Il Capitano, come lo chiamano i suoi, ha aperto la conferenza stampa a via Bellerio, indetta per commentare il grande successo elettorale della Lega alle europee, con in mano un crocifisso. Lo ha baciato. «Ringrazio chi c’è lassù, e non aiuta Matteo Salvini e la Lega - ha esordito il segretario federale del Carroccio - ma aiuta l’Italia e l’Europa a ritrovare speranza, orgoglio, radici, lavoro, sicurezza e quindi io non ho mai affidato al Cuore immacolato di Maria un voto, o il successo di un partito, ma il futuro e il destino di un paese e di un continente».
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Pochi minuti prima di scendere in conferenza stampa, e «in attesa dei dati definitivi», Salvini era intervenuto postando un video sul suo profilo facebook, ringraziando, con un grande sorriso chi in questa tornata elettorale ha votato la Lega. «Grazie, grazie, grazie Italia. Useremo bene la vostra fiducia», ha detto il ministro dell’Interno accompagnando le parole a gesti della mano, così da stabilire un contatto il più stretto possibile con chi lo segue sui social.
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Ma è con il crocifisso che Salvini ha voluto dare una connotazione precisa al suo intervento. E non è la prima volta che ricorre a questo gesto. Dal crocifisso al rosario il messaggio non cambia. Venerdì scorso, in un comizio elettorale a Galliate, nel Novarese, è tornato a baciare un rosario davanti ai militanti, che lo hanno applaudito. E sempre con il rosario in mano era salito sul palco della manifestazione sovranista a Milano, a Piazza Duomo. Una mossa che aveva spinto il segretario di Stato Pietro Parolin a dire: «Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti», aggiungendo che «invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso».
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