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Commissione d’inchiesta banche, ora c’è il nodo presidente

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varata la legge

Commissione d’inchiesta banche, ora c’è il nodo presidente

Servirà probabilmente un mese o due per l'insediamento della nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sulle crisi bancarie e finanziarie approvata ieri alla Camera con votazione pressoché unanime. La procedura di per sé è semplice. I due presidenti di Camera e Senato inviano una lettera ai gruppi parlamentari per chiedere i nomi da indicare come commissari che ogni gruppo potrà avere sulla base della sua rappresentanza. Una volta ricevute le risposte si convoca in prima seduta la nuova Commissione che, per l’insediamento, deve eleggere il suo ufficio di presidenza, composto da un presidente, due vice e due segretari. Niente di più semplice, sulla carta il tempo di risposta previsto è una settimana o dieci giorni. Ma quando c’è di mezzo una nomina di peso la maggioranza gialloverde non ha mai brillato in velocità decisionale. Si vedrà.

In campo per la presidenza Gianluigi Paragone
Il candidato ufficiale degli stellati è e rimane il senatore Gianluigi Paragone, mentre non è noto se la Lega rilancerà o meno il nome di Roberto Calderoli.
La nuova commissione ha davanti a sé l’intera legislatura per svolgere i suoi compiti, che sono davvero numerosi. Li elenca in tredici punti l’articolo 3 della legge per la nuova bicamerale (20 senatori e 20 deputati), che come la precedente guidata da Pierferdinando Casini verrà istituita ai sensi dell’articolo 82 della Costituzione, vale a dire con gli stessi poteri e limiti dell’autorità giudiziaria.

Conflitti di interesse e autorità indipendenti
Il primo impegno dichiarato è analizzare tutta la normativa su incompatibilità e conflitti d’interesse dei vertici delle autorità di vigilanza (Bankitalia, Consob, Ivass e Covip). Temi scottanti, soprattutto dopo lo stop politico alla nomina del vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, mossa ancora non motivata in forma ufficiale dal governo. Ma anche dopo il via libera solo parziale (anche questo mai motivato formalmente) a uno solo dei due consiglieri Ivass con mandato scaduto. Per non dire della candidatura del ministro Paolo Savona alla guida della Consob, il quale non si dimetterebbe dalla carica di ministro se non a procedura di insediamento conclusa.

Vasto programma di legislatura
Ma la Commissione affronterà ben altro. Si vaglierà l’evoluzione del progetto di Unione bancaria, per capire se non determina qualche lesione dei principi di concorrenza alla base del mercato unico, vista l’attenzione dedicata ai rischi del credito commerciale rispetto ai rischi di mercato. E ancora: si tornerà sulle crisi bancarie degli ultimi anni (sulle quali peraltro molti processi si stanno chiudendo o sono già arrivati a sentenza) per poi affrontare temi che spaziano dai Confidi alle Bcc, dalle fondazioni bancarie alla regulation sul risparmio fino ai derivati finanziari, l’attività delle agenzie di rating, fino all’anatocismo e l’usura. Un vasto programma, insomma. Che incrocerà con le complicate cronache dei prossimi mesi: a maggio è prevista la nomina (o rinnovo) del direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, che è anche presidente Ivass. E della vicedirettrice, Valeria Sannucci. Ma molto prima si vedranno gli sviluppi applicativi delle nuove norme volute dal governo per rimborsare, senza valutazioni di un arbitro terzo, i risparmiatori rimasti colpiti dalle crisi bancarie.

La quarta Commissione d’inchiesta
Dall’avvio della legislatura con legge ordinaria sono già state istituite tre commissioni d’inchiesta sui temi dell’antimafia, dell’emergenza rifiuti e dell’infanzia . Ma i disegni di legge presentati per fare nuove bicamerali d’inchiesta sono ben 64: 41 depositati a Montecitorio e 23 a palazzo Madama. Sono invece 31 le richieste per monocamerali d’inchiesta: 14 al Senato e 17 alla Camera.

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