Viaggi24

Shopping a Madrid, gli indirizzi giusti

  • Abbonati
  • Accedi
City Break

Shopping a Madrid, gli indirizzi giusti

La boutique di Agatha Ruiz de la Prada
La boutique di Agatha Ruiz de la Prada

A ciascuno il suo quartiere. A Madrid lo shopping è una questione di geografia, bisogna saper scegliere la strada giusta. Così, gli stilisti alternativi hanno colonizzato Malasaña e Chueca. L'haute couture abita tra calle Serrano e calle José Ortega y Gasset, nell'elegante quartiere di Salamanca. Se si cercano le grandi catene spagnole, quelle che hanno ormai spopolato in tutto il mondo, bisogna fare un giro sulla Gran Vía, mentre per un souvenir doc, dai ventagli alle ceramiche dipinte a mano, non si scampa: d'obbligo una sosta tra le vetrine in centro tra Puerta del Sol e plaza Mayor.

GUARDA LA GALLERY

STILE PERIFERICO
Spazi creativi, atelier di giovani stilisti, gioiellerie di design, ma anche grandi magazzini specializzati in marchi alternativi e abiti d'avanguardia: i quartieri di Malasaña, Chueca e TriBall sono il regno dello shopping trasgressivo. A cominciare dal Triangulo Ballesta (TriBall, appunto), un morso di città compreso tra la Gran Vía, Corredera Baja de San Pablo e calle Fuencarral che un tempo era una zona a luci rosse in piena decadenza. Oggi, restaurati i vecchi palazzi e rimessi a nuovo gli ex magazzini, TriBall si è riempito di atelier e showroom creativi.

Al 4 di calle de la Ballesta, ad esempio, La Maison de la Lanterne Rouge è un ex boudoir – ci sono ancora le pareti rosso rubino e nere – trasformato in un concept store covo di stilisti madrileni emergenti come Laura Rodríguez Peña-Marín, di negozi di accessori e piccole gallerie d'arte. Poco distante, Casa de la Carne è l'ex macelleria che un eccentrico stilista, Carlos Díez Díez, ha riconvertito in boutique con tanto di celle frigorifere trasformate in vetrine. Sempre a Malasaña, in calle de Santa Bárbara, The Deli Room espone capi di stilisti spagnoli su vecchi banconi d'acciaio da gastronomia, tra bilance rétro e neon. Poco distante, il Mercado de Fuencarral è la mecca dello shopping alternativo e giovane. Sono oltre sessanta i negozi che propongono abiti, accessori, gioielli, dischi, gadget non convenzionali. Il posto giusto per magliette stravaganti e abitini dal tocco vintage come quelli di Stupid Room, o per un tatuaggio e un taglio di capelli avanguardista.

Estrose – ma più chic – le boutique del vicino quartiere di Chueca, tutte piccole e stravaganti, in accordo con l'atmosfera della zona, base di una vivace comunità omosessuale. È la base di stilisti inclassificabili come David Delfín, che mixa capi eleganti dalle tinte scure a pezzi trendy-casual con fantasie militari e colori accesi. O quella di Iñaki Sampedro, famoso per gli accessori colorati, dalle borse ai gioielli, dipinti a mano. Per acquistare monili raffinati e originali si può andare da Uno de 50, gioielleria d'autore che vende anelli, collane, orecchini e bracciali firmati da designer spagnoli in tiratura limitata: non più di 50 pezzi per ciascun modello. Per i fan dei gioielli alternativi, infine, tappa d'obbligo nell'atelier di Helena Rohner, a La Latina: creazioni in argento, pietre preziose e vetro di Murano dalle linee raffinate e divertenti.

NELLA SOHO MADRILENA
Tra i palazzi di fine Ottocento dell'esclusivo quartiere di Salamanca, tra calle Serrano, Claudio Coello, Jorge Juan e José Ortega y Gasset, brillano i grandi nomi della moda spagnola e internazionale, dalle boutique de luxe alle più abbordabili collezioni di prêt-à-porter. Epicentro trendy, calle Serrano, la Milla de Oro che scivola dal Parque del Retiro al quartiere di Chamartín, tutto da poco ristrutturato con ampi marciapiedi, piste ciclabili, 2300 alberi e parcheggi sotterranei per 3000 auto. Vi si ammirano gli abiti sui generis e sgargianti di Agatha Ruiz de la Prada, la stilista amata da Andy Warhol, in una boutique dove allegri vestiti per bambini si alternano a collezioni per adulti e oggetti carichi di cuori e fiori.

