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Maturità, smartphone e cartucciere: «furbate» da evitare (e relativi rischi)

Statistiche alla mano farsi bocciare alla maturità è diventata un’operazione quasi impossibile. Come dimostrano il tasso di diplomati stabilmente oltre il 99% e una quota di ammessi che quest’anno - grazie anche alla possibilità di “passare” con un’insufficienza - ha raggiunto il picco del 96,3 per cento. In presenza di un grado di preparazione minima e della giusta dose di improvvisazione ai 520mila candidati che da stamattina alle 8.30 si presenteranno tra i banchi per la prova d’italiano bastano tre o quattro accorgimenti di buon senso per evitare di essere espulsi dall’esame di Stato. E dire addio al diploma. A cominciare dal divieto di utilizzare smartphone, tablet, Pc o qualsiasi altro strumento utile a copiare.

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I divieti messi nero su bianco dal ministero
È stato lo stesso ministero dell’Istruzione a ricordare nei giorni scorsi quali sono le pratiche da evitare per evitare sgradite sorprese. In una circolare inviata a tutte le scuole il Miur si è soffermato soprattutto sulla tecnologia ammessa o consentita in sede di esame. Definendo «assolutamente vietato» l’utilizzo di «telefoni cellulari , smartphone di qualsiasi tipo, dispositivi di qualsiasi natura e tipologia in grado di consultare file, di inviare fotografie e immagini, nonché apparecchiature a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere». Unica eccezione le calcolatrici scientifiche purché prive di wireless o connessione elettrica. Nell’incitare i dirigenti scolastici ad avvertire gli studenti e vigilare sul rispetto delle norme la nota estende ai palmari «o personal computer portatili di qualsiasi genere in grado di collegarsi all'esterno degli edifici scolastici tramite connessioni wireless, comunemente diffusi nelle scuole, o alla normale rete telefonica con qualsiasi protocollo». In caso di violazione, ricordano da viale Trastevere, è prevista «l’esclusione da tutte le prove di esame».E dunque la ripetizione dell’anno.

I locali delle scuole vanno “bonificati”
Pensare di bypassare il divieto utilizzando i Pc in dotazione agli istituti non è una buona idea. Anche perché andranno disconnessi dalla rete. Le uniche postazioni in grado di utilizzare internet, sia oggi per la prima prova che domani per il secondo scritto, saranno quelle del dirigente scolastico, del direttore dei servizi generali e amministrativi e dei referenti di sede. Ed esclusivamente per ricevere e stampare le tracce inviate dal ministero con il plico telematico. Nelle 6-8 ore dedicati allo svolgimento dei compiti - prevede la stessa circolare - va «disattivato» il collegamento al web di tutti gli altri computer devono essere resi «inaccessibili» aule e laboratori di informatica. Per dissuadere chiunque voglia farne un «uso improprio». Una serie di divieti che dovranno essere tenuti presenti anche da presidenti e membri della commissione.

Sì ai vocabolari, no a libri di testo e cartucciere

A questa lista di consigli 2.0 se ne aggiungono altri più datati. A cominciare dal divieto di portare in sede di esame e consultare libri di testo o qualsiasi altro strumento atto a copiare. Come le celebri “cartucciere” piene di temi, risposte e problemi già svolti nella speranza di indovinare le scelte del ministero. Oggi e domani saranno ammessi solo i vocabolari di italiano e delle altre lingue, vecchie e nuove, eventualmente previste dall’esame. Ad esempio latino e greco per la seconda prova mista che debutta al classico. Dopodiché, non essendoci più il “quizzone”, si passerà direttamente all’orale. Dove conteranno soprattutto la capacità di spaziare da una materia all’altra e anche la giusta dose di fortuna. Visto che si partirà dalla poesia, il brano, la fotografia o qualsiasi altro materiale che la commissione metterà nelle buste e che ogni candidato sorteggerà.

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