Si è chiuso stanotte nelle Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera l'esame degli emendamenti al decretone con mandato al relatore per portare il provvedimento in Aula lunedì mattina, nei tempi previsti. Il decreto dovrà poi tornare al Senato per la seconda lettura e per essere approvato in via definitiva entro il 29 marzo. Tra gli emendamenti approvati nella serata di venerdì anche lo stop al reddito di cittadinanza se si hanno guai con la giustizia e se si hanno case all’estero.
Niente reddito per chi ha guai con la giustiziao case all’estero
Reddito di cittadinanza sospeso per chi ha guai con la giustizia. L’emendamento delle relatrici, rinominato “anti-Spada” dopo
le polemiche nate per la presentazione delle domande anche da parte di appartenenti alla famiglia di Ostia, prevede la sospensione
del beneficio (pensione di cittadinanza compresa) per chi ha subito una misura cautelare personale, «anche adottata all’esito
di convalida dell'arresto o del fermo», o una condanna «anche con sentenza non definitiva». La sospensione vale anche per
i latitanti o per chi «si è sottratto volontariamente all'esecuzione della pena». Nuova stretta, poi, sugli stranieri: non
si potranno richiedere reddito e pensione di cittadinanza se si posseggono immobili del valore superiore a 30mila euro non
solo in Italia ma anche all’estero.
Sì alla pensione di cittadinanza in contanti
La pensione di cittadinanza potrà essere ritirata alle Poste o in banca anche in contanti e non necessariamente essere caricata
- e quindi spesa - sulla card del reddito. Le Commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera hanno dato il via libera a
una riformulazione dell'emendamento delle relatrici (Elena Murelli della Lega e Dalila Nesci del M5S) che permette l'erogazione
del beneficio pensionistico «mediante strumenti ordinariamente in uso per il pagamento delle pensioni».
Ok al riscatto della laurea anche dopo i 45 anni
A riscattare la laurea con le agevolazioni previste dal decretone potranno essere anche gli ultra quarantacinquenni. Lo prevede
un emendamento della Lega al provvedimento approvato in tarda nottata dalle Commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera.
Resta comunque il limite temporale del 1996. Possono cioè fruire della prevista detrazione del 50%, infatti, solo coloro che
sono «privi
di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995».
Retromarcia sulla colf-tax
Indietro tutta, invece, sulla colf-tax spuntata nella notte. Le relatrici nella riformulazione delle coperture per il pensionamento
anticipato dei lavoratori gravosi, avevano avanzato un'aliquota al 15% sui rapporti di lavoro domestico, che avrebbe trasformato
peraltro i datori di lavoro in sostituti d'imposta. Dopo le
proteste del Pd, e una certa confusione anche interna alla maggioranza, l'emendamento è stato poi ritirato.
Reddito di cittadinanza: mini task force per i controlli
Una mini task force per rafforzare il fronte controlli su chi percepirà il reddito di cittadinanza. Alcuni emendamenti delle relatrici al decretone, all’esame della commissione Lavoro e Affari sociali della Camera, prevedono l’assunzione di 65 Carabinieri e cento ispettori
della Guardia di Finanza
I 65 carabinieri arriveranno al comando per la tutela del lavoro per «rafforzare l’attività di contrasto al lavoro irregolare, nei confronti dei percettori del reddito di cittadinanza». L’Arma potrà coprire poi la carenza di organico con un concorso per assumere, dal primo ottobre, 32 ispettori e 33 appuntati. A parziale copertura della norma, si prevede una riduzione di 79 unità sulle oltre 900 assunzioni all’Ispettorato del lavoro previste dalla legge di bilancio. Carabinieri, ma non solo. Un’altra proposta di modifica prevede che, per potenziare le attività di «controllo e monitoraggio» sul reddito di cittadinanza, la Guardia di Finanza potrà procedere con l’assunzione di 100 nuovi ispettori, a partire dal primo ottobre di quest’anno. L’emendamento delle relatrici stanzia 511 mila euro per il 2019, 3,7 milioni per il 2020 e 4,6 milioni per il 2021, e circa 5 milioni a regime.
“Working poor” assimilato alla disoccupazione
Disco verde dalle Commissione anche alla modifica, sempre delle relatrici, che, nell’ambito dell’attività dei centri per
l’impiego, assimila il cosiddetto “working poor” alla disoccupazione. In questo modo anche chi dispone di un lavoro “povero”
può essere inserito nei programmi delle politiche attive del lavoro.
Saltano le agevolazioni su bollette acqua
Niente da fare, invece, per l'estensione anche alle bollette dell'acqua delle agevolazioni destinate ai beneficiari del reddito
e delle pensioni di cittadinanza, già previste per luce e gas. Dall'emendamento delle relatrici al decretone, lo stesso che
permette l'erogazione in contanti della pensione di cittadinanza, è stato infatti espunto, ha spiegato una delle relatrici,
Elena Murelli (Lega), proprio il comma che prevedeva i nuovi sconti tariffari.
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