In panchina arriva il “virtual coach”. La rivoluzione è a portata di mano e consiste in un algoritmo per l’analisi dei Big Data capace di studiare in tempo reale grandi quantità di informazioni che vengono raccolte dalle telecamere puntate sul campo di calcio. Lo scopo è quello di poter fornire all'allenatore indicazioni precise sul modello di gioco e sulla tattica avvalendosi proprio dell'occhio della telecamera che offre una visione di gioco a 360°.
«Stiamo sviluppando un algoritmo che macina continuamente i dati provenienti dai sistemi di videotracking e fornisce in tempo reale allo staff tecnico o ai match analyst indicazioni specifiche su come ottimizzare il proprio modello di gioco o come contrastare le strategie avversarie: sarà così possibile identificare immediatamente cosa abbia reso efficace un'azione di attacco o quali movimenti abbiano generato rischi in difesa», spiega Ottavio Crivaro, fondatore e amministratore di Math&Sport, la start-up dell'incubatore (Polihub) del Politecnico di Milano che ha sviluppato questo strumento pensato per la rete 5G e integrabile anche nelle piattaforme tv.
Ma il “virtual coach” potrà migliorare anche l’esperienza dei tifosi allo stadio permettendo di inquadrare la partita con lo smartphone per seguirla attraverso la realtà aumentata. Il team di esperti comunque ha già contribuito con i loro modelli all'argento mondiale della nazionale di pallavolo femminile di Davide Mazzanti, che ne è anche uno dei sostenitori più convinti: «Sono sicuro che possano recitare un ruolo sempre più determinante nel nostro percorso futuro». Infatti l'allenatore pensa già di portare un ‘data scientist' in panchina “durante le tappe italiane della Volleyball Nations League e durante la qualificazione olimpica».
L’avventura tra numeri e algoritmi della nazionale di pallavolo femminile è cominciata circa un anno fa grazie alla scienza dei Big Data e ai nuovi algoritmi che indicano come migliorare il gesto atletico e le tattiche di gara, dopo aver analizzato enormi quantità di dati raccolti dalle telecamere puntate sugli sportivi in azione. «I nostri algoritmi analizzano i filmati delle pallavoliste in campo per estrarre grandi quantità di dati che descrivono il movimento di spalle, gomiti, polsi e caviglie durante azioni come il servizio, la battuta e la schiacciata - prosegue Crivaro - confrontando queste informazioni con la traiettoria della palla e il risultato prodotto, otteniamo indicazioni quantitative su come l'atleta deve migliorare il suo movimento, ad esempio colpendo la palla 5 centimetri più in alto o staccando 10 centimetri prima».
Già usati all'estero, per esempio nel calcio britannico e nel campionato Nba di basket, i Big Data si preparano a conquistare lo sport italiano. Simili sistemi possono essere sviluppati per qualsiasi sport, anche golf e tennis. Ma sono adattabili anche ai giochi di squadra come la pallavolo e il calcio appunto aggiungendo algoritmi che studiano i movimenti in campo per indicare come migliorare le tattiche. E infatti il “virtual coach” è pronto per debuttare anche nel calcio italiano.
La prima sperimentazione è prevista entro l'anno insieme a Vodafone Italia, che a Milano accenderà la prima rete 5G d'Italia. «Lo sport è un laboratorio ideale per sperimentare questi strumenti di analisi dei Big Data, perché il gioco ha regole precise e tutto il sistema è molto controllato», spiega Piercesare Secchi, docente di statistica al Politecnico. «Il nostro obiettivo è portare questa tecnologia algoritmica fuori dal campo di gioco per usarla in altri settori come nell'industria 4.0, dove lo scenario è molto più complesso e le regole devono ancora essere scritte».
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