Papa, lo stesso che per alcuni giorni ospitò i migranti della Diciotti. Nei giorni scorsi oltre 450 migranti avevano già lasciato la struttura a bordo dei pullman. Erano 535 i migranti ospitati fino al 22 gennaio nel centro laziale, quando è stata decisa la chiusura con relativo sgombero e momenti di tensione. Una cinquantina di migranti sono stati accolti in Emilia-Romagna, 45 Toscana, 15 in Umbria.
I trasferimenti dei migranti
Tra le persone trasferite oggi, 17 godono solo di protezione umanitaria e saranno temporaneamente ospitati al Cas (Centro
di accoglienza straordinaria) di Rocca di Papa, in attesa di essere reinseriti in alcuni comuni del Lazio. Altri 17 richiedenti
asilo, invece - che si erano integrati a Castelnuovo - , saranno temporaneamente accolti nello stesso Cas e la prossima settimana
saranno ospitati negli appartamenti di alcuni abitanti di Castelnuovo di Porto.
Il fondo Ue per l’accoglienza
Ricorrere al “fondo Fami” è la soluzione del Comune di Castelnuovo di Porto per riuscire ad evitare che alcuni ospiti del
Cara, in chiusura, finiscano per strada. Una possibilità che altrimenti, secondo la nuova legge sicurezza, sarebbe negata
ai titolari della protezione umanitaria, i quali non godono più del diritto all’accoglienza. Il 'fondo Fami 2014-2020', istituito
dall’Ue, ha l’obiettivo di dare sostegno ai Comuni nella gestione dei servizi agli stranieri. E in Prefettura a Roma è stata
già stilata una bozza di convenzione affinché il Comune possa essere affidatario di un servizio di accoglienza diffuso, grazie
ai fondi del Ministero dell’Interno: questo permetterà soprattutto di ospitare nuclei familiari di migranti con bambini iscritti
alle scuole primarie e dell'infanzia di Castelnuovo di Porto.
© Riproduzione riservata