Il semplice fatto che a Saint-Tropez la concentrazione di boutique del noto marchio di costumi da bagno Vilebrequin (vai al sito) sia nell'ordine di 7 su 6300 residenti (media di 900 possibili clienti per negozio) contro l'unica boutique di Los Angeles - Santa Monica (1 negozio per 4,1 milioni di abitanti), lascia capire quale sia la divisa più facilmente e gioiosamente accettata fra la Voile Rouge (spiaggia) e la Place des Lices (la piazza dove la pétanque pomeridiana, ovvero il gioco delle bocce, è aperto a chiunque sappia reggere il ritmo ossessivo degli autoctoni). La divisa di cui parliamo non è precisamente o solo il bikini, benché quelli all'uncinetto dell'ultima collezione del marchio di beachwear più snob del globo, quelli comfort-eleganti di Soraya (2, boulevard Louis Blanc, vai al sito), oppure i modelli sexy-giovanissimi di Kiwi (al 34 della rue Gèn. Allard, tel. 0033-494974226, ma la boutique più frequentata è quella presso il Club55 sulla spiaggia di Pampelonne. Vai al sito) siano davvero donanti.
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La divisa di cui parliamo è un sapiente mix di costume da bagno, calzoncini e top, o débardeur come si dice da queste parti. Se si è in dubbio sulla percentuale di investimento da riservare a un soggiorno nella zona, possibilmente fra giugno e luglio perché ad agosto è peggio che a Fregene
(come si dice, tutti ci vanno e tutti per vezzo si lamentano di esserci), la scelta migliore è optare per un bel mas, una casetta colonica nella campagna dei dintorni (per info vai al sito dell'agence immobilière Faidherbe, una delle agenzie di locazione più tradizionali e sicure, magari spingendosi verso Saint-Raphaël, che è una seconda opzione interessante), risparmiando piuttosto sugli acquisti di abbigliamento.
Salvo il tragitto lungo la place des Lices, che è tutta a fine ghiaietta, persino i sandali o le espadrillas potrebbero non essere necessari. St.-Trop è luogo da piede nudo, da mattina a sera: basta solo tenerlo in ordine con pedicure e smalto. Fateci caso, ma tutte le foto di attori, vip o simil-tali scattate in zona spiaggia di Pampelonne li mostrano senza suole di protezione, al massimo con una catenina alla caviglia come Naomi Campbell, che certo non è chic ma sexy sì, e parecchio. Aria finto innocente, pizzo sangallo e capelli arruffati, da ragazzina appena scesa dal letto: fra la Costa Azzurra e la Provenza, lo stile BB (ovvero Brigitte Bardot per i pochi incauti che non lo ricordassero) continua a dominare a quarant'anni dalla sua affermazione. E rimane anche quello più adatto.
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Se c'è un posto dove il tacco alto fa cafone, magari una di quelle torri tutte zeppa, lacci alla caviglia e borchie predilette dalle televisive in spasmodica ascesa, è proprio questo: il tacco fa ridere quasi ovunque, d'estate, ma se in alcune zone e momenti della giornata a Ibiza il tacco 12 resta una scelta possibile, a Capri, Santa Margherita - Portofino, Positano e Saint-Tropez è proprio bandito. Le fanciulle cool sul serio a piedi nudi ballano pure alle Caves du Roy (ovvero, arrivano con le scarpe ma le levano subito). Shopping di ogni genere e scelte alimentari, inevitabilmente, devono seguire la stessa falsariga: naturale, un po' selvaggia, o tale almeno all'apparenza. Per vanificare gli effetti del vino bianco bevuto in spiaggia a colazione, niente di meglio della frutta acquistata il martedì e il sabato al Marchés du Pays des Maures, sempre sulla place des Lices, dove approdano anche tutti i piccoli agricoltori della zona e si trovano pure utensili in legno di ulivo de jolie facture, insomma gradevoli e che fa piacere usare perfino in città (da evitare i camicioni della nonna finto-vecchi o vecchi davvero e letteralmente "cotti" dai lavaggi: non si usano più dagli Anni 70 e il look BB si costruisce meglio con una semplice camicia a quadretti vichy).
Per lo shopping gourmand, l'indirizzo prediletto da chiunque, fuorché dalle grandi star perché ci sono sempre fotografi in agguato, è la centenaria Sénéquier (vai al sito) che ha due indirizzi: la brasserie, da poco rinnovata anche nel dehors, si trova sul boulevard Jean Jaurès; la pasticceria al 4 della place aux Herbes. Da comprare, assolutamente, il nougat bianco (i marron glacé sono meravigliosi, ma ovviamente non in questa stagione). Per lo shopping-déco (ricordate: a differenza degli italiani, i francesi sono sciovinisti, dunque un minimo di conoscenza della lingua è necessario per garantirsi un sorriso e un servizio migliore), il nuovo indirizzo di tendenza è La Flo, concept store della tropezienne di adozione Florence Duprat ai piedi della cittadella (5, rue de Feniers, vai al sito), che propone pezzi di arredo di riciclo di alta gamma, naturalmente unici: tra questi, i bellissimi pouf di Lalla Mika e i bijoux di Alice Visin per Silenzio Stampa, mentre per tele e tessuti per la casa l'indirizzo è, o meglio sono, le Galeries Tropéziennes, al 54 di rue Gambetta (tel. 0033.494970221). L'unico rischio è acquistare troppe stampe tipicamente provenzali, o nei blu-bianco di ispirazione marittima, e non sapere che farne una volta tornati in città, dove ovviamente stanno malissimo. Per cedere alla tentazione senza fare danni, la decisione migliore è quella saggia di sempre: tovagliette e table mat per la colazione. Si trova sempre un posto dove collocarli, e fanno comunque allegria.
29 giugno 2012
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