Gli indicatori dello stato di avanzamento dell’attuazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile evidenziano, forti ritardi e grandi disuguaglianze tra Paesi, che mettono a rischio la coesione sociale. Lo attesta lo studio presentato dall’Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), in occasione dell’evento internazionale “Per un'Europa campionessa mondiale dello sviluppo sostenibile”, che inaugura il Festival dello sviluppo sostenibile promosso da Asvis.
Chi vince e chi perde
Tra il 2016 e il 2017 si registrano miglioramenti per i Goal 1 (Sconfiggere la povertà), 2 (Sconfiggere la fame), 3 (Salute
e benessere), 4 (Istruzione di qualità), 5 (Parità di genere), 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), 10 (Ridurre le diseguaglianze),
11 (Città e comunità sostenibili), 14 (Vita sott'acqua) e 16 (Pace, giustizia e istituzioni solide). Stabili, in base allo
studio Asvis, gli indicatori relativi ai Goal 7 (Energia pulita e accessibile), 9 (Imprese innovazione e infrastrutture),
12 (Consumo e produzioni responsabili), 13 (Lotta contro il cambiamento climatico), 15 (Vita sulla terra) e 17 (Partnership
per gli obiettivi). Con riferimento al 2017, in otto casi l'Italia consegue risultati peggiori rispetto alla media europea
(povertà, istruzione, parità di genere, lavoro, innovazione, disuguaglianze, città, ecosistemi marini, governance e partnership),
in due casi l'Italia registra un dato vicino a quello medio europeo (alimentazione ed ecosistemi terrestri), mentre in quattro
casi l'Italia è in una condizione migliore (salute, energia, economia circolare e cambiamento climatico).
Obiettivo 1 - Sconfiggere la povertà
L'indice mostra un deterioramento dal 2010 al 2014, a causa del peggioramento di tutti gli indicatori elementari presi in
considerazione. Dal 2015 al 2017 l'indice registra un forte miglioramento, superando nell'ultimo anno disponibile il livello
osservato nel 2010. Una tendenza positiva dovuta alla diminuzione della quota di persone a rischio di povertà o esclusione
sociale e di coloro che soffrono di grave deprivazione materiale. In particolare, il numero di persone a rischio di povertà
o esclusione sociale diminuisce e nel 2017 la relativa quota sul totale della popolazione è pari al 22,4%, rispetto al target
del 19% fissato per il 2020 dalla Strategia “Europa 2020”.
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Obiettivo 2 - Sconfiggere la fame
Andamento stabile dell’indice composito fino al 2014, anno dopo il quale si osserva un miglioramento dovuto all'incremento
del reddito agricolo per unità di lavoro e della quota di coltivazioni biologiche, fenomeni che raggiungono un valore massimo
nel 2017. A fronte di questi miglioramenti, si rileva un aumento significativo, tra il 2010 e il 2016, delle emissioni di
ammoniaca in agricoltura, indicatore che misura l'impatto negativo esercitato da questo settore sui cambiamenti climatici.
Obiettivo 3 - Salute e benessere
Migliora consistentemente l’indice composito dal 2010 al 2017. Questa tendenza positiva, particolarmente accentuata negli
ultimi due anni, è spiegata dall'aumento dell'aspettativa di vita alla nascita (che però diminuisce tra il 2016 e il 2017)
e dalla forte diminuzione del tasso di mortalità per le malattie croniche e della quota di persone che dichiarano di non avere
accesso alle cure mediche.
Obiettivo 4 - Istruzione di qualità
Deciso incremento dell’indice composito per il periodo considerato grazie al miglioramento di tutte le dimensioni prese in
considerazione. In particolare, la quota di persone laureate o con un titolo di studio terziario raggiunge nel 2017 un valore
del 39,9%, sostanzialmente in linea con il target del 40% posto da “Europa 2020”. Anche l'indicatore relativo all'uscita precoce
dal sistema di istruzione e formazione mostra un deciso miglioramento, attestandosi nel 2017 a quota 10,6% rispetto al 10%
del target di “Europa 2020”.
Obiettivo 5 - Parità di genere
Dal 2010 al 2017 l'indice composito mostra un deciso miglioramento, dovuto al progresso di tutte le variabili prese in considerazione.
Per quanto riguarda la partecipazione delle donne in politica, si osserva come la quota delle elette nei parlamenti nazionali
sia cresciuta dal 23,6% del 2010 al 29,8% del 2017. Anche il tasso di rappresentanza delle donne negli organi decisionali
delle aziende quotate cresce ininterrottamente, passando dall'11,9% al 25,3%. Registrano un lieve miglioramento anche gli
indicatori relativi alla differenza di genere nelle retribuzioni e nei tassi di occupazione.
Obiettivo 7 - Energia pulita e accessibile
L'indice composito mostra un costante incremento dal 2010 al 2014, grazie all'aumento della quota di energie rinnovabili nei
consumi lordi finali e della produttività dell'energia. Successivamente, in connessione con la ripresa economica, l'indice
composito presenta un leggero peggioramento dovuto all'aumento dei consumi primari e finali di energia elettrica. Nel 2017
la quota di energie rinnovabili si attesta al 17,5%, rispetto al target del 20% posto da “Europa 2020”.
