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Nomine Ue, quando scadono i vertici e come vengono scelti i nuovi

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VERSO IL CONSIGLIO EUROPEO

Nomine Ue, quando scadono i vertici e come vengono scelti i nuovi

Il dossier nomine delle principali cariche Ue sarà al centro del Consiglio europeo che si terrà il 20 e il 21 giugno a Bruxelles. Dal punto di vista formale la nuova legislatura europea, dopo le elezioni europee (23 e 26 maggio), si aprirà il 2 luglio, ovvero all’indomani della scadenza dell’attuale presidente del Parlamento europeo, l’italiano Antonio Tajani.

Da lì entro la fine dell’anno andranno a scadenza i vertici delle altre istituzioni europee: il 31 ottobre il presidente della Commissione europea e quello della Bce; il 30 novembre il presidente del Consiglio europeo. Nomine, ma non solo: il Consiglio europeo dovrebbe discutere delle raccomandazioni specifiche per Paese (l’Italia rischia l’apertura di una procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo causato dalla violazione della regola del debito).

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Il Consiglio europeo, ricorda un dossier parlamentare pubblicato nelle ultime ore in vista del vertice che si aprirà domani, è formalmente coinvolto nella nomina di tutte le cariche Ue a eccezione di quella di Presidente del Parlamento europeo. Nelle procedure di nomina, delibera a maggioranza qualificata “rafforzata” (almeno il 72% dei membri del Consiglio europeo che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Ue).

La prima tappa nel processo di rinnovo delle istituzioni europee sarà, dunque, il 2 luglio. Tajani scadrà il primo luglio. Il Presidente del Parlamento europeo è eletto a scrutinio segreto, a maggioranza assoluta dei voti espressi nei primi tre scrutini. A partire dal quarto scrutinio, si procede al ballottaggio tra i due deputati che, al terzo scrutinio, abbiano ottenuto il maggior numero di voti; in caso di parità di voti, è proclamato eletto il candidato più anziano. Il mandato del Presidente del Parlamento europeo ha una durata di due anni e mezzo.

Il 31 ottobre scadranno i presidenti di Commissione Ue e Bce
Un’altra data da segnare in agenda è il 31 ottobre. Quel giorno verranno a scadenza due istituzioni comunitarie di primo piano. La prima: il presidente della Commissione europea: quello uscente è il lussemburghese Jean-Claude Juncker. Lo stesso giorno scadrà il presidente della Bce, la Banca centrale europea. La carica è attualmente ricoperta dall’italiano Mario Draghi.

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La procedura per eleggere il numero uno della Commissione
Il Presidente della Commissione europea, è eletto dal Parlamento europeo a maggioranza dei membri che lo compongono, sulla base della proposta del Consiglio europeo avanzata a maggioranza qualificata “rafforzata”, tenuto conto delle elezioni del Parlamento europeo e dopo aver effettuato le necessarie consultazioni. La Conferenza dei Presidenti del Parlamento europeo, che si è riunita il 28 maggio, ha riconfermato la volontà di ricorrere alla procedura degli “Spitzenkandidaten” (i “candidati principali”), che prevede che il prossimo Presidente della Commissione abbia già reso noto il suo programma prima delle elezioni e si sia impegnato in una campagna su scala europea. Questa procedura è stata seguita per la prima volta nel 2014, quando il Consiglio europeo ha designato alla carica Juncker, ovvero il candidato del Ppe (Partito popolare europeo) che aveva ottenuto più seggi al Parlamento europeo. Dopo che il Consiglio europeo ha proposto un candidato a Presidente della Commissione, il Presidente del Parlamento europeo invita il candidato a fare una dichiarazione e a presentare i suoi orientamenti politici al Parlamento. La dichiarazione è seguita da una discussione e dalla votazione. Se il candidato non ottiene la maggioranza necessaria, il Consiglio europeo, deliberando a maggioranza qualificata, propone entro un mese un nuovo candidato, che è eletto dal Parlamento europeo secondo la stessa procedura.

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... e quella per il presidente della Bce
Il Presidente della Bce è nominato dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata rafforzata, su raccomandazione del Consiglio e previa consultazione del Parlamento europeo e del Consiglio direttivo della Banca centrale europea. Il candidato proposto alla presidenza, alla vicepresidenza o alla carica di membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea è invitato a fare una dichiarazione dinanzi alla commissione competente e a rispondere alle domande rivolte dai suoi membri. La commissione presenta una raccomandazione quanto all’approvazione o allo stop della candidatura proposta. Sulla proposta della commissione si pronuncia il Parlamento europeo con un voto a scrutinio segreto. Se il Parlamento esprime parere negativo, il Presidente chiede il ritiro della proposta e la presentazione al Parlamento di una nuova proposta. Il mandato del Presidente della Banca Centrale europea ha una durata di otto anni e non è rinnovabile.

Il 30 novembre cesserà il mandato del presidente del Consiglio europeo
Un mese dopo, il 30 novembre, scadrà il presidente del Consiglio europeo. La carica è attualmente ricoperta da Donald Tusk. Il Presidente del Consiglio europeo è eletto dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata rafforzata. Il mandato ha una durata di due anni e mezzo, rinnovabile una volta. Il Presidente del Consiglio europeo non può esercitare un mandato nazionale. Fin qui le procedure. Ma a fare la differenza saranno gli equilibri politici e i rapporti di forza che si sono e si vanno delineando all’indomani delle elezioni europee. L’Italia, paese fondatore dell’Unione europea, gioca la sua partita per ottenere «un portafoglio economico di prima linea», per ricorrere alle parole di Conte, nella nuova Commissione.

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