Poco più avanti, la madrilena Purificación García mette in mostra le sue linee classico-eleganti, ma basta girare l'angolo per trovare i capi sexy, dai colori decisi, di Amaya Arzuaga. Per le fan di Sex and the City tappa d'obbligo nella boutique di Manolo Blahnik – in un cortile in stile plaza de toros – dove i modelli della serie tv si alternano alla nuova collezione ispirata al circo. Per chi non ama il tacco dodici, ci sono le intramontabili Camper. Poco lontano, i cappellini d'autore di Fatima de Burnay, nella boutique Kala, sono un must.

Salamanca è perfetto anche per il design griffato: da Vinçon, in un'ex argenteria su due piani, si trovano posate a forma d'aereo, carta igienica fucsia, coprisella per bici in forma di mucca e tostapane pazzi. E per mobili contemporanei e oggetti da cucina c'è BD Madrid, sofisticato emporio di calle Villanueva. Incontrastato quadrilatero della moda deluxe, Salamanca ha però oggi un rivale nel distretto di Las Salesas, pugno di isolati dorati tra calle Almirante e calle Piamonte, poche vie a sudovest, dove pulsa la moda alternativa e contemporanea. Qui ha appena aperto il flagship store di Luxenter, storico marchio della gioielleria ispanica. Ma ci sono anche le vetrine di design chic di Mimomoss e le scarpe di Cristina Castañer.

FLAMENCO & VECCHI VENTAGLI
Se l'avanguardia abita i quartieri ottocenteschi, i negozi più tradizionali e le botteghe centenarie si nascondono nel centro storico, tra la Madrid asburgica e l'ombelico della città: Puerta del Sol. È il regno dei souvenir, dai più kitsch ai più raffinati, con meraviglie artigianali come i bastoni da passeggio o le statuine di cartapesta. E tutto per il flamenco. «Pettini, nacchere, fiori, ventagli. È dal 1943 che Maty produce e vende abiti, scarpe e accessori per la danza, con un reparto solo per il flamenco. Per questo da qui sono passati i più grandi ballerini», racconta Matilde, figlia omonima della creatrice. Tra merletti e scarpette chiodate, si trovano anche capi originali per una sera elegante e chic all'insegna del castizo, il "tipico" spagnolo di moda.

Poco distante, El Arco Artesania vanta un'ampia scelta di artigianato madrileno, dal vetro alla cartapesta. Mantones e mantillas (gli scialli tradizionali e le mantelle da grande occasione) sono il pezzo forte della storica bottega Gil, aperta nel 1880 e ancora piena di arredi originali, dalle lampade alle vetrine, alle casse. Centenaria anche la Casa de Diego, tempio dell'abanico, il ventaglio artigianale. Qui se ne trovano d'ogni foggia e materia, dalla madreperla alla seta, accanto a ombrelli e bastoni da passeggio.

Ceramiche e azulejos da collezione – dipinti a mano da artigiani di tutta la Spagna – si acquistano da 120 anni, all'Antigua Casa Talavera. Per accaparrarsi il più economico dei souvenir, le espadrillas (che qui si chiamano alpargatas), le scarpe di corda che Yves Saint Laurent rese icona negli Anni 60, è d'obbligo la coda. Davanti alla porta della piccola Casa Hernanz, infatti, c'è sempre qualcuno in attesa: è l'unico negozio di Madrid dove si comprano a poco più di 4 euro scarpe fatte a mano in una trentina di colori e altrettante taglie.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi

Shopping a Madrid, tutti gli indirizzi

Madrid, la capitale è tutta nuova

Madrid, il ritmo slow della nuova movida

Madrid, giorno di mercado a San Miguel

© Riproduzione riservata