GENOVA - Raddoppio degli investimenti, a quota 1,4 miliardi; abbattimento del 40% delle emissioni. È duplice la carta che Tirreno Power mette sul tavolo per ottenere dalla Regione Liguria il via libera al potenziamento della centrale a carbone di Vado Ligure. Il nuovo progetto, illustrato ieri dal direttore generale della società, Giovanni Gosio, prevede il rifacimento integrale dei due vecchi gruppi a carbone, da 330 megawatt ciascuno, in esercizio dal 1971, entrati nel mirino della giunta Burlando che ne ha chiesto la demolizione per dare il via libera alla costruzione di un nuovo gruppo da 460 megawatt. In virtù della ristrutturazione in toto delle due vecchie unità a carbone, l'investimento complessivo di Tirreno Power sulla centrale ligure sale a 1,4 miliardi, di cui 1,2 miliardi relativi agli impianti a carbone e 200 milioni per un polo delle rinnovabili, a fronte del precedente piano che prevedeva risorse per 800 milioni, di cui 600 per il carbone.

Interlocutoria la risposta del governatore ligure al nuovo progetto presentato dall'azienda che, nella sua strategia di potenziamento dell'impianto di Vado Ligure, ha incontrato la dura opposizione delle amministrazioni comunali dell'area interessata. Burlando rimanda a un nuovo confronto con i sindaci e con l'azienda, ma non trascura di sottolineare alcuni aspetti del nuovo piano. «Si tratta di un progetto – sottolinea - che certamente è diverso dalla nostra proposta. D'altra parte, prendo atto che l'azienda si dice pronta a investire di più e a inquinare di meno. Il risultato finale dovrà essere un assetto impiantistico completamente nuovo. Vedremo».

La giunta regionale, con una delibera approvata il mese scorso, aveva aperto la strada alla realizzazione di un nuovo gruppo a carbone da 460 megawatt a condizione di demolire i due vecchi gruppi da 330 megawatt e con la possibilità di dotare la centrale di un secondo nuovo gruppo, ma nei limiti di emissione più bassi degli attuali.
D.Ra.

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