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Amianto, estesa la platea dei beneficiari di pensioni di inabilità

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Servizio |decreto crescita

Amianto, estesa la platea dei beneficiari di pensioni di inabilità

Si amplia la platea dei beneficiari della speciale pensione di inabilità che era stata riconosciuta dalla legge di bilancio 2017 ai lavoratori affetti da malattie correlate all’amianto, a prescindere dalla condizione di assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Il merito è di un emendamento dei relatori approvato dalla Camera al decreto crescita, fortemente voluto dal M5S, che stanzia 103 milioni di euro ad hoc fino al 2028, di cui 7,7 per quest’anno e 13,1 per l’anno prossimo.

A chi viene esteso il diritto
Se finora avevano potuto far richiesta della pensione soltanto i dipendenti con sei tipi di malattie di origine professionale (mesotelioma pleurico, pericardico, peritoneale, della tunica vaginale del testicolo, carcinoma polmonare e asbestosi), adesso il diritto viene esteso anche a chi è affetto da altre patologie, purché derivanti da esposizione all’amianto documentata e riconosciuta e fermo restano il requisito di possedere almeno cinque anni di contribuzione nell’arco dell’intera vita lavorativa. Non solo. Potranno accedervi anche i dipendenti che, in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro, siano transitati in una gestione di previdenza diversa da quella dell’Inps e i titolari del sussidio per l’accompagnamento alla pensione entro il 2020 che optino per la pensione di inabilità.

Le coperture? Dai “risparmi” per il reddito di cittadinanza
L’estensione prevista dal Dl crescita avrà effetto dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, con decorrenza della pensione dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Anche se si demanda la definizione delle modalità attuative a un decreto del ministro del Lavoro, da emanare entro 60 giorni di concerto con il titolare dell’Economia. Curiosità: le coperture per il 2019 e il 2020 (20,8 milioni in tutto) arrivano dalla riduzione delle risorse che erano state stanziate nel decreto su reddito di cittadinanza e quota 100 per assumere personale all’Inps in vista della «piena attuazione amministrativa» delle misure. E per i restanti 82,9 milioni dal 2021 fino al 2028? Si attingerà direttamente dal Fondo per il reddito istituito con la manovra 2019, in virtù di quelle minori spese (pari a circa 3 miliardi di euro nel 2019, secondo il presidente Inps) che il ministro dell’Economia Giovanni Tria vorrebbe destinare quest’anno alla riduzione del deficit per evitare la procedura d’infrazione della Commissione Ue.

Il M5S: «Una questione di giustizia»
Per la modifica si batte da inizio legislatura la deputata avellinese M5S Maria Pallini, che ora raccoglie i frutti del suo impegno, sostenuta dal vicepresidente della commissione Lavoro Davide Tripiedi e dagli altri parlamentari campani del Movimento: «Finalmente possiamo dare una risposta a 40-50 operai dell’ex Isochimica di Avellino e permettere loro di accedere alla pensione di inabilità al 100%. Ma stimiamo una platea potenziale complessiva in tutta Italia di circa 600 lavoratori, esposti all’amianto negli anni 80». Lo stabilimento di Borgo Ferrovia, fabbrica di scoibentazione di vagoni-treno, ha visto morire finora 27 lavoratori. Il processo è ancora in corso: 27 gli imputati accusati di omicidio colposo, disastro ambientale e omissione in atti d'ufficio, 200 le parti civili. «Una questione di giustizia», commenta il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, anche lui avellinese: «Con l’emendamento si scrive una nuova pagina per i lavoratori esposti in passato all’amianto».

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