«Da questa analisi tecnica, che non può essere definita di parte perché non se ne condividono i risultati, il Governo muoverà nelle prossime settimane, per giungere a formulare una complessiva decisione politica, che non sarà condizionata da posizioni preconcette, ma sarà interamente mirata a realizzare l'interesse generale». Lo scrive in una nota il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rivendicando il lavoro fatto dagli esperti convocati dal ministero dei Trasporti per valutare il progetto dell’Alta velocità Torino-Lione e preannunciando quindi una scelta definitiva dell’esecutivo nelle prossime settimane.
Ue chiede chiarimenti sull'analisi costi-benefici
Intanto la Commissione europea «sta analizzando l'analisi costi-benefici della Tav , ora chiederemo alcuni chiarimenti alle
autorità italiane». Lo ha detto la portavoce della commissaria Ue ai trasporti, Violeta Bulc. Sulla questione dell'eventuale
blocco dei fondi in conseguenza del tira e molla sulla scelta da parte del governo italiano, il portavoce ha indicato che
«non c'è una scadenza fissata» a stretto giro di posta, certamente «più passa il tempo e si accumulano ritardi, più i rischi
aumentano». Per domani è previsto un incontro a livello tecnico a Bruxelles tra la Commissione europea e il ministero dei
Trasporti.
GUARDA IL VIDEO: Tav: cos'è, qual è il percorso e quanto costa
Intanto, oggi si è svolta alla commissione Trasporti della Camera l'audizione del professor Guido Ponti, coordinatore del gruppo di lavoro che ha redatto l'analisi che ha bocciato il completamento del progetto di altà velocità Torino-Lione. Nel parere sulla Tav non c'è stato «alcun atteggiamento ideologico», ha detto Ponti, «la neutralità del gruppo di lavoro è come quella di un medico che vede il quadro clinico di un paziente con radiografie e analisi e lo vede molto ammalato. Se il medico è coscienzioso - ha aggiunto - allora risponde che il paziente è molto ammalato».
DOCUMENTO /1: L'analisi costi-benefici
DOCUMENTO /2: La relazione tecnico-giuridica
Nella maggioranza continua il dibattito sull'opera infrastrutturale. E se per il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, l'analisi «parla chiaro, per l'ambiente il saldo costi benefici è negativo», il titolare dell'Agricoltura, il leghista Gian Marco Centinaio, è ben più netto: «Nel contratto di governo non c'è scritto no alla Tav», «io mi attengo a quel contratto e in caso contrario, se non va più bene, non è attuale, ci si siede al tavolo, si ragiona e si scrive che la Tav non è indispensabile». Secondo Centinaio «l'Italia ha bisogno di infrastrutture» e non finire la Torino Lione, quello sì, sarebbe «uno spreco di denaro pubblico».
Analisi è miglior metodo, anche se manipolabile
Durante l'audizione Ponti ha spiegato che l'analisi rappresenta «il miglior metodo internazionale per la valutazione degli
investimenti, privati come pubblici, e per la scelta tra alternative», ma «naturalmente non è un metodo privo di difetti».
«I parametri di ingresso sono manipolabili - spiega Ponti - i metodi di calcolo dell'impatto economico della riduzione della
Co2, del traffico su ferro o gomma, eccetera. Ma ci sono parametri internazionali di riferimento, il metodo che si utilizza
per i criteri di ingresso è relativamente trasparente. Sì, l'analisi costi-benefici è manipolabile, ma molto meno di altri
metodi». «La politica ha piena autonomia nelle decisioni, certo - ha detto Ponti - ma è corretto che le decisioni si facciano
dopo aver fatto i conti, per rendere trasparenti e democratiche le decisioni». In ogni caso sull'analisi «c'è completa continuità
con quanto fatto dal ministro precedente», ha aggiunto.
Tav non è progetto inutile, ma pochi benefici
«È sbagliato dire che il progetto è inutile. Nessun progetto è totalmente inutile. Ogni progetto ha dei benefici, qui ci sono
per i passeggeri», ha dichiarato Francesco Ramella, project manager dell'analisi costi-benefici sulla Tav, che ha partecipato
all'audizione insieme a Ponti . Lo studioso ha sottolineato che tali benefici, però, «sono troppo pochi per giustificare»
l'investimento.
Effetti positivi marginali su spostamento merci su ferro
Secondo Ramella, poi, «sono molto modesti i vantaggi che la nuova ferrovia Torino-Lione potrà avere per gli operatori di trasporto,
per questo calcoliamo un traffico molto più basso di quello immaginato dall'analisi del 2011 e per questo i calcoli sui benefici
economici sono modesti». «Quanto traffico oggi su gomma potrà attirare la nuova linea?» si chiede Ramella. «Molto meno del
50% calcolato dall'Osservatorio - spiega - un dato secondo noi inverosimile. La media dei tragitti nei trasporti est-ovest
sono 1.300 km, se io miglioro una tratta da 60 km incido solo su un pezzetto, ma non cambio radicalmente l'assetto della rete.
La ferrovia ha minori costi, sì, ma aumentano le difficoltà logistiche e diminuisce la flessibilità, per l'azienda che deve
trasportare e per gli operatori di trasporto. Al di là del costo spesso si sceglie in base alla flessibilità».
Ponti: nessun conflitto di interessi nella mia squadra
«Nessun conflitto di interessi con il mondo delle autostrade e scelte della commissione fatte dal Ministro Toninelli». Così
il prof Ponti in commissione Trasporti ha risposto al deputato Davide Gariglio (Pd), che gli chiedeva se fosse vero che 5
membri su 6 del gruppo di lavoro fanno parte della sua società Trt srl (Ponti, Parolin, Beria, Drufuca, Ramella) e se li
avesse scelti lui. E ancora: non c'è un conflitto di interesse, visto che tra i suoi clienti ci sono molte concessionarie
autostradali, tra le quali Autobrennero, Brescia-Padova, Brebemi, Strada dei parchi? Così ha risposto Ponti: «Alcuni dei professori
che lei ha nominato hanno lavorato per la mia società 15 anni fa, per un mese, poi mai più. Drufuca e Beria sono oggi dei
duri concorrenti della mia società. Alcuni nomi li ho suggeriti io al Ministro Toninelli, non dovevo farlo? Poi ha scelto
lui in base ai curricula, e alcuni non li ha nominati». «Circa il presunto conflitto di interessi - ha aggiunto Ponti - direi
che con l'analisi costi-benefici di autostrade ne ho stroncate parecchie, e Aspi mi ha fatto causa per calunnia per due milioni
di euro. E sono stato espulso dal Nars anni fa perché suggerivo di abbassare le tariffe autostradali».
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