«Questo è un progetto al quale potranno prendere parte tante forze che non si riconoscono né nella destra né della sinistra. Non siamo d’accordo su tutti i temi, ma i principi ispiratori di questo gruppo si basano su un’idea di Europa diversa». Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio presentando il manifesto per le Europee con i leader dei partiti Zivi Zid (Croazia), Kukiz '15 (Polonia), Liike Nyt (Finlandia) e Akkel (Grecia). Per formare un gruppo in Parlamento europeo, al momento, al M5S mancano altre due forze politiche - di due diversi Paesi - alleate. Di Maio aveva già incontrato lo scorso 9 gennaio a Bruxelles tre dei quattro leader stranieri presenti oggi a Roma. Tra i principali temi che accomunano il M5S con i quattro partiti di cui sopra ci sono la democrazia diretta, la lotta alla burocrazia, il sostegno al “made in”, la lotta alla corruzione e la difesa della sovranità nazionale.
Zivi Zid, il partito populista anti-sfratti croato
Il partito populista croato Zivi Zid “Blocco umano” si oppone ai pignoramenti, occupando le proprietà e formando uno “scudo
umano” per impedire fisicamente gli sfratti. Di qui il nome del partito, che rifiuta etichette di destra o sinistra. Tra gli
obiettivi, l’abbandono della Nato e la legalizzazione della marijuana, oltre alla messa al bando dei prodotti Ogm. Il leader
Ivan Sinčić si è presentato al primo turno delle presidenziali nel 2014, arrivando terzo con il 16,4% dei voti. «Il nostro
partito - ha ricordato Sincic - è un movimento contro la corruzione, se andremo al governo adotteremo le leggi anti-mafia
italiane. Siamo per un'Europa dei popoli, togliamola dalle mani delle banche e della burocrazia».
Il partito anti-abortista polaccoKukiz'15
Kukiz'15 è un partito di estrema destra euroscettico, nazionalista, populista e fautore della democrazia diretta. Il leader
Pawel Kukiz è un cantante rock, attore e politico polacco. Nel febbraio 2015 ha partecipato alle elezioni presidenziali, nelle
quali ha ottenuto 3 milioni di voti (20,8% del totale), risultando il terzo candidato più votato. Alle elezioni parlamentari
autunnali nel 2015 Kukiz'15 ha ottenuto l’8,8% dei voti conquistando 42 seggi alla Sejm (Camera dei Deputati). Il movimento
è particolarmente diffuso tra i giovani, ottenendo il 42% dei voti della popolazione compresa tra 18 e 29 anni. Kukiz si è
dichiarato contrario all’aborto e all'adozione di bambini da parte di omosessuali. «Non abbiamo finanziamenti pubblici
rifiutiamo la divisione destra-sinistra, bisogna dividere la politica tra persone oneste e disoneste. In Polonia combattiamo
per uno strumento referendario più forte e vogliamo un’Europa di pari opportunità dove non prevalgano i diktat di due Paesi
(Francia e Germania, ndr). Basta con l’aristocrazia di Bruxelles», ha affermato il leader polacco.
La democrazia diretta del finladese Liike Nyt
Democrazia diretta attraverso le piattaforma digitali (un po' sul modello Rousseau), difesa dell’economia di mercato e tutela
delle Pmi sono alcuni degli obiettivi di Liike Nyt (“Movement Now”), movimento finlandese di centro-destra che conta su circa
8mila membri. La formazione politica è stata presentato a Roma da uno dei suoi membri fondatori, Karolina Kahonen. «I desideri
dei cittadini e le scelte politiche non sono più in contatto», ha spiegato Kahonen.
Il partito dell’agricoltura greco
Akkel (letteralmente “Partito dell'agricoltura e allevamento della Grecia”) è un partito fondato nel 2014 per rappresentare
gli interessi di piccoli produttori, pescatori e coltivatori diretti della Grecia. Tra gli interessi primari, la tutela della
produzione di filiera corta e del Made in, la tutela dell’ambiente, l'avversione verso i trattati di libero commercio «che
contribuiscono ad abbassare gli standard di protezione dei diritti dei consumatori e per far precipitare i prezzi dei prodotti
locali». Il partito, guidato da Evangelos Tsiobanidis, si è espresso contro le sanzioni imposte alla Russia, che hanno pesantemente
danneggiato le esportazioni greche. I rappresentati di Akkel sono dei convinti difensori della democrazia diretta. Tsiobanidis ha attaccato il governo Tsipras sottolineando come la Grecia abbia «perso la sua sovranità nazionale. Il Paese
- ha detto - non è più una nazione indipendente ma è occupata come nella seconda guerra mondiale dai nazisti. Siamo occupati
dagli interessi di altri Paesi Ue e della Nato».
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