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Tav congelata, approvata mozione Lega-M5s: opera da ridiscutere…

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salvini: progetto da rivedere, ma serve

Tav congelata, approvata mozione Lega-M5s: opera da ridiscutere «integralmente»

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L'Aula della Camera ha approvato la mozione di M5S e Lega sulla Tav. Il testo, passato a Montecitorio con 261 voti a favore, 136 contrari e due astenuti, impegna il governo a «ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia». La mozione, firmata dai capigruppo di M5S e Lega, Francesco D'Uva e Riccardo Molinari, era stata depositata ieri, scatenando le proteste delle opposizioni. Bocciate invece, dopo il parere negativo da parte del Governo, le mozioni Fi, Pd e Fdi che sollecitavano lo sblocco dei bandi di gara per la realizzazione del tunnel di base. Contestazioni da parte dei dem, che durante la votazione delle mozioni in Aula hanno mostrato cartelli con con la scritta “Salva Salvini Boccia la Tav”. Il presidente Fico ne ha ordinato la rimozione, “censurando” il comportamento dei deputati Pd.

Ma il vicepremier Matteo Salvini assicura che «il Tav serve perchè il treno costa di meno, viaggia più veloce ed inquina di meno». «Il progetto va rivisto - continua - si può risparmiare fino a un milione di euro. Nel contratto c'è scritto che il progetto lo rivediamo e lo rivedremo».

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Cosa prevede la mozione
Il testo nella sua premessa ricostruisce la vicenda della Tav, ricordando anche l'Accordo Italia-Francia sul tema, descrive il progetto in dettaglio e ricorda che «il ministero delle Infrastrutture ha dato mandato alla ricostituita struttura tecnica di missione di predisporre una nuova valutazione dell'adeguamento dell'asse ferroviario Torino-Lione mediante l’uso dell’analisi costi/benefici, per consentire un’allocazione delle risorse più efficiente per supportare il procedimento decisionale, con cognizione di causa, in modo da definire se attuare o meno una proposta di investimento o se optare per eventuali alternative». «Al contempo - si legge ancora nel testo - il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e l'omologa francese Elisabeth Borne hanno firmato congiuntamente una lettera indirizzata al soggetto attuatore Telt per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di base. Tale iter, secondo quanto espresso dal ministro, persegue dunque l’obiettivo di avere un rapporto di collaborazione e condivisione con la Francia e, contestualmente, con la Commissione europea. «Del resto, secondo la Corte dei conti europea - continua ancora la mozione - l'analisi costi/benefici è per definizione lo strumento analitico utilizzato per valutare una decisione di investimento, confrontando i relativi costi previsti e i benefici attesi».

Chiamparino: voto pregiudica seriamente opera
Con questo voto «Lega e 5Stelle pregiudicano sempre più seriamente la Tav - dice il presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino -, il blocco dei lavori salva il governo e mette in un angolo il Piemonte, che vuole crescere e non essere vittima delle pantomime elettorali della maggioranza». «Dal canto mio, se il blocco permarrà - ha continuato il governatore - chiederò al Consiglio regionale di indire una consultazione popolare sulla Tav in modo che i piemontesi possano pronunciarsi liberamente». Già ieri Chiamparino aveva dichiarato che l’ok alla mozione rappresenta «una pietra tombale sull’opera» e stamane, in una nota, ha chiesto a Salvini di buttare «giù la maschera, se si vuole fare la Tav e risparmiare basta non bloccarla, come si continua a fare con la mozione di maggioranza, una pietra tombale sull'opera». «Non si perderebbero i 300 milioni della Ue e ne arriverebbero altri in più, su cui l'Europa ha dato disponibilità», ha spiegato il governatore, aggiungendo che le parole sono a zero, il Piemonte non accetterà di essere messo nell'angolo».

Sistema imprese: pronti a fermo attività
Proteste anche dal presidente di Api Torino, Corrado Alberto, che annuncia «un fermo delle attività produttive, d’accordo coi lavoratori, per dire che il sistema delle imprese e del lavoro non cede il passo a chi vuole distruggere il nostro futuro». E si chiede: «Un fermo delle nostre attività significherebbe un fermo nella produzione di ricchezza, occupazione, benessere, futuro per milioni di persone, è questo che vuole chi governa?».

Opposizioni contro
Anche le opposizioni insorgono. Da Fi Mariastella Gelmini parla di «scelta incomprensibile e insensata» e si dice «sorpresa che la Lega tentenni sulla Tav, a a differenza del M5s che è coerente con la sua posizione». Mentre l’ex premier Matteo Renzi accusa: «Il voto di scambio Di Maio-Salvini blocca l’opera». Ma dal Carroccio assicurano che la linea resta quella del Sì: «La posizione della Lega resta sempre la stessa - dice il capogruppo Molinari - richiamiamo il contratto di governo che ci impegna a valutare come realizzare quest'opera nel rispetto degli accordi internazionali».

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Renzi: Salvini si salva, l’Italia si ferma
«Di Maio salva Salvini dal processo e la Lega in cambio rinuncia a fare la Tav» commenta Matteo Renzi. «Tecnicamente è voto di scambio - aggiunge - politicamente uno schiaffo al Nord produttivo, economicamente l’ennesimo cantiere bloccato: hanno preso tre piccioni con una fava. Salvini si salva, l’Italia si ferma».

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