Obiettivo 8 - Lavoro dignitoso e crescita economica
Nel primo triennio osservato, in corrispondenza della crisi economica, l'indice composito mostra un lieve peggioramento, causato
dall'aumento del tasso di disoccupazione di lungo periodo e della quota di giovani che non studiano e non lavorano (Neet).
Dal 2014 al 2017 l'indice composito migliora costantemente, attestandosi nell'ultimo anno ben al di sopra del livello registrato
all'inizio del decennio. Ciò è dovuto al miglioramento di tutte le dimensioni prese in considerazione: in particolare, il
tasso di occupazione passa dal 68,5% nel 2010 al 72,2% nel 2017, valore ancora distante dal target del 75% di “Europa 2020”.
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Obiettivo 9 - Imprese innovazione e infrastrutture
Dal 2010 al 2017 l'indice composito mostra un contenuto miglioramento. In particolare, aumentano gli indicatori relativi al
personale impiegato in ricerca e sviluppo e al rapporto tra spese di ricerca e sviluppo e Pil, pari al 2,1% nel 2017, valore
nettamente inferiore al target del 3% posto da “Europa 2020”. È importante sottolineare come negli ultimi tre anni siano peggiorati
gli indicatori relativi ai trasporti, cioè la quota di passeggeri trasportati dai mezzi pubblici e la quota di merci trasportate
su ferrovia.
Obiettivo 10 - Ridurre le diseguaglianze
Nei primi quattro anni presi in considerazione l'indice composito registra un lieve peggioramento, dovuto all'aumento delle
disuguaglianze di reddito. Dal 2015 al 2017 l'indice composito migliora, attestandosi nell'ultimo anno disponibile al di sopra
dei livelli osservati nel 2010, grazie all'aumento del Pil pro-capite e del reddito medio disponibile delle famiglie.
Obiettivo 11 - Città e comunità sostenibili
Deciso miglioramento dell’indice composito tra il 2010 e il 2017. Questo trend positivo è dovuto al progresso di tutti gli
indicatori elementari presi in considerazione. In particolare, cresce la quota di riciclo dei rifiuti urbani, passata dal
38% nel 2010 al 46% nel 2017, e migliorano il tasso di mortalità per incidente stradale e la quota di popolazione esposta
al Pm 10.
Obiettivo 12 - Consumo e produzioni responsabili
L'indice composito evidenzia un aumento dovuto al miglioramento di tutti gli indicatori analizzati fino al 2016, mentre il
2017 è stazionario. Nel periodo considerato migliorano gli indicatori relativi alla “produttività” e alla “circolarità” dei
materiali, mentre diminuiscono le emissioni di CO2 per km delle nuove macchine immatricolate. Va tuttavia sottolineato che,
tra il 2010 e il 2017, è aumentata anche la produzione totali di rifiuti.
Obiettivo 13 - Lotta contro il cambiamento climatico
L'indice composito evidenzia un trend positivo, nonostante la stazionarietà dell'ultimo anno, dovuto alla diminuzione delle
emissioni di gas serra e all'intensità delle emissioni di gas serra rispetto ai consumi di energia. Le emissioni di gas serra
pro capite si attestano a 8,7 tonnellate nell'ultimo anno disponibile, valore migliore del target (9,6) posto da “Europa 2020”.
Obiettivo 14 - Vita sott'acqua
Per quanto riguarda l'Obiettivo 14 è importante sottolineare come la mancanza di dati relativi alla qualità degli ecosistemi
marini, sia a livello nazionale sia europeo, consenta solo una parziale analisi del fenomeno. L'indice composito mostra un
deciso miglioramento tra il 2010 e il 2017, grazie all'incremento delle aree marine incluse nella rete “Natura 2000” e della
quota dei siti di balneazione con qualità eccellente.
Obiettivo 15 - Vita sulla terra
Anche in questo caso gli indicatori disponibili appaiono inadeguati a misurare con precisione la condizione degli ecosistemi
terrestri. L'indice composito mostra un forte peggioramento, causato dalla crescita della copertura artificiale del suolo.
D'altro canto, gli indicatori relativi alla quota di aree forestali e alle aree terrestri incluse nella rete “Natura 2000”
mostrano un lieve miglioramento.
Obiettivo 16 - Pace, giustizia e istituzioni solide
Forte peggioramento dell’indice composito dal 2010 al 2015 a causa del crollo della fiducia dei cittadini europei nei confronti
delle istituzioni europee. Questi indicatori migliorano nell'ultimo biennio osservato, riportando nel 2017 l'indice composito
intorno ai valori osservati nel 2010. In diminuzione per tutto il periodo osservato sono il tasso di omicidi e la quota di
cittadini che segnalano la presenza di criminalità e violenza nella zona in cui vivono.
Obiettivo 17 - Partnership per gli obiettivi
Complessivo peggioramento dell’indice composito dovuto alla diminuzione dell'Aiuto pubblico allo sviluppo e delle importazioni
dai paesi in via di sviluppo, fenomeni ai quali si è accompagnato un aumento del debito pubblico.
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