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Reddito cittadinanza, 15 atti per il decollo: da Inps a controlli

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via libera al senato

Reddito cittadinanza, 15 atti per il decollo: da Inps a controlli

Non solo la convenzione con Caf e il modulo per la domanda, da predisporre da parte dell'Inps entro il primo marzo. Per rendere pienamente operativa la macchina del reddito di cittadinanza saranno necessari almeno altri 15 atti, tra decreti attuativi, a partire da quelli su piattaforme web e monitoraggio delle spese, e intese con le Regioni, dai navigator ai Patti per il lavoro. Tutta da costruire anche la struttura dei controlli, per la quale servirà coinvolgere il Garante della Privacy e, con apposita convenzione, la Guardia di Finanza. Alcune norme secondarie erano già previste dal testo originario del decretone, altre sono state aggiunte nel primo passaggio al Senato, a partire da quelle legate alla tutela della privacy.

Alcune norme non sono “obbligatorie” ma eventuali, come la possibilità, con decreto attuativo, di aggiungere tipologie di spese che si possono sostenere con il reddito - rispetto a quelle già previste dalla carta acquisti - o di modificare l'entità dei prelievi di contanti. O ancora le modalità per presentare la domanda assieme alla dichiarazione sostitutiva unica. Per consentire l'accesso dei cittadini alla Dsu precompilata è previsto comunque un ulteriore decreto attuativo, sentiti Inps, e Garante.

PER SAPERNE DI PIU’ - Dossier reddito cittadinanza

Il 31 di marzo è la prima delle scadenze vincolanti: entro quella data vanno infatti definiti con decreto attuativo del ministero del Lavoro, insieme ad Anpal e Garante, le modalità di accesso e condivisione dei dati tra le varie amministrazioni sul Sistema informativo del Rdc, che sarà strutturato in 2
piattaforme. Per mettere in piedi il sistema, peraltro, il ministero può avvalersi anche di società esterne, anche in house, con cui però vanno stipulate apposite convenzioni. Entro la fine di marzo vanno anche individuate le modalità per
consentire alle imprese che assumono al Sud di ottenere il doppio bonus sotto forma di credito d'imposta.

La macchina dei controlli non sarà invece pienamente operativa prima di fine aprile, termine entro cui adottare un decreto di concerto con il Mef e sempre sentito il Garante, per il monitoraggio delle spese. Va inoltre stipulata una convenzione con la Guardia di Finanza mentre l’Inps dovrà adottare un provvedimento ad hoc, sentito il Garante, per l’acquisizione delle informazioni necessarie a verificare i requisiti di accesso al beneficio.

Sempre entro aprile il ministero guidato da Luigi Di Maio dovrà anche stilare la lista dei Paesi extra Ue dai quali non è possibile ricevere documentazione su patrimonio e composizione del nucleo familiare, uno dei 'paletti' aggiunti al Senato. Entro luglio poi andrà adottato il decreto per la suddivisione del beneficio ai vari componenti del nucleo familiare, che riceveranno la loro parte ciascuno con una card. Luglio è anche il termine che hanno i Comuni per attivare «le procedure amministrative per l'istituzione» dei lavori socialmente utili, fino a 16 ore, per i percettori del reddito.

C'è poi la partita con le Regioni, senza scadenza specifica ma con l’urgenza di essere chiusa per fare partire la riforma dei centri per l'impiego. I governatori andranno sentiti sia per l’assunzione dei navigator da parte dell'Anpal, sia per
predisporre un modello il Patto per il Lavoro, e un accordo servirà anche per stabilire i casi di esonero dagli obblighi.

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