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Basilicata al voto con economia in ripresa grazie a petrolio e automotive

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elezioni regionali

Basilicata al voto con economia in ripresa grazie a petrolio e automotive

La Basilicata andrà al voto il 24 marzo con una economia che negli ultimi anni è cresciuta più del resto del Paese, anche se la distanza dalla media italiana in termini di valore aggiunto per impresa resta ancora lontana. Come rivela l’ultimo report di Banca d’Italia, nel 2018 il manifatturiero ha ripreso a crescere, grazie all’export dell’automotive.

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Il comparto estrattivo, altro fiore all’occhiello della regione, è tornata su livelli pressoché analoghi a quelli precedenti le vicende giudiziarie del 2016 che hanno riguardato gli impianti in Val d’Agri (da dove viene soddisfatto il 10% del fabbisogno nazionale, essendo il giacimento petrolifero su terraferma più grande d'Europa).

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Cresce il valore aggiunto per impresa
Secondo i dati di Infocamere, il valore aggiunto per impresa è cresciuto del 24,1% dal 2014 al 2017, più della media nazionale (+18,3%). Anche se il dato in valore assoluto resta più di un terzo inferiore al resto del Paese (375mila euro contro 592mila euro). A trainare la crescita è stato soprattutto l’export, che è quasi quadruplicato, passando da 1,1 miliardi del 2014 a 3,9 miliardi del 2017. Nei primi nove mesi del 2018 quasi l’80% delle vendite all’estero è stato del comparto automotive: a seguito della ristrutturazione dello stabilimento Fca terminata nel 2014, Melfi è diventato un sito produttivo dedicato alla produzione della Fiat 500X e della Jeep Renegade, due modelli destinati all'esportazione in oltre 100 paesi nel mondo.

In ripresa il petrolio della Val d’Agri
Le continue fermate e riprese dell’attività estrattiva nel giacimento dell'Eni in Val d’Agri, tra il 2016 e il 2017, dovute anche alle vicende giudiziarie, sono costati molto cari alla Basilicata e al Paese in termini di barili prodotti ed entrate economiche. Ma adesso la ripresa si vede: l’export di petrolio della Basilicata è cresciuto del nei primi nove mesi del 2018 del 50%, toccando quota 222 milioni di euro (un valore addirittura più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2016: 92,7 milioni).

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Cala la disoccupazione giovanile
La crescita economica della Basilicata ha avuto un lieve impatto anche sull’occupazione. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 2014 al 2017 al 12,8% (-1,9 punti). Quello che riguarda i giovani tra 15 e 24 anni si allontana sempre più dal quasi 50% raggiunto nel 2014 (e tipico delle altre regioni del Sud): nel 2017 siamo scesi al 38,1% (-8,6 punti percentuali rispetto al 2014) anche se la distanza resta pressoché invariata rispetto alla media italiana (34,7%, in calo anch’essa dell’8% rispetto al 2014).

LA FOTOGRAFIA ECONOMICA DELLA BASILICATA
Nota *Valore aggiunto per società di capitale italiane compresenti, con bilancio depositato presso il Registro delle Imprese nel 2014 e nel 2017; Fonte: elaborazione InfoCamere su dati bilanci XBRL depositati nelle Camere di Commercio; Istat; Movimprese